Unione
europea: è un successo la procedura di acquisizione delle impronte
digitali ai richiedenti asilo politico |
(ASAPS) BRUXELLES – C’è chi lo considerava un abuso, una violazione della privacy o una inutile precauzione. Secondo l’Unione Europea, invece, prendere le impronte digitali a chi chiede asilo è stato assolutamente utile per la sicurezza interna, rivelando l’esistenza di migliaia di irregolari. Entro la fine del 2004 i paesi aderenti al trattato dovranno decidere se applicare questo tipo di tecnologia biometria anche nella lotta “hitech” contro il terrorismo. A favore dell’operazione si è già espressa la Germania, mentre per altri stati è probabile un voto contrario, tendenza che potrebbe essere confermata anche dall’Europarlamento e dai gruppi ed associazioni più intransigenti sulla tutela dei diritti. Nonostante molte riserve, però, il sistema ha dato i suoi frutti. Divenuto operativo dal 2003, il sistema ha consentito agli stati che ne hanno condiviso il funzionamento col database Eurodac di individuare soggetti extracomunitari che hanno richiesto asilo in più di un paese. In tutto ne sono stati scoperti più di 17.000, il 7% delle 246.902 richieste presentate nel 2003.(ASAPS) |