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Sicurstrada ha avviato una serie di iniziative rivolte ai lavoratori sul
tema degli infortuni sul lavoro che avvengono sulla strada.
L’obiettivo che si è posta l’Associazione, con un progetto rivolto al
tema degli infortuni professionali su strada ed "in itinere" è stato
quello di allargare l’orizzonte dell’educazione stradale dal prevalente
ambito della scuola a quello di fasce più ampie di popolazione.
Leggendo i dati statistici sugli infortuni sul lavoro emerge che, in tutti
i Paesi industrializzati un numero elevato di incidenti stradali avviene
durante il percorso casa-lavoro e durante gli spostamenti nell’ambito
dell’attività lavorativa. Tale percentuale è drammaticamente rilevante
se paragonata al numero complessivo delle vittime sul lavoro.
A fronte di un numero complessivo di infortuni sul lavoro nel 2001 di
1.029.925 che hanno provocato 1.452 morti, gli infortuni avvenuti alla
guida o a bordo di un mezzo siano un totale di 67.770, un numero tutto
sommato marginale (11%) rispetto al numero complessivo degli infortuni, ma
elevatissimo se si prende in considerazione il tasso di mortalità, hanno
infatti provocato ben 611 vittime, il 52% del totale. Oltre il 90% dei
casi si sono verificati alla guida e a bordo di mezzi terrestri e
riguardano per il 53% il settore terziario ed il commercio, seguito
dall’industria ed in particolare le costruzioni. La sanità è il
comparto dove predomina l’infortunio al femminile (75% del totale). A
fronte di questi numeri Sicurstrada in partnership con l’Azienda Sanitaria
Bologna Nord e la supervisione scientifica dell’Osservatorio sulla
Sicurezza stradale della Regione Emilia Romagna hanno dato vita ad un
progetto pilota che prevede tre moduli formativi di 88 ore (con 16 ore di
prova pratica sul circuito di Misano), ciascuno rivolto ai responsabili
della sicurezza in azienda che a loro volta trasferiranno le conoscenze
acquisite nei luoghi di lavoro tramite formazione diretta ai lavoratori.
Per la prima volta si affrontano i temi della sicurezza e della Legge
626 sotto l’aspetto dell’infortunistica stradale. La parte di lezioni
dedicata agli aspetti dei controlli di polizia, guida in stato di
alterazione, trasporto di merci pericolose viene curata direttamente
dall’ASAPS. Il primo modulo è stato avviato il 26 maggio e vede la
partecipazione dei responsabili della sicurezza. Un modulo è stato
dedicato in particolare ai RSL del settore dell’autotrasporto e vedrà la
partecipazione dei delegati della sicurezza dei più importanti consorzi di
autotrasporto della Regione Emilia Romagna. Proprio in occasione del corso
è stato stipulato un protocollo sui temi della sicurezza stradale tra
Sicurstrada e A.N.C.S.T. - Legacoop - Comitato Regionale dell’Emilia
Romagna che si pone l’obiettivo di:
1) Rispondere positivamente al fenomeno degli incidenti stradali
legati alla mobilità delle merci ed ai conseguenti costi sociali da questi
ultimi causati ;
2) Evidenziare le conseguenze negative determinate:
- dalla inadeguatezza delle infrastrutture (rete viaria,
segnaletica ed aree attrezzate che attualmente producono, rispetto ai
paesi CEE, un gap commerciale superiore del 20% (destinato ad aumentare,
se non saranno effettuati adeguati interventi, di un ulteriore 15% nel
2015);
- dall’insufficienza di adeguati controlli;
- dalla assenza di una adeguata formazione - informazione
professionale; elementi questi che concorrono a mantenere l’intero
comparto in una condizione di precarietà;
3) Mettere in evidenza che la mancanza di rispetto delle regole
determina fenomeni di scarsa tutela, di illegalità e di insicurezza, la
cui diffusione rischia di produrre una destrutturazione del settore stesso
(es: la non applicazione dei contratti di lavoro, la mancata
armonizzazione dei regimi di orario contrattuale previsti tra i Paesi
membri dell’Europa). Proprio il settore del trasporto ha pagato un tributo
di 139 infortuni mortali accorsi ai suoi lavoratori 818 casi di invalidità
permanente e 21.728 casi di invalidità temporanea, la maggior parte dei
quali avvenuti alla guida (72,9%) e a bordo (12,3%) di mezzi di trasporto,
soprattutto autotreni ed autoarticolati
Analizzando i dati ACI-ISTAT emerge, che è l’autocarro, di peso
inferiore alle 3,4 tonnellate, che viaggia su strade rettilinee durante le
stressanti ore notturne, a provocare il maggior numero di incidenti
stradali, in particolare scontri frontali e front-laterali, tamponamenti e
fuoriuscite di strada. Alcuni dati da sottolineare sono:
1) il fatto che nell’autotrasporto il numero dei morti per
incidente è solo leggermente superiore a quello che generalmente si
registra nell’ambito degli incidenti relativi ad autovetture: 0,028,
contro 0,026. Questo dato sfata un luogo comune che considera i camion
molto più pericolosi delle auto;
2) è molto elevata la quota di incidenti in cui l’evento si verifica tra
veicoli industriali: il 15,2% di tutti i sinistri che coinvolgono
veicoli merci;
3) un’elevata percentuale di sinistri si verifica senza il
coinvolgimento di altri veicoli, e cioè è conseguente ad urti contro
ostacoli fissi, fuoriuscite di strada. Il numero di incidenti a veicoli
merci avvenuti senza il coinvolgimento di altri veicoli è di ben 2.716, di
cui gran parte (1.297) dovuto a fuoriuscita dalla strada;
4) il numero di sinistri che si verifica in area urbana è meno
elevato(50%) di quello degli altri veicoli (75%), pur restando una
percentuale consistente.
5) l’analisi territoriale evidenzia che il 30% dell’incidentalità
che coinvolge veicoli merci si verifica in sole otto province. Tre sono le
Regioni particolarmente a rischio: Lombardia, Emilia-Romagna e Veneto,
dove si concentra il 45,5% della sinistrosità riferita all’autotrasporto;
un ulteriore 31,2% si determina in altre 5 Regioni: Piemonte, Lazio,
Toscana, Sicilia e Liguria; il residuo 23,4% è costituito dalla somma
degli eventi rilevati nelle rimanenti 12 Regioni. Tra le Province Treviso
e Verona hanno un ruolo di primo piano sul fenomeno, piazzandosi
all’ottavo e nono posto come rischiosità.
6) L’analisi della distribuzione oraria dei veicoli merci coinvolti in
incidenti evidenzia che il 69% degli incidenti avviene tra le 8.00 e le
17.00, con un aumento di circa due punti percentuali nell’incidenza di
questo intertempo sul complessivo degli incidenti nelle 24 ore. Il secondo
intertempo a maggior rischio incidente è quello notturno (tra le ore 22.00
e le 7.00 del mattino) nel quale si concentra il 17,5% di veicoli
coinvolti in sinistri. Un elemento preoccupante che emerge, anche se il
campione su cui è stata realizzata la ricerca è limitato (206 casi), è il
fatto che relativamente alle circostanze riferibili allo stato
psico-fisico del conducente che hanno portato all’incidente, ben 86 volte
(41,7%) il sonno è stato causa del sinistro.
Nel corso verranno proprio approfonditi in particolare i temi relativi
alla stanchezza, allo stress, all’alterazione della percezione a causa
dell’uso di sostanze (alcool, droghe, farmaci) |