Da “La Gazzetta di
Parma” |
Agente ucciso, esequie a Modena
L’arcivescovo parla di «eroismo» |
«La semplice,
spontanea eroicità» di tutti i giorni: quella, secondo le parole dell’
arcivescovo di Modena e già vescovo di Parma Benito Cocchi, che
praticava Stefano Biondi, l’agente della polizia stradale travolto e
ucciso martedì da una Porsche sulla quale due banditi trasportavano
droga. Parole dette durante i funerali solenni, presenti il ministro
dell’Interno, i vertici di Polizia e Carabinieri, le autorità locali a
ricordare la presenza e la gratitudine dello Stato; funerali
commoventi per lo strazio dei familiari e la partecipazione dei
colleghi e della gente di Modena.
Almeno 3mila
persone hanno riempito il Duomo e il sagrato, mentre nel centro
storico i negozi tenevano le serrande abbassate per il lutto
cittadino. Alle esequie era presente il ministro Pisanu. |
Da "ADNKronos" |
Reggio
Emilia: omicidio poliziotto, domani la pronuncia del GIP su richiesta
custodia cautelare in carcere del PM |
Reggio
Emilia - Il gip di Reggio Emilia, Andrea Santucci, si e’ riservato
sulla convalida della custodia cautelare in carcere di Fabio Montagnino,
28 anni, e Michele D’Ambrosio, 31, i due bolognesi accusati di aver
ucciso l’agente della Polstrada, Stefano Biondi, martedì
sera poco prima delle 8 sull’autostrada A/1 nei pressi del casello
autostradale di Reggio Emilia |
Da “La Padania" |
Stefano, un eroe da onorare
Migliaia di persone ai funerali del poliziotto ucciso dai banditi in
fuga |
MODENA.
«La semplice,
spontanea eroicità» di tutti i giorni: quella, secondo le parole dell’
arcivescovo di Modena Benito Cocchi, che praticava Stefano Biondi, 28
anni, l’agente scelto della polizia stradale travolto e ucciso martedì
da una Porsche sulla quale due banditi trasportavano droga.
Parole dette durante i funerali solenni, presenti il ministro
dell’Interno, i vertici di Polizia e Carabinieri, le autorità locali a
ricordare la presenza e la gratitudine dello Stato; funerali
commoventi per lo strazio dei familiari e la partecipazione dei
colleghi e della gente di Modena.
Almeno 3.000 persone hanno riempito il Duomo e il sagrato, mentre nel
centro storico i negozi tenevano le serrande abbassate per il lutto
cittadino. La bara è entrata nella chiesa avvolta dal tricolore e
portata a spalla da agenti della Polstrada che poi l’hanno riportata
all’esterno dopo la messa, durante la quale i momenti sono stati
scanditi dal suono della tromba. Stefano è morto da eroe, ha detto
l’arcivescovo, ma prima di questo è stato un eroe nell’eroismo
quotidiano, quello di chi fa il proprio dovere spesso rischiando la
vita.
E bisogna onorare quelli come lui, ha aggiunto ricordando quella
semplice, spontanea eroicità. Ma al di là del lavoro al servizio di
tutti,
Stefano era un caro amico per tanti. «Ti ringraziamo per l’allegria e
l’amicizia che ci regalavi anche nei momenti più difficili», ha detto
al microfono un anonimo collega della Polstrada ricordando anche
l’ultimo compleanno che Biondi ha voluto passare nella caserma di
Modena Nord a festeggiare con i compagni in servizio. «Con te non
pesava - ha detto - l’avanti indietro di tutti giorni lungo quell’
autostrada di cui conosciamo tutti i punti». Ma ha ricordato anche le
pizze da asporto mangiate assieme in servizio e le piadine fatte dalla
madre, romagnola di Cervia. Quella madre che ha angosciato tutti i
presenti gridando «Stefano, Stefano» tante volte con voce straziata
nel silenzio della chiesa. Da dove la sorella di Biondi è stata
portata all’esterno perchè non ha retto allo strazio. Il ministro
Pisanu è entrato in chiesa assieme al capo della Polizia, prefetto
Gianni De Gennaro, al comandante generale dei Carabinieri, Guido
Bellini, al capo di Gabinetto del Viminale, prefetto Carlo Mosca. Poi
si è avvicinato ai familiari e a loro ha espresso il cordoglio anche a
nome del presidente della Repubblica e del Presidente del Consiglio.
Oggi il corpo di Biondi, dopo una cerimonia funebre privata voluta
dalla famiglia, sarà tumulato a Montaletto di Cervia, paese natale
dell’agente. |
Da “Il Tempo” |
La semplice, spontanea eroicità |
«La semplice,
spontanea eroicità» di tutti i giorni: quella, secondo le parole
dell’arcivescovo di Modena Benito Cocchi, che praticava Stefano
Biondi, l’agente della polizia stradale travolto e ucciso martedì da
una Porsche sulla quale due banditi trasportavano droga. Parole dette
durante i funerali solenni, presenti il ministro dell’Interno, i
vertici di Polizia e Carabinieri, le autorità locali a ricordare la
presenza e la gratitudine dello Stato; funerali commoventi per lo
strazio dei familiari e la partecipazione dei colleghi e della gente
di Modena.
