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Notizie brevi 21/04/2004

"Rassegna Stampa sull’uccisione di Stefano Biondi"

"Rassegna Stampa sull’uccisione di Stefano Biondi"


 

Da “La Gazzetta di Parma”

Agente ucciso, esequie a Modena

L’arcivescovo parla di «eroismo»

«La semplice, spontanea eroicità» di tutti i giorni: quella, secondo le parole dell’ arcivescovo di Modena e già vescovo di Parma Benito Cocchi, che praticava Stefano Biondi, l’agente della polizia stradale travolto e ucciso martedì da una Porsche sulla quale due banditi trasportavano droga. Parole dette durante i funerali solenni, presenti il ministro dell’Interno, i vertici di Polizia e Carabinieri, le autorità locali a ricordare la presenza e la gratitudine dello Stato; funerali commoventi per lo strazio dei familiari e la partecipazione dei colleghi e della gente di Modena.

Almeno 3mila persone hanno riempito il Duomo e il sagrato, mentre nel centro storico i negozi tenevano le serrande abbassate per il lutto cittadino. Alle esequie era presente il ministro Pisanu.


 

Da "ADNKronos"
Reggio Emilia: omicidio poliziotto, domani la pronuncia del GIP su richiesta custodia cautelare in carcere del PM

Reggio Emilia - Il gip di Reggio Emilia, Andrea Santucci, si e’ riservato sulla convalida della custodia cautelare in carcere di Fabio Montagnino, 28 anni, e Michele D’Ambrosio, 31, i due bolognesi accusati di aver ucciso l’agente della Polstrada, Stefano Biondi, martedì sera poco prima delle 8 sull’autostrada A/1 nei pressi del casello autostradale di Reggio Emilia

 

 

Da “La Padania"

Stefano, un eroe da onorare
Migliaia di persone ai funerali del poliziotto ucciso dai banditi in fuga

MODENA. «La semplice, spontanea eroicità» di tutti i giorni: quella, secondo le parole dell’ arcivescovo di Modena Benito Cocchi, che praticava Stefano Biondi, 28 anni, l’agente scelto della polizia stradale travolto e ucciso martedì da una Porsche sulla quale due banditi trasportavano droga.
Parole dette durante i funerali solenni, presenti il ministro dell’Interno, i vertici di Polizia e Carabinieri, le autorità locali a ricordare la presenza e la gratitudine dello Stato; funerali commoventi per lo strazio dei familiari e la partecipazione dei colleghi e della gente di Modena.
Almeno 3.000 persone hanno riempito il Duomo e il sagrato, mentre nel centro storico i negozi tenevano le serrande abbassate per il lutto cittadino. La bara è entrata nella chiesa avvolta dal tricolore e portata a spalla da agenti della Polstrada che poi l’hanno riportata all’esterno dopo la messa, durante la quale i momenti sono stati scanditi dal suono della tromba. Stefano è morto da eroe, ha detto l’arcivescovo, ma prima di questo è stato un eroe nell’eroismo quotidiano, quello di chi fa il proprio dovere spesso rischiando la vita.
E bisogna onorare quelli come lui, ha aggiunto ricordando quella semplice, spontanea eroicità. Ma al di là del lavoro al servizio di tutti,
Stefano era un caro amico per tanti. «Ti ringraziamo per l’allegria e l’amicizia che ci regalavi anche nei momenti più difficili», ha detto al microfono un anonimo collega della Polstrada ricordando anche l’ultimo compleanno che Biondi ha voluto passare nella caserma di Modena Nord a festeggiare con i compagni in servizio. «Con te non pesava - ha detto - l’avanti indietro di tutti giorni lungo quell’ autostrada di cui conosciamo tutti i punti». Ma ha ricordato anche le pizze da asporto mangiate assieme in servizio e le piadine fatte dalla madre, romagnola di Cervia. Quella madre che ha angosciato tutti i presenti gridando «Stefano, Stefano» tante volte con voce straziata nel silenzio della chiesa. Da dove la sorella di Biondi è stata portata all’esterno perchè non ha retto allo strazio. Il ministro Pisanu è entrato in chiesa assieme al capo della Polizia, prefetto Gianni De Gennaro, al comandante generale dei Carabinieri, Guido Bellini, al capo di Gabinetto del Viminale, prefetto Carlo Mosca. Poi si è avvicinato ai familiari e a loro ha espresso il cordoglio anche a nome del presidente della Repubblica e del Presidente del Consiglio. Oggi il corpo di Biondi, dopo una cerimonia funebre privata voluta dalla famiglia, sarà tumulato a Montaletto di Cervia, paese natale dell’agente.


