Dispositivi salva motociclisti: l'idea del policarbonato
da inmoto.it
Non è da ieri che conosciamo la pericolosità dei guard rail, definiti ipocritamente barriere protettive, che invece di proteggere in caso d’urto provocano lesioni spesso incompatibili con la vita.
Limitare i danni da impatto contro i guard rail si può
Basterebbe che gli enti proprietari e gestori delle strade applicassero dispositivi salva motociclisti (DSM) sulla parte inferiore dei guardrail tradizionali, a livello del piano stradale, per evitare in caso di incidente l’urto diretto contro i montanti o contro i nastri protettivi dei guard-rail, nelle curve pericolose e in quei tratti stradali dove gli incidenti avvengono più frequentemente.
A giudicare dallo scarso numero di DSM installati in Italia, sembra che non sia così semplice farli accettare dalle Pubbliche amministrazioni, le quali preferiscono investire le risorse economiche in direzioni più vantaggiose.
Certamente non le aiuta il limite fissato dal decreto ministeriale del 1° aprile 2019 che consente di collocarli solamente sulle barriere discontinue lungo il ciglio esterno della carreggiata, nei tratti di curva circolare con raggio minore di 250 metri.
Eppure avrebbero una valida ragione per acquistarli e installarli sui guard rail delle strade di propria pertinenza. Anzi, due ragioni: ridurre i costi sanitari per curare e assistere gli infortunati, e salvare vite umane.
Oggi la tecnologia offre DSM sempre più validi, a costi accettabili
Dallo scorso anno, l’azienda De Prà Materie Plastiche srl di Pieve d'Alpago (Belluno), specializzata nelle lavorazioni delle materie plastiche, importa un nuovo tipo di DSM. Lo produce utilizzando le più recenti innovazioni, in collaborazione con la società texana AMP, leader nel settore dello stampaggio di manufatti in plastica. Per saperne di più abbiamo intervistato l’ing. Piervincenzo De Prà, 60 anni, bellunese, fondatore e amministratore delegato dell’azienda veneta.
- Ing. De Prà, perché la sua azienda ha deciso di importare questo DSM?
"Collaboriamo con AMP da lungo tempo. Conosco la serietà di quest’azienda così ho firmato un contratto in esclusiva per la distribuzione del suo dispositivo salva motociclisti su tutto il territorio nazionale".
- Quali sono le caratteristiche di questo prodotto?
"Il dispositivo Asp-Depra risponde alla normativa europea UNI CEN/TS 17342:2019. È realizzato in policarbonato compatto dello spessore di 6 millimetri, colore giallo, molto resistente, in grado di assorbire le forze d’urto nel momento in cui il motociclista vi impatta contro, attutendone l’urto e trattenendo il corpo all'interno della carreggiata. È munito di elementi catadiottrici e strisce catarifrangenti per tutta la sua lunghezza, che si illuminano al minimo fascio di luce proveniente dai fari dei veicoli diventando così visibile anche nelle ore notturne e in caso di nebbia. Grazie all’elevata duttilità del materiale di cui è costituito, è adattabile a vari tipi di guard rail metallici e alle caratteristiche geometriche della strada".
- Come si sono svolte le prove di impatto?
"I crash test sono stati eseguiti al Centro Prove di AISICO di Roma. Il dispositivo Asp-Depra è stato installato su guard rail di acciaio con montanti a vista contro cui è stato lanciato un manichino di 90 kg a una velocità di 90 km orari, con un angolo di incidenza di 35°-40°. Sono stati eseguiti due test. Nel primo test il manichino ha urtato in prossimità del montante, nel secondo a metà tra un montante e l’altro, dove il guarda rail è più elastico e assorbe maggiormente l'urto. In base ai risultati delle due prove, sono stati rilasciati due certificati".
- Quali caratteristiche differenziano il dispositivo Asp-Depra da quelli già esistenti sul mercato?
"Il tipo di materiale con il quale è stato realizzato, la forma, le dimensioni e la tecnologia (è stampato anziché estruso). È ignifugo a differenza degli altri dispositivi che bruciano facilmente e che possono diventare pericolosi in caso di incidente perché propagano le fiamme".
- Perché i proprietari delle strade dovrebbero preferirlo ad altri?
"Perché è il migliore del mercato europeo e forse mondiale. Perché la fattezza e le sue proprietà meccano-fisiche, lo rendono unico e il più adatto a salvare la vita a motociclisti e ciclisti".
- Quanto costa l’acquisto del dispositivo?
"Il costo, compresa la messa in opera, si aggira sui 100 euro al metro lineare. Può sembrare elevato, ma è più che giustificato se pensiamo allo scopo per il quale è stato ideato. E non è poco!.
- È già stato installato su qualche strada?
"L’ho proposto a tutte le Pubbliche amministrazioni che si occupano di sicurezza stradale, Anas compreso. Non lo abbiamo ancora installato, ma a breve sarà posto in opera su alcuni passi di montagna nella provincia di Belluno e sulla Pedemontana in provincia di Treviso".
- Ha avuto difficoltà a sensibilizzare le Pubbliche amministrazioni sull’utilità del prodotto?
"Numerose difficoltà. La principale è stata il costo del dispositivo. Paragonano il costo di un guard rail in acciaio a quello del dispositivo in policarbonato. Sono convinti che il policarbonato deve essere più economico dell’acciaio, ma non si rendono conto che questa ‘plastica’ salva la vita degli utenti delle due ruote mentre l'acciaio provoca lesioni gravissime".
- Lei non è appassionato di moto. Perché questo interesse nei riguardi di chi circola su due ruote?
"Occorre agire per evitare altri incidenti stradali. Aumentano a ogni fine settimana! Collaborare con ASP per realizzare e promuovere questo manufatto, significa tutelare l’incolumità degli utenti vulnerabili".
- Lei ha forgiato lo slogan “Se cadi… non esci” per contribuire a divulgare l’importanza del dispositivo Asp-Depra. Può spiegare il suo significato?
"L’ho ideato con l'aiuto di mio figlio Giovanni Leonardo. Dopo vari tentativi, abbiamo deciso di adottare questa frase, breve e incisiva, per spiegare ai motociclisti che, oltre a proteggere in caso di urto, il dispositivo Asp-Depra impedisce di uscire dalla carreggiata".
>Guard Rail in policarbonato, il crash test - VIDEO
Uno studio interessante. Varrebbe la pena sperimentare queste barriere in tratti significativi. (ASAPS)