Almeno 3.000 persone hanno riempito il Duomo e il sagrato, mentre nel
centro storico i negozi tenevano le serrande abbassate per il lutto
cittadino. La bara è entrata nella chiesa avvolta dal tricolore e
portata a spalla da agenti della Polstrada che poi l’hanno riportata
all’esterno dopo la messa, durante la quale i momenti sono stati
scanditi dal suono della tromba.
|
Da "Corriere di Romagna" |
La
bandiera di Telethon su Stefano |
CESENA.
I colleghi, le
autorità, i cittadini di Modena. Insieme hanno reso omaggio al
poliziotto Stefano Biondi di Montaletto, prima nella camera ardente
allestita nella caserma della sottosezione Modena Nord della Polstrada
poi durante i solenni funerali di Stato celebrati nel pomeriggio in
Duomo. Due colleghi del poliziotto travolto e ucciso dalla Porsche di
due banditi sulla A/1 a Reggio Emilia sono rimasti schierati in alta
uniforme all’ingresso della caserma. Davanti alla bara di Biondi hanno
sostato il sindaco Giuliano Barbolini, il prefetto Italia Fortunati,
il procuratore Giuseppe Figurelli e l’aggiunto Manfredi Luongo, il
questore Benedetto Pansini. Telethon, al quale la famiglia ha
destinato parte delle offerte in memoria dell’agente ucciso che per
l’associazione si impegnava come volontario, ha inviato la bandiera
ufficiale. Oggi ci sarà la cerimonia funebre anche a Cervia (il
giovane poliziotto abitava con la famiglia nella frazione di
Montaletto).Appena conclusa la funzione religiosa, prima di lasciare
la chiesa, il ministro dell’Interno e il capo della Polizia hanno
voluto salutare affettuosamente i familiari di Stefano Biondi. La
salma è stata poi portata fuori dal Duomo accompagnata dagli applausi
delle migliaia di persone che hanno partecipato ai funerali tra le
quali tanti colleghi ma anche molti cittadini che hanno voluto
testimoniare la vicinanza al giovane agente morto nello svolgimento
del servizio. Il corpo di Biondi, dopo la cerimonia funebre privata di
oggi voluta dalla famiglia, sarà tumulato a Montaletto. Ieri era in
programma anche l’interrogatorio davanti al gip Santucci di Michele
D’Ambrosio. Interrogatorio che si è tenuto in ospedale visto che
l’uomo è stato ferito da un colpo di pistola all’addome. “Mi riservo
di parlare quando starò bene, assistito dal mio avvocato di fiducia”,
ha detto il pregiudicato al giudice e al Procuratore capo Italo
Materia. |
Da "ADNKronos" |
Modena:
dalle 9,30 camera ardente per Stefano Biondi Funerali di Stato officiati
nel Duomo alla presenza del Ministro Pisanu |
Modena
- Sarà allestita a partire dalla 9,30 di domani mattina la
camera ardente per il giovane agente della Polstrada Stefano Biondi,
barbaramente ucciso sull’autostrada A1, all’altezza del casella
di Reggio Emilia, la scorsa notte, travolto da una Porche in fuga
con a bordo due malviventi, uno dei quali e’ rimasto feriti a seguito
di uno scontro a fuoco.
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Da "EmiliaNet" |
Modena,
lutto cittadino per i funerali di Biondi
Lo ha disposto la Giunta comunale per venerdì 23 aprile dalle
16 alle 17.30 |
MODENA
- Il Comune di Modena ha disposto il lutto cittadino dalle 16 alle
17.30 di venerdì 23 aprile in concomitanza con la celebrazione
in Duomo dei funerali dell’agente scelto di Polizia stradale Stefano
Biondi, ucciso la sera di martedì nei pressi di Reggio Emilia
da due banditi in fuga.
Lo ha deciso, nel pomeriggio di oggi, la Giunta comunale, che ha
accolto la proposta del sindaco Giuliano Barbolini e il parere favorevole
della Conferenza dei capigruppo. Il Comune invita i cittadini ad
osservare un minuto di raccoglimento alle 16, in occasione dell’inizio
dei funerali.
Il Gonfalone di Modena sarà accompagnato in Cattedrale da
agenti della Polizia municipale in alta uniforme e la bandiera della
città sarà listata a lutto ed esposta a mezz’asta
dal Palazzo del Municipio.
