BILANCIO INCIDENTI ANNO 2020
ASAPS: “Solo grazie alla pandemia diminuiscono i sinistri, servono riforme serie, un PNRR della sicurezza stradale e misure per rendere ancora più sicure le nostre stradale, contrasto all’uso del cellulare e all’alcol, alla velocità, invece si chiudono i reparti sulle statali
ASAPS – A seguito della pubblicazione dei dati ACI-ISTAT sugli incidenti stradali in Italia nell’anno 2020, contraddistinto dalla pandemia e dai conseguenti provvedimenti che hanno ridotto la circolazione viaria per molte settimane, soprattutto nelle ore serali e notturne e nei lunghi spostamenti tra Regioni, l’Associazione Sostenitori e Amici della Polizia Stradale torna a chiedere nuovi provvedimenti per la sicurezza stradale.
“Serve un PNRR per la sicurezza stradale - dichiara Giordano Biserni Presidente ASAPS - perché è vero i dati parlano di una diminuzione del 24,5% dei morti, del 34% dei feriti e del 31,3% degli incidenti, ma nei grafici che abbiamo visionato vediamo che nei mesi estivi di riapertura generale i dati sono gli stessi del 2019, anno senza pandemia.
Ancora troppi pedoni muoiono sulle strade con ben 409 decessi, 176 tra ciclisti e monopattinisti e 645 motociclisti. Parliamo perciò di una utenza debole, ancora più debole ai tempi del COVID-19. Proprio a causa del virus nei centri urbani si è avuto il minor decremento, ma non riusciamo a comprendere perché il Parlamento e il Governo non intervengano, dopo che per l’ennesimo anno, sia riconosciuta come prima causa la distrazione alla guida da cellulare. Nelle centinaia di norme scritte negli ultimi 18 mesi perché non è stata introdotta la sospensione della patente alla prima violazione per l’utilizzo del cellulare alla guida? Perché non si vuole capire che oggi con la messaggistica istantanea si possono provocare sinistri gravi come accaduto di recente anche in autostrada? L’altro tema su cui occorre fare una seria riflessione è quello dell’alta velocità, contrastata dall’opinione pubblica ormai in ogni modo per rendere inoffensivi tutti i sistemi di controllo automatici, dall’autovelox al telelaser e al tutor. Un incidente ogni 10 vede come causa proprio coloro che premono sull’acceleratore. Anche qui manca all’appello un decreto che doveva regolamentare i nuovi controlli di velocità che è sparito dai radar. Il costo sociale degli incidenti stradali con lesioni a persone nel 2020 ha raggiunto 11,6 miliardi di euro, una cifra folle per un Paese che vuole ripartire dopo il Covid. Da ultimo apprendiamo che l’incidentalità stradale correlata ad alcol e droga è aumentata nel 2020, dopo che anche su questo tema erano partite battaglie nei tribunali su etilometri e sulla loro legittimità.
“Nessun serio provvedimento all’orizzonte con la revisione del CdS, intanto continua l’assurda logica di ripiegamento della Polizia Stradale (mentre la politica tace) con la chiusura di numerosi Distaccamenti posizionati proprio sulle strade statali cioè quelle che l’Istat ci dice essere le più pericolose in assoluto, dove si registra un tasso di mortalità in aumento con 4,4 decessi ogni 100 incidenti, (4,2% nel 2019). Vogliamo perciò iniziare seriamente a tornare a parlare di sicurezza sulle strade? Altrimenti rassegniamoci a rivedere un incremento degli incidenti già dal 2021, e segnali già si vedono”. – conclude Biserni.
Forlì, 22 luglio 2021
>Il comunicato integrale ACI-ISTAT REPORT INCIDENTI STRADALI 2020
>Il report INCIDENTI STRADALI ANNO 2021