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Notizie brevi 21/07/2021

A un anno dalla morte della figlia incontra i poliziotti che la soccorsero

La signora Bernadette, mamma di Maria Irene che perse la vita insieme a Thomas in un incidente stradale, ha voluto conoscere e ringraziare gli agenti della Polizia Stradale per l’umanità e le attenzioni ricevute

Massa, 14 luglio 2021 - È trascorso un anno da quel terribile 9 luglio del 2020 quando, Thomas e Maria Irene, due ragazzi nemmeno trentenni di nazionalità tedesca, stavano trascorrendo le loro vacanze in Italia, approfittando di una tregua dalle chiusure per la pandemia.

Una vacanza che doveva essere di spensieratezza, allegria e divertimento, ma che invece è finita in tragedia a causa di un terribile incidente stradale. Quello sarebbe stato dunque il loro ultimo loro viaggio e la loro ultima vacanza.

Perché precisamente all’altezza di Lusuolo, sulla Cisa, la loro autovettura si è scontrata frontalmente con un altro veicolo che aveva invaso la corsia autostradale che stavano percorrendo. Quell’incidente fu fatale ai due giovani, che persero entrambi la vita.

Da quel terribile giorno è trascorso un anno, anche per la signora Bernadette, mamma di Maria Irene, che, da quando ha appreso la tragica notizia, ha coltivato il desiderio di visitare il luogo dell’incidente e conoscere gli agenti della Polizia Stradale che ebbero ad accompagnare la sua bambina negli ultimi momenti di vita.

In quei tragici momenti, i più dolorosi, sua figlia aveva avuto accanto i volti degli agenti della Polizia Stradale. E proprio quei volti e quelle braccia che avevano per ultimo abbracciato il corpo di sua figlia, la signora Bernadette ha voluto vedere e ringraziare.  Non le interessava tanto come fosse accaduto l’incidente: quello che interessava  alla mamma di Maria Irene, era piuttosto un contatto umano con quelli che considera i suoi angeli, con coloro cioè che hanno raccolto il corpo privo di vita di sua figlia e che con estrema umanità, hanno cercato le parole più giuste per consolarla, nel momento del dolore più grande che una mamma possa incontrare.

E così, lunedì 12 luglio, nella caserma della Polizia Stradale di Pontremoli, alla presenza delle più alte cariche della Polizia Stradale provinciale e regionale e di quegli angeli, si è tenuto un intenso momento commemorativo. La signora Bernadette, con evidente commozione, ha ringraziato uno a uno coloro i quali sono entrati a far parte della sua vita.

Nell’incontro che ha avuto con gli agenti della Polizia Stradale, ha espresso, con parole toccanti, la sua gratitudine per l’umanità e per le attenzioni ricevute da quelle donne e quegli uomini in divisa. Che le sono stati vicini in quel momento così difficile e doloroso, e che si sono presi cura della sua bambina e lo hanno fatto con il cuore, oltre che con professionalità e rispetto.

da lanazione.it


LA RICONOSCENZA DI UNA MAMMA TEDESCA VERSO L’UMANITA’ DIMOSTRATA DAGLI AGENTI NEGLI ULTIMI ATTIMI DI VITA DELLA FIGLIA.
Da quel terribile giorno è trascorso un anno, anche per la signora Bernadette, mamma di Maria Irene, che, da quando ha appreso la tragica notizia, ha coltivato il desiderio di visitare il luogo dell’incidente e conoscere gli agenti della Polizia Stradale che ebbero ad accompagnare la sua bambina negli ultimi momenti di vita.
In quei tragici momenti, i più dolorosi, sua figlia aveva avuto accanto i volti degli agenti della Polizia Stradale. E proprio quei volti e quelle braccia che avevano per ultimo abbracciato il corpo di sua figlia, la signora Bernadette ha voluto vedere e ringraziare.  Non le interessava tanto come fosse accaduto l’incidente: quello che interessava  alla mamma di Maria Irene, era piuttosto un contatto umano con quelli che considera i suoi angeli, con coloro cioè che hanno raccolto il corpo privo di vita di sua figlia e che con estrema umanità, hanno cercato le parole più giuste per consolarla, nel momento del dolore più grande che una mamma possa incontrare. (ASAPS)
 

Mercoledì, 21 Luglio 2021
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