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Da "Il
Gazzettino" |
Il
poliziotto di 28 anni investito e ucciso da due banditi che trasportavano
stupefacenti
Cocaina pura sulla Porsche-killer
Uno dei malviventi era stato condannato all’ergastolo in Austria
e poi assolto in Cassazione
Vanni
Zagnoli |
Reggio
Emilia - Due chili di cocaina purissima, su quella Porsche inseguita
da Casalpusterlengo al casello autostradale di Reggio, dove i banditi
hanno investito e ucciso il poliziotto Stefano Biondi, 28 anni,
romagnolo di Cervia. A bordo anche passamontagna, un’arma tipo scacciacani
e una valigia con effetti di una donna sudamericana.È questo
ultimo particolare a gettare una luce di mistero su questa vicenda.
La Porsche non risulta rubata come si pensava, ma intestata a una
ditta di Bologna e in genere utilizzata da una terza persona, non
coinvolta nell’inseguimento.
L’agente di polizia Stefano Biondi era già smontato dal turno,
ma aveva sentito via radio le note di ricerca di una vettura. Qualcuno
aveva visto una Porsche con due persone a bordo travisate da passamontagna.
Si era così rimesso in servizio con un collega, per dare
man forte alle altre pattuglie. A Parma la Porsche aveva subito
un rallentamento, per via delle code, così la Stradale si
era rifatta sotto. Nei pressi del casello di Reggio, in località
Mancasale, la pattuglia di Stefano Biondi la intercetta. Riesce
a fermarla facendosi tamponare. Da capopattuglia Biondi esce dalla
macchina pistola in pugno, la Porsche riparte a tutta velocità,
travolgendo in pieno l’agente che vola sull’asfalto per 35 metri.
I banditi avevano spazio sufficiente per riprendere la fuga, non
avevano alcun bisogno di travolgerlo: la manovra - secondo le indagini
- è stata totalmente intenzionale. Prima di morire Biondi
ha fatto in tempo a sparare all’automobilista alla guida, Michele
D’Ambrosio, 31 anni.
La Porsche, danneggiata, si è fermata un centinaio di metri
dopo e D’Ambrosio, in compagnia del complice, Fabio Montagnino,
28 anni, ha tentato la fuga a piedi, scavalcando la rete di recinzione
dell’autostrada e finendo nel parcheggio della cooperativa di autotrasporti
Transcoop. E’ scattata una vera e propria caccia all’uomo, con decine
di pattuglie impegnate nelle ricerche. Poco dopo Montagnino e D’Ambrosio
sono stati bloccati.
«È stato un omicidio barbaro. Di inaudita violenza.
I due malviventi sembravano drogati, ma questo lo stabiliranno gli
accertamenti», dice il Questore di Reggio Emilia, Antonio
Sofia. «Una scena devastante», aggiunge il Questore
di Modena, Benedetto Pansini. Ieri pomeriggio è stato ascoltato
uno dei due arrestati, Fabio Montagnino, che risultava in affidamento
ai servizi sociali. L’altro pregiudicato, Michele D’Ambrosio, quello
che guidava, è piantonato nel reparto di terapia intensiva
dell’ospedale Santa Maria Nuova, dopo un intervento chirurgico all’addome.«Ha
una prognosi di poco conto», riferisce il Questore Sofia.
L’uomo era già stato condannato all’ergastolo per un omicidio
in Austria, poi la sentenza era stata cancellata dalla Cassazione.
Oggi è prevista l’udienza di convalida dei fermi, mentre
il funerale di Stefano Biondi si farà domani pomeriggio nel
Duomo di Modena: poi la salma sarà trasferita a Cervia per
un’altra cerimonia funebre e la tumulazione.
Stefano Biondi era nato e risiedeva a Montaletto, fra Cervia e Cesena:
si è spento nel giorno del compleanno della sorella Marzia.
Nel tempo libero organizzava iniziative benefiche per Telethon,
appunto a Cervia. Un poliziotto modello, alla memoria del quale
i colleghi hanno scritto una lettera: «Addio Stefano, non
ti dimenticheremo mai. Grazie per quanto ci hai dato». «Era
per tutti un amico - racconta una collega -, prima che un compagno
di lavoro». Aveva intenzione di mettere su casa e famiglia
con la propria fidanzata, Deanna. Il trasferimento atteso in Romagna
non ha fatto in tempo ad arrivare.
|
Da "Giornale
di Brescia" |
C’erano
2 kg di cocaina sulla Porsche che ha travolto e ucciso il poliziotto
IL SACRIFICIO DELL’AGENTE DELLA STRADALE |
REGGIO
EMILIA - Un esempio e un punto di riferimento, un giovane che amava
il proprio lavoro e impegnato anche nel volontariato. Così
i colleghi del distaccamento della Polizia stradale di Modena Nord
e i vicini di casa dei familiari, a Montaletto di Cervia (Ravenna),
ricordano Stefano Biondi, 28 anni, l’agente scelto travolto e
ucciso da una Porsche con due malviventi in fuga sull’Autosole,
nei pressi del casello di Reggio Emilia, con più di 2 kg di
cocaina a bordo. L’investimento è stato il tragico epilogo
di una fuga cominciata molti km prima sull’Autosole, sembra dopo
che automobilisti avevano segnalato una colluttazione nei pressi di
Guardamiglio. Un inseguimento di un’auto sospetta e pulita, dunque,
e non di una Porsche rapinata al proprietario. Stefano Biondi, che
stava per staccare dal servizio alle 19, ha sentito via radio l’allarme
e si è precipitato con un collega su un’auto di servizio
e si è messo in pista per partecipare alle ricerche dell’auto.
