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di Gioia Bucarelli
Rispetto e Giustizia per tutte le Vittime di violenza stradale

L’ASAPS e il suo Presidente Giordano Biserni hanno dato voce e spazio alla nostra battaglia contro la richiesta di archiviazione per l’omicidio stradale del mio compagno Huub Pistoor, dopo una lunga attesa è giunta la notizia desiderata.  Il Gip del Tribunale di Ancona ha respinto la richiesta di archiviazione per i proprietari dei mezzi pesanti formulata nel febbraio 2020 dal Pubblico Ministero e ha disposto nuove indagini che dovranno essere svolte entro il 21 ottobre. Un passo importante verso la verità, la giustizia, il rispetto che si devono alle vittime di omicidi stradali. 

Huub Pistoor era nato in Olanda e viveva nelle Marche da 28 anni, era un ingegnere elettronico, AAG Accompagnatore di Alpinismo Giovanile della Sezione CAI di Ancona, tra i soci fondatori della Scuola Popolare di Filosofia di Macerata. Il 29 marzo del 2019, mentre rientrava a casa in auto dopo una giornata di lavoro, è stato travolto e ucciso da un rimorchio, staccatosi dalla motrice di un camion, vicino a Jesi. La Procura di Ancona ha subito iscritto il conducente nel registro degli indagati. A seguito di perizie tecniche del consulente del Tribunale sono emerse l’usura e la pessima manutenzione dei due mezzi pesanti, inefficienti e pericolosi per la circolazione. È stato perciò aperto un altro fascicolo nei confronti dei proprietari della società di trasporti, con sede nella provincia di Verona. Per loro è stata poi richiesta l’archiviazione, con la motivazione che la revisione dei mezzi era avvenuta nei tempi stabiliti.

A febbraio si è svolta al Tribunale di Ancona l’udienza a carico del conducente. Il GUP ha accolto il patteggiamento a 1 anno e 3 mesi con sospensione della pena, non menzione nel casellario giudiziale e sospensione della patente per un anno.

Il 21 aprile si è tenuta l’udienza per discutere l’opposizione alla richiesta di archiviazione per i proprietari della società. Ci siamo opposti alla richiesta di archiviazione presentata dal PM perché pensiamo che l’accertamento della verità e di tutte le responsabilità sia un fondamentale strumento di prevenzione, un segno di rispetto e un dovere nei confronti di chi ha perso la vita in modo violento per l’incuria altrui, dei familiari che vivono il trauma della perdita e di tutta la società, che non può tollerare comportamenti che mettono a rischio l’incolumità pubblica. Per me e per noi che viviamo la perdita non cambierà nulla, si potrà però forse evitare che accadano in futuro eventi simili e che ci siano altre vittime.  Il conducente ha delle responsabilità ma ancora di più le ha chi ha consentito la circolazione di mezzi non idonei, perciò le indagini devono coinvolgere anche i proprietari e gli addetti alla manutenzione e alle revisioni.  La violenza stradale non può essere sottovalutata, non è solo un fatto privato che causa dolore profondo in tante famiglie ma riguarda la coscienza sociale, la collettività, i diritti alla vita e alla sicurezza di tutti i cittadini.

Penso spesso che se oggi usiamo l’espressione omicidio stradale e abbiamo una Legge che ha introdotto anche in Italia tale reato dobbiamo ringraziare l’ASAPS, l’Associazione Lorenzo Guarnieri, le altre Associazioni e le tante persone che si sono impegnate per raggiungere questo obiettivo di civiltà. L’auspicio è che sia sempre applicata, in modo uniforme in tutti i Tribunali. Anche il cambiamento lessicale e culturale introdotto dalla Legge è fondamentale perché aiuta ad acquisire una maggiore consapevolezza della responsabilità che abbiamo quando siamo sulla strada, alla guida di un veicolo. È giusto far comprendere che non sono incidenti dovuti alla fatalità o a circostanze imprevedibili ma sono eventi evitabili, crimini causati da incuria, negligenza, superficialità, inosservanza delle regole. Occorre perciò da parte di cittadini e istituzioni la massima attenzione al tema per migliorare la prevenzione con comportamenti individuali corretti, con misure e interventi adeguati che riescano a tutelare la vita e la salute delle persone sulla strada, luogo pubblico che frequentiamo tutti ogni giorno.

Gioia Bucarelli


 

La famiglia di Huub Pistoor e la sua compagna Gioia Bucarelli dopo essersi battuti senza tregua ora possono ancora sperare.
Il Gip del Tribunale di Ancona ha respinto la richiesta di archiviazione per i proprietari dei mezzi pesanti formulata nel febbraio 2020 dal Pubblico Ministero e ha disposto nuove indagini che dovranno essere svolte entro il 21 ottobre 2021

Lunedì, 14 Giugno 2021
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