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Notizie brevi 22/04/2004

PER FAVORE NON CHIAMATELI PIU’ POLIZIA STRADALE I “ragazzini” in divisa, soli in prima linea nel Bronx autostradale

PER FAVORE NON CHIAMATELI PIU’ POLIZIA STRADALE
I “ragazzini” in divisa, soli  in prima linea nel Bronx autostradale

Quella mattina a Modena Nord, quando sono andato a portare il mio cordoglio e quello dell’Asaps, quei ragazzini in divisa (lasciatemeli chiamare affettuosamente così), età media 25-26 anni, mi dicevano parole significative, che mi hanno toccato e fatto riflettere, con il ricordo di Stefano ancora stampato sugli occhi di tutti segnati di lacrime.  "Non chiamateci Polizia Stradale,  non chiamateci quelli dell’autovelox, spiegatelo ai giornali, alla gente che  cammina in autostrada. Oramai siamo tutto e niente. Il nostro è un lavoro dalle mille sfaccettature, quando esci puoi essere uno spazzino, un cantoniere, un provetto pilota, un soccorritore, un medico, un abile vigile urbano, oppure un super poliziotto, un tiratore scelto, un investigatore, dipende...”
Infatti quegli uomini e donne delle Sottosezioni autostradali, ormai veri e propri Bronx sull’asfalto a due carreggiate, cresciuti troppo presto e troppo velocemente a suon di esperienze pericolose, in ogni turno di servizio, possono essere  chiamati per rimuovere vetri  o una macchia di olio sulla strada in attesa della "squadra manutenzione" autostradale, che di notte spesso non c’é sul posto. Sempre di notte se una vettura abbatte la segnaletica di un cantiere sono quei due ragazzini che devono correre a risistemare i cartelli, (così morì lo scorso anno un agente sulla tangenziale di Milano). Se qualcuno si sente male devi avere i primi rudimenti da infermiere.  Se c’è una coda devi fare bene come un bravo ed esperto vigile urbano per il traffico, così come per una deviazione. Se c’è un organo espiantato da scortare devi correre a sirene spiegate, fra macchine che corrono più della tua, che non ti danno strada. Se ti segnalano qualcosa di anomalo in un’area di servizio devi trasformarti in investigatore. Se fermi una macchina sospetta devi capire se ci può essere la polvere bianca. Se ti segnalano una Porsche che arriva come una scheggia, devi essere pronto attento, devi saper sparare e devi cercare di non farti sparare. Sempre in due, con  50 anni in totale, soli col comando più vicino a 20-30 km. E quando intervieni non c’è la volante 2 la 3 la 4 la 5 che convergono sul posto. No. Su quell’asfalto bollente d’estate e a -10 d’inverno, sei solo col tuo collega e magari lo vedi e non lo vedi fra uno sfrecciare di proiettili, che, con o senza decreto Lunardi, vanno a 180-200 all’ora.
Quante te ne potrebbero raccontare quei ragazzini in divisa che nessuno considera e che nessuno protegge.
Al funerale di Stefano ci saranno tutti (o quasi), poi tornerà tutto come prima. 50 anni in due, 2.000 euro al mese (in due!) un lampeggiatore, una radio e una pistola. E che Dio gliela mandi buona, ma, lo vediamo,  ogni tanto qualche angelo custode si distrae.
A quegli uomini-ragazzini, lasciati troppo soli nei Bronx autostradali, a Stefano e ai suoi colleghi e colleghe, che meriterebbero ben altra attenzione,  sono in tanti a dover dire grazie.
Noi oggi lo facciamo per primi.

Giordano Biserni
Presidente Asaps

Giovedì, 22 Aprile 2004
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