Quando l’auto è stata intercettata, Biondi e il collega
hanno superata la Porsche, l’hanno stretta e sono stati tamponati.
Biondi è sceso, pistola in pugno, ma la vettura è ripartita,
travolgendolo. L’auto è poi finita contro il guard rail
e i due malviventi sono fuggiti a piedi in una vicina ditta di autotrasporti,
ma qui sono stati raggiunti e bloccati. Uno - Michele D’Ambrosio,
31 anni, ferito con un colpo d’arma da fuoco all’addome
- è stato trasportato all’ospedale Santa Maria Nuova di
Reggio, sottoposto a intervento chirurgico e ricoverato, piantonato,
in terapia intensiva. L’altro, Fabio Montagnino, coetaneo dell’agente
ucciso, ha riportato solo lievi escoriazioni ed è stato portato
in carcere, dove è stato interrogato nel pomeriggio. |
Da "L’Arena" |
Biondi
stava per terminare la giornata di lavoro
Due chili di cocaina nell’auto che ha travolto e ucciso l’agente |
Reggio
Emilia - C’erano oltre due chili di cocaina a bordo della Porsche
che l’altra sera ha travolto e ucciso l’agente scelto
della Polstrada Stefano Biondi, 28 anni. Il ventottenne, in servizio
a Modena ma originario di Montaletto di Cervia, nel Ravennate, era
stato investito da due malviventi in fuga sull’Autosole nei
pressi del casello di Reggio Emilia. L’inseguimento dell’auto
sospetta era cominciato molti chilometri prima, dopo che alcuni
automobilisti avevano detto di aver visto una colluttazione nei
pressi di Guardamiglio. Stefano Biondi, che stava per staccare dal
servizio alle 19, ha sentito via radio l’allarme e - nonostante
che fosse ormai libero - si è precipitato con un collega
su un’auto di servizio e si è messo alla ricerca dell’auto,
scegliendo la zona del casello di Mancasale, a Reggio Emilia. Qui,
quando l’auto è stata intercettata dopo una serie di
rallentamenti sulla carreggiata provocati dai cantieri e dalle manovre
a tenaglia messe in atto dalla polizia per ostacolare la fuga, Biondi
e il collega si sono messi all’inseguimento della Porsche,
l’hanno superata, l’hanno stretta e sono stati tamponati.
Biondi è sceso, pistola in pugno, ma la vettura è
ripartita, travolgendolo e trascinandolo per molti metri , nonostante
che ci fosse, sembra, una via di fuga tra l’auto della polizia
e il guardrail. L’auto è poi sbandata, è finita
contro il guardrail e i due malviventi sono fuggiti a piedi, scavalcando
la recinzione dell’A1 e finendo nell’area di una cooperativa
di autotrasporti , dove sono stati bloccati. Uno - Michele D’Ambrosio,
31 anni, ferito con un colpo d’arma da fuoco all’addome
- è piantonato in terapia intensiva; l’altro, Fabio
Montagnino, 28 anni, è in carcere.
Entrambi gravitano negli ambienti dei giostrai. D’Ambrosio,
in particolare, fu condannato all’ergastolo per l’omicidio
di un gioielliere avvenuto a Vienna nel maggio ’98, ma in appello
fu assolto e la Cassazione confermò la sentenza. L’uomo
fu anche arrestato per una rapina da più di due miliardi
di lire compiuta nell’ottobre ’98 alla Ludova Bank a di
Bratislava (Repubblica Slovacca).