 

Da “Il Tempo” 

La semplice, spontanea eroicità

«La semplice, spontanea eroicità» di tutti i giorni: quella, secondo le parole dell’arcivescovo di Modena Benito Cocchi, che praticava Stefano Biondi, l’agente della polizia stradale travolto e ucciso martedì da una Porsche sulla quale due banditi trasportavano droga. Parole dette durante i funerali solenni, presenti il ministro dell’Interno, i vertici di Polizia e Carabinieri, le autorità locali a ricordare la presenza e la gratitudine dello Stato; funerali commoventi per lo strazio dei familiari e la partecipazione dei colleghi e della gente di Modena.
Almeno 3.000 persone hanno riempito il Duomo e il sagrato, mentre nel centro storico i negozi tenevano le serrande abbassate per il lutto cittadino. La bara è entrata nella chiesa avvolta dal tricolore e portata a spalla da agenti della Polstrada che poi l’hanno riportata all’esterno dopo la messa, durante la quale i momenti sono stati scanditi dal suono della tromba.


 

Da "Corriere di Romagna"

La bandiera di Telethon su Stefano

CESENA. I colleghi, le autorità, i cittadini di Modena. Insieme hanno reso omaggio al poliziotto Stefano Biondi di Montaletto, prima nella camera ardente allestita nella caserma della sottosezione Modena Nord della Polstrada poi durante i solenni funerali di Stato celebrati nel pomeriggio in Duomo. Due colleghi del poliziotto travolto e ucciso dalla Porsche di due banditi sulla A/1 a Reggio Emilia sono rimasti schierati in alta uniforme all’ingresso della caserma. Davanti alla bara di Biondi hanno sostato il sindaco Giuliano Barbolini, il prefetto Italia Fortunati, il procuratore Giuseppe Figurelli e l’aggiunto Manfredi Luongo, il questore Benedetto Pansini. Telethon, al quale la famiglia ha destinato parte delle offerte in memoria dell’agente ucciso che per l’associazione si impegnava come volontario, ha inviato la bandiera ufficiale. Oggi ci sarà la cerimonia funebre anche a Cervia (il giovane poliziotto abitava con la famiglia nella frazione di Montaletto).Appena conclusa la funzione religiosa, prima di lasciare la chiesa, il ministro dell’Interno e il capo della Polizia hanno voluto salutare affettuosamente i familiari di Stefano Biondi. La salma è stata poi portata fuori dal Duomo accompagnata dagli applausi delle migliaia di persone che hanno partecipato ai funerali tra le quali tanti colleghi ma anche molti cittadini che hanno voluto testimoniare la vicinanza al giovane agente morto nello svolgimento del servizio. Il corpo di Biondi, dopo la cerimonia funebre privata di oggi voluta dalla famiglia, sarà tumulato a Montaletto. Ieri era in programma anche l’interrogatorio davanti al gip Santucci di Michele D’Ambrosio. Interrogatorio che si è tenuto in ospedale visto che l’uomo è stato ferito da un colpo di pistola all’addome. “Mi riservo di parlare quando starò bene, assistito dal mio avvocato di fiducia”, ha detto il pregiudicato al giudice e al Procuratore capo Italo Materia.



Da "ADNKronos"

Modena: dalle 9,30 camera ardente per Stefano Biondi Funerali di Stