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Notizie brevi 24/05/2021

Frode fiscale sul gasolio da 500 milioni

Si chiama Diesel Free Tax l’indagine coordinata dalla Procura di Cassino e condotta dalla Guardia di Finanza di Frosinone che ha scoperto una colossale frode fiscale nel commercio di gasolio, attuata a livello nazionale da una vasta organizzazione. Le sue dimensioni emergono dal numero di persone denunciate, che sono ben 116. Come già emerso in precedenti inchieste sul contrabbando di carburanti, anche in questa frode c’è la mano della malavita organizzata e più precisamente del clan camorristico dei Formicola. Le indagini sono iniziate nel 2018 dopo due verifiche fiscali svolte dalla Finanza nei confronti di una società di commercio di prodotti petroliferi di Sora, in provincia di Frosinone.

Tali verifiche hanno mostrato ai Finanzieri alcune incongruenze nelle fatture di acquisto dei carburanti. In particolare, i documenti di trasporto indicavano come fornitori soggetti che apparivano solo sulla carta, con diversi passaggi del carburante in una sequenza di società di comodo, create solo per evadere le imposte. Al termine di questi passaggi, risultava che il prezzo del gasolio pagato dall’ultimo acquirente era minore di quello pagato dal primo e perfino inferiore a quello di produzione.

Seguendo il filo delle compravendite fittizie di gasolio, gli inquirenti hanno individuato decine di società con sede in tutta Italia, soprattutto nelle province di Roma, Napoli, Milano, Verona e Latina. Queste imprese avrebbero compiuto, a vario titolo, diversi reati, tra i quali l’omessa presentazione delle dichiarazioni dei redditi, l’omesso pagamento dell’Iva tramite il rilascio di false dichiarazioni d’intento prive dei prescritti
requisiti di Legge, nonché l’occultamento delle scritture contabili.

L’organizzazione avrebbe così sottratto alle imposte la vendita di gasolio per 300 milioni di euro, evadendo circa 200 milioni tramite false fatture per 500 milioni. Al termine dell’inchiesta sono state denunciate 116 persone e 29 società. Inoltre, la Procura di Cassino ha disposto la confisca di beni per oltre quaranta milioni di euro, coinvolgendo quattro società e i sei loro amministratori.

da trasportoeuropa.it

 

Lunedì, 24 Maggio 2021
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