I funerali si terranno domani pomeriggio in Duomo a Modena, poi
la salma sarà tumulata sabato a Cervia, presente anche la
bandiera di Telethon, con cui Biondi aveva collaborato a lungo.
|
Da "La
Provincia di Cremona" |
L’agente
ucciso. Uno dei due banditi aveva avuto una condanna all’ergastolo
"Era uno dei migliori"
Sulla Porsche degli assassini due chili di coca |
REGGIO
EMILIA - Un esempio e un punto di riferimento, un giovane che amava
il proprio lavoro impegnato anche nel volontariato. Così
i colleghi del distaccamento della Polizia stradale di Modena Nord
e i vicini di casa dei familiari, a Montaletto di Cervia (Ravenna),
ricordano Stefano Biondi, 28 anni, l’agente scelto travolto
e ucciso l’altra sera da una Porsche Carrera con due malviventi
in fuga sull’Autosole, nei pressi del casello di Reggio Emilia,
con più di due chili di cocaina a bordo. L’investimento
è stato il tragico epilogo di una fuga cominciata molti chilometri
prima sull’Autosole. Stefano Biondi, che stava per staccare
dal servizio alle 19, ha sentito via radio l’allarme e, nonostante
fosse ormai libero, si è messo in pista per partecipare alle
ricerche. Intercettata l’auto al casello di Reggio Emilia,
Biondi e il collega si sono messi all’inseguimento della Porsche,
l’hanno superata, l’hanno stretta e sono stati tamponati.
Biondi è sceso, pistola in pugno, ma la vettura è
ripartita, travolgendolo e trascinandolo per molti metri. L’auto
è poi finita contro il guard rail e i due malviventi sono
fuggiti a piedi dentro l’area di una cooperativa di autotrasporti.
Qui sono stati bloccati. Uno — Michele D’Ambrosio, 31
anni, ferito con un colpo di pistola all’addome — è
stato trasportato all’ospedale. L’altro, Fabio Montagnino,
coetaneo dell’ agente ucciso, ha riportato solo escoriazioni.
Entrambi graviterebbero negli ambienti dei giostrai. D’Ambrosio,
in particolare, fu condannato all’ergastolo per l’ omicidio
di un gioielliere a Vienna avvenuto nel maggio ’98, ma in appello
fu assolto e la Cassazione confermò la sentenza. Sulla Porsche,
intestata a un ditta bolognese sulla quale si stanno svolgendo accertamenti,
oltre alla droga con la quale i due stavano probabilmente tornando
verso Bologna, la loro area di provenienza, è stata trovata
una valigia.
|
Da "Corriere
Adriatico" |
L’agente
travolto e ucciso aveva terminato il servizio ma era rientrato per
aiutare i colleghi
La Porsche della morte imbottita di droga |
REGGIO
EMILIA- Un esempio e un punto di riferimento, un giovane che amava
il proprio lavoro ("era sempre in prima fila negli interventi")
e impegnato anche nel volontariato. Così i colleghi del distaccamento
della Polizia stradale di Modena Nord e i vicini di casa dei familiari,
a Montaletto di Cervia, ricordano Stefano Biondi, 28 anni, l’agente
scelto travolto e ucciso l’altra sera da una Porsche Carrera con
due malviventi in fuga sull’ Autosole, nei pressi del casello di
Reggio Emilia, con più di due chili di cocaina a bordo.
Un inseguimento di un’auto sospetta e "pulita", dunque.
Stefano Biondi, che stava per staccare dal servizio alle 19, ha
sentito via radio l’allarme e - nonostante fosse ormai libero -
si è precipitato con un collega su un’auto di servizio e
si è messo in pista per partecipare alle ricerche dell’auto,
scegliendo la zona del casello di Mancasale, a Reggio Emilia. Qui,
quando l’auto è stata intercettata dopo una serie di rallentamenti
sulla carreggiata provocati dai cantieri e dalle manovre a tenaglia
messe in atto dalla polizia per ostacolare la fuga, Biondi e il
collega si sono messi all’inseguimento della Porsche, l’hanno superata,
l’hanno stretta e sono stati tamponati.
Biondi è sceso, pistola in pugno, ma la vettura è
ripartita, travolgendolo e trascinandolo per molti metri.
L’auto è poi sbandata, è finita contro il guard rail
e i due malviventi sono fuggiti a piedi, scavalcando la recinzione
dell’A/1 e finendo nell’area di una cooperativa di autotrasporti.
Qui dopo una rapida e concitata caccia all’uomo i due malviventi
sono stati bloccati. Uno - Michele D’Ambrosio, 31 anni, ferito con
un colpo d’arma da fuoco all’addome - è stato trasportato
all’ospedale Santa Maria Nuova di Reggio, sottoposto a intervento
chirurgico e ricoverato, piantonato, in terapia intensiva; le sue
condizioni, hanno detto fonti di polizia, non sarebbero gravissime.
L’altro, Fabio Montagnino, coetaneo dell’ agente ucciso, ha riportato
solo lievi escoriazioni ed è stato portato in carcere, dove
è stato interrogato nel pomeriggio.
Per capire da chi è stato ferito D’Ambrosio sarà necessario
attendere l’esito delle perizie balistiche che sono state disposte
dal Procuratore Italo Materia. Entrambi graviterebbero negli ambienti
dei giostrai. D’Ambrosio, in particolare, fu condannato all’ergastolo
per l’omicidio di un gioielliere a Vienna avvenuto nel maggio ’98,
ma in appello fu assolto e la Cassazione confermò la sentenza.
