Bologna: la Polizia Stradale stronca a Napoli un’associazione transnazionale per delinquere finalizzata al riciclaggio di veicoli di lusso
ASAPS) BOLOGNA, 23 aprile 2021 – Intercettazioni telefoniche, “trojan”, servizi di appostamento e pedinamento e investigazioni protrattesi per oltre un anno per arrivare all’emissione di 13 misure cautelari eseguite, per un totale di 25 persone denunciate all’AG, 10 veicoli recuperati (in Algeria, Francia, Germania e Italia), 12 ancora ricercati: è questo il bilancio delle indagini condotte dalla Squadra di PG del Compartimento Polizia Stradale per l’Emilia-Romagna di Bologna nell’ambito dell’operazione “Tebessa”, coordinata dalla Procura della Repubblica di Napoli Nord.
Le indagini erano scaturite dalla denuncia, sporta a Bologna, da una società di noleggio a lungo termine, alla quale erano state sottratte, mediante l’uso di soggetti prestanome – tutti identificati – quattro AUDI Q3 che, dopo essere state illecitamente esportate in Francia, mediante documentazione falsa, erano state successivamente trasferite in Algeria, nella città di Tebessa (da qui il nome attribuito all’operazione), e in Germania.
Lo stratagemma era stato ben congeniato, frutto della decennale esperienza criminale del capo dell’organizzazione, F.P. un 27enne di Casavatore (NA), che è risultato aver stretto un vero e proprio protocollo operativo con la criminalità organizzata francese di Marsiglia e Nizza, istituendo in quest’ultima città transalpina un’articolazione operativa in grado di fornire a lui ed ai suoi più stretti collaboratori, “case sicure” e sistemazioni non registrate in strutture alberghiere: una volta approvvigionatosi di veicoli, noleggiati mediante la corresponsione in contanti di consistenti caparre e reperiti anche mediante simulazioni di reato (furti falsamente denunciati da soggetti compiacenti) ed altri reati, F.P. affidava ad alcuni sodali il compito di bonificarli dai dispositivi di antifurto satellitari. I GPS venivano mantenuti in funzione e per loro era disposta la circolazione nell’area campana, ottenendo così un continuum della loro operatività, tanto che i soggetti intestatari non si accorgevano di niente.
Altri membri del sodalizio, i c.d. drivers, provvedevano nel frattempo a condurre i veicoli all’estero: tutti erano corredati di documentazione falsa, che attestava una procedura di regolare vendita in forza della quale le autorità tedesche e soprattutto francesi, provvedevano ad immatricolarle con procedura temporanea per finalità commerciali. Nel caso di Marsiglia e Nizza, i veicoli erano poi intestati a cittadini algerini e immediatamente imbarcati per il Nordafrica dove, grazie alla cooperazione dell’Interpol, sono stati poi in parte rintracciati e sequestrati.
In tutto sono state ricostruite le vicende di 22 veicoli (per un valore che sfiora il milione di euro), dei quali la Polizia Stradale è riuscita in parte a ricostruire “in diretta” tutte le fasi dell’illecita filiera, potendo così, nel dettaglio, acquisire le fonti di prova per 13 membri dell’associazione e per 12 fiancheggiatori.
Grazie all’uso del captatore informatico, il c.d. Trojan, gli investigatori hanno intercettato chat e immagini nelle quali i membri dell’associazione si scambiavano files relativi a consistenti somme di denaro, immediatamente reinvestite, soprattutto dal capo dell’organizzazione, in acquisti di beni di lusso, dall’abbigliamento agli accessori fino a costosi orologi Rolex.
Il ricorso a piattaforme di comunicazione criptata non è servito, essedo riuscita la PG a “bucare” la riservatezza delle app più moderne di messaggistica disponibili sulla rete.
Gli esiti delle indagini portavano il magistrato inquirente a richiedere l’emissione delle misure cautelari al Gip del Tribunale di Napoli Nord, il quale, riconoscendo l’impianto accusatorio, emetteva 13 ordinanze di custodia cautelare, di cui una in carcere, quella a carico del promotore, nove agli arresti domiciliari e tre obblighi di presentazione alla PG.
All’alba di ieri, personale del Compartimento Polizia Stradale di Bologna, Napoli e della Sezione di Salerno, dava esecuzione al provvedimento. (ASAPS)