L’uomo fu anche arrestato per una rapina da più di due miliardi
di lire compiuta nell’ottobre ’98 alla ’Ludova Bankà di Bratislava.
|
Da "Il
Mattino" |
INVESTITO
E TRAVOLTO SULL’AUTOSTRADA
Poliziotto ucciso, cocaina nell’auto degli assassini |
Avevano
due chili di cocaina in macchina Michele D’Ambrosio e Fabio
Montagnino i due malviventi che martedì sera hanno ucciso
l’agente della Polstrada Stefano Biondi sull’autostrada
A1 investendolo con la loro Porsche. Biondi era a fine turno quando,
dopo aver ascoltato l’allarme via radio si è messo all’inseguimento
dell’auto sospetta con il collega. Uno dei due arrestati, Michele
D’Ambrosio, fu condannato all’ergastolo per l’ omicidio di
un gioielliere a Vienna,poi assolto in appello mentre la Cassazione
confermò la sentenza. Fu poi arrestato per una rapina a Bratislava.
|
Da "L’eggo" |
Fuggivano
con la loro Porsche carica di coca.
Uno dei due è rimasto ferito nella sparatoria
Sono bolognesi i killer dell’agente
di
Luigi Paoletti |
Sono
due malviventi bolognesi, Michele D’Ambrosio di 31 anni e Fabio
Montagnino di 28, i due giovani che l’altra sera hanno investito
ed ucciso con la loro Porsche un agente della polstrada ad un posto
di blocco nei pressi del casello dell’autostrada a Reggio Emilia.
D’Ambrosio è rimasto ferito da un colpo d’arma da fuoco
all’addome nelle concitate fasi dell’ inseguimento ed stato sottoposto
a un intervento chirurgico.
Inseguita dalla Polstrada di Parma, la Porsche dei due malviventi,
carica di circa due chilogrammi di cocaina, è stata bloccata
a Reggio Emilia. Nel tentativo di fuga, i due malviventi hanno speronato
una volante e travolto l’agente che è morto sul colpo. Poi
l’auto, malconcia per il colpo subito, si è fermata e i due
banditi hanno tentato un ’inutile fuga a piedi, finendo in
manette.
Entrambi i malviventi hanno un lungo curriculum di precedenti penali
per spaccio e reati contro il patrimonio. D’Ambrosio, in particolare,
aveva già subito una condanna all’ergastolo in primo
grado per omicidio, cancellata però dal processo di appello.
Originario di Pieve di Cento, D’Ambrosio venne condannato nel
dicembre del 2000 dalla Corte di Assise di Bologna per l’omicidio
di un gioielliere durante una fallita rapina a Vienna. Gli accertamenti
fatti dalla polizia austriaca e dalla squadra mobile di Bologna
rivelarono l’esistenza di un gruppo bolognese specializzato
in colpi all’ estero. Ma, mentre due delle persone arrestate, si
trovano ancora in carcere, D’Ambrosio venne prosciolto in appello
e la Cassazione respinse il ricorso presentato dalla Procura.
|
Da "Gazzetta
del Sud" |
Lo
sgomento dei colleghi: avrebbe a breve cambiato sede.
Noti alle forze dell’ordine i due arrestati
Poliziotto ucciso, sempre in prima fila negli interventi
(f.d.f.) |
REGGIO
EMILIA Era un giovane che amava il proprio lavoro («sempre
in prima fila negli interventi»), impegnato anche nel volontariato
e che da poco aveva ottenuto il trasferimento nel Ravennate per
avvicinarsi ai propri cari e dove sarebbe stato operativo da giugno.
Così i colleghi del distaccamento della polizia stradale
di Modena Nord e i vicini di casa dei familiari, a Montaletto di
Cervia (Ravenna), ricordano Stefano Biondi, 28 anni, l’agente scelto
travolto e ucciso avantieri sera da una Porsche Carrera con due
malviventi in fuga sull’Autosole, nei pressi del casello di Reggio
Emilia, con più di due chili di cocaina a bordo. L’investimento
è stato il tragico epilogo di una fuga cominciata molti chilometri
prima sull’Autosole. Biondi, che stava per staccare dal servizio,
ha sentito via radio l’allarme e – nonostante fosse ormai libero
– si è precipitato con un collega su un’auto di servizio
e si è messo in pista per partecipare alle ricerche dell’auto,
scegliendo la zona del casello di Mancasale, a Reggio Emilia. Qui,
quando l’auto è stata intercettata dopo una serie di rallentamenti
sulla carreggiata provocati dai cantieri e dalle manovre a tenaglia
messe in atto dalla polizia per ostacolare la fuga, Biondi e il
collega si sono messi all’inseguimento della Porsche, l’hanno superata,
l’hanno stretta e sono stati tamponati. Biondi è sceso, pistola
in pugno, ma la vettura è ripartita, travolgendolo e trascinandolo
per molti metri nonostante ci fosse, sembra, una via di fuga tra
l’auto della polizia e il guard-rail e non dandogli scampo. L’auto
è poi sbandata, è finita contro il guard-rail e i
due malviventi sono fuggiti a piedi, scavalcando la recinzione dell’A1
e finendo nell’area di una cooperativa di autotrasporti. Qui, dopo
una rapida e concitata caccia all’uomo, i due malviventi sono stati
bloccati. Uno – Michele D’Ambrosio, 31 anni, ferito con un
colpo d’arma da fuoco all’addome – è stato trasportato
all’ospedale Santa Maria Nuova di Reggio, sottoposto a intervento
chirurgico e ricoverato, piantonato, in terapia intensiva; le sue
condizioni, hanno detto fonti di polizia, non sarebbero gravissime.
L’altro, Fabio Montagnino, coetaneo dell’agente ucciso, ha riportato
solo lievi escoriazioni ed è stato portato in carcere, dove
è stato interrogato. Per capire da chi è stato ferito
D’Ambrosio sarà necessario attendere l’esito delle perizie
balistiche. Entrambi graviterebbero negli ambienti dei giostrai.
D’Ambrosio fu condannato all’ergastolo per l’omicidio di un gioielliere
a Vienna avvenuto nel maggio ’98, ma in appello fu assolto e la
Cassazione confermò la sentenza. L’uomo fu anche arrestato
per una rapina da più di due miliardi di lire compiuta nell’ottobre
’98 alla «Ludova Banka» di Bratislava.
|
Da "Corriere
Romagna" |
"Se
muoio in servizio seppellitemi in divisa" |
CESENA
- "Mamma promettimi una cosa: se muoio in servizio seppelitemi
con la divisa e con i miei stivali in pelle". Mamma Loredana
lo aveva abbracciato forte. Poi, con un sorriso, gli aveva risposto:
"Ma cosa ti viene in mente. Queste cose non si dicono neanche
per scherzo". Non era uno scherzo. Era solo una frase come tante,
ad uso e consumo del destino. Che il destino, purtroppo, ha preso
al volo. Stefano, in giugno, doveva essere trasferito a Ravenna.
Magari dopo aver passato l’estate a Cervia o a Cesenatico,
nel posto di polizia estivo. Quando Cervia e Cesenatico diventano
più grandi di Modena e la Ss16 a più pericolosa dell’A1.I
colleghi raccontano come l’anno scorso ci fossero problemi
logistici a Cervia per la piazzola d’atterraggio elicotteri.
"C’era l’erba alta - dice un poliziotto - pensavamo
di chiamare il Comune ma ci sarebbero voluti giorni. Stefano senza
dir nulla si è procurato un tagliaerba". Poche ore dopo
l’elicottero della Polizia atterrò senza problemi. "Era
uno dei più conosciuti a Cervia. Durante l’estate metteva
a disposizione la sua esperienza per controllare il traffico sull’Adriatica.
Sapeva come posizionare le volanti, gestiva le forze a disposizione
senza sprechi di uomini e mezzi. In cambio voleva solo una mano
per Telethon e le sue raccolte fondi pro Unicef".La manualità
l’aveva ereditata dal padre Luciano, agricoltore di Montaletto.
Stefano era legatissimo anche alla sorella maggiore Marzia. Madre
e sorella sono operaie dell’Amadori. In serata hanno saputo
dal Tg1 di un poliziotto morto a Modena, mentre festeggiavano il
compleanno di Marzia. Poco dopo fuori dalla finestra la madre ha
visto le volanti, un ambulanza, i colleghi fuori dalla porta e i
loro volti scuri. Mamma Loredana fino all’alba ha parlato con
loro. Poi la mattina le hanno detto di prepararsi. Un’auto
della polizia l’avrebbe scortata a Reggio in obitorio. Prima
di uscire ha aperto l’armadio, dentro una scatola c’erano
i suoi stivali in pelle preferiti. Li ha presi con sé. Glielo
aveva promesso.
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Da "Ansa.it"
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Poliziotto
travolto e ucciso: Asaps, era un vero Leader Biserni: sempre disponibile,
bravo, orgoglioso del suo lavoro |
(ANSA)
- CERVIA (RAVENNA), 21 APR - Un agente esperto, impegnato
nel volontariato, sempre disponibile, con una grande
professionalità
e un’ immensa passione per la divisa che portava. I colleghi ricordano
così Stefano Biondi, 28 anni, travolto e ucciso ieri sera da una
Porsche con a bordo due malviventi in fuga nei pressi del casello
dell’Autosole di Mancasale, a Reggio Emilia.
C’e’ angoscia, rabbia, sconforto a Forlì nella sede nazionale
dell’Asaps, l’associazione nazionale sostenitori e amici della polizia
stradale, di cui Biondi era referente per il distaccamento di
Modena Nord. Il giovane era uno dei più anziani del reparto, dove
lavorava da oltre sette anni, anche se a quanto risulta all’Associazione
aveva già ottenuto il trasferimento a Ravenna, dove sarebbe arrivato
nei prossimi mesi per avvicinarsi alla famiglia: al padre Luciano,
agricoltore, alla mamma Loredana (e non Marilena come si era appreso
in un primo momento) e alla sorella Marzia. Aveva frequentato il
corso di specializzazione nella Polstrada a Cesena, poi la prima
destinazione, Modena appunto. L’estate scorsa aveva deciso di tornare
per un po’ nella sua terra ed era stato distaccato al posto di polizia
estivo di Cervia; il suo compito era quello di pattugliare in moto
le strade della Riviera con le squadre anticriminalità.
’’Quel
ragazzo mi e’ stato descritto come uno dei migliori elementi della
sottosezione Modena Nord’’, ha commentato il Questore modenese Benedetto
Pansini. ’’Ed e’ proprio così’’, conferma - visibilmente commosso
- il presidente dell’Asaps, Giordano Biserni. ’’Il fatto
stesso che ieri sera sia uscito nuovamente dopo aver finito il servizio
lo dimostra. Stefano non si e’ mai risparmiato, per i colleghi era
un punto di riferimento, il lavoro e la Polstrada erano parte essenziale
della sua vita’’.
’’A Modena - ricorda Biserni - era spesso su ’Provida’, la
Subaru civile dotata di una telecamera nascosta che in tempo reale
permette di contestare velocità elevate agli automobilisti, e non
più tardi della scorsa settimana aveva spiegato i dettagli tecnici
di questa vettura in un incontro a Reggio con un gruppo di poliziotti
tedeschi. Stefano Biondi era un ’tuttologo’ della Stradale, si occupava
di reati, spesso aveva svolto mansioni di Polizia giudiziaria. Non
dimentichiamo che Modena Nord e’ il Bronx autostradale dell’Emilia-Romagna,
uno snodo delicatissimo anche per la sua posizione geografica e
logistica. Un ispettore mi aveva confidato qualche mese fa: ’Qui
e’ dura, temiamo che succeda qualcosa’. Quel qualcosa ora purtroppo
e’ accaduto’’.
Biserni ricorda l’impegno dell’agente romagnolo nell’Associazione:
’’A Natale aveva acquistato venti copie del nostro calendario 2004
per distribuirlo a parenti e amici. Una testimonianza forte del
legame che aveva con la polizia e con quella che viveva come una
missione quotidiana. E sapete - aggiunge, rivolto al cronista -
cosa mi ha risposto quando, qualche tempo fa, gli ho parlato dell’opportunita’
di riconoscergli un rimborso spese per la sua attività e le sue
trasferte per l’Asaps? Non voglio niente, datemi solo una copia
aggiornata del Codice della strada!’’. Anche a Cervia - aggiunge
- tutti lo conoscevano per il suo impegno e la sua disponibilità:
lo scorso inverno, ad esempio, si era dato da fare per organizzare
una manifestazione in Romagna nell’ambito di Telethon.
Il presidente dell’Asaps ripercorre il triste elenco degli agenti
della Stradale caduti in servizio: Stefano Biondi e’ il ventisettesimo
dal ’94 in Italia, il secondo in Emilia-Romagna in poco meno di
un anno. ’’E questo nonostante meno del 25% degli agenti della Stradale
presti servizio in autostrada’’, sottolinea Biserni. Il 24 maggio
2003 un agente della Polstrada di Forlì, Pierluigi Giovagnoli,
46 anni, morì in un incidente frontale con un furgone guidato da
un conducente ubriaco tra Casalfiumanese e Borgo Tossignano, mentre
precedeva in moto la tappa imolese di un Giro ciclistico per dilettanti.
Il 70% di questi agenti - ricorda l’Asaps - ha perso la vita sulle
autostrade, solo in tre casi in conseguenza di un conflitto a fuoco.
’’Con un organico che rappresenta il 12-13% dell’intera forza della
Polizia di Stato (circa 11.500 su un organico di 13.000 sulla carta,
rispetto a un organico complessivo di circa 105.000-108.000 unità
della Polizia di Stato), la Polstrada - aggiunge il presidente -
ha pagato un prezzo almeno cinque volte superiore a quello dell’intera
Polizia’’.
Biserni parla anche della disperazione dei colleghi, dei
tanti poliziotti che hanno telefonato all’Associazione per manifestare
il loro dolore e la loro rabbia. ’’A Modena - ribadisce Biserni
- anche se era solo un agente, Stefano era un capo, un leader, un
punto di riferimento per ogni necessità.
Vogliamo ricordarlo così. (ANSA).
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Da "RomaOne.it"
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Mercoledì, 21 Aprile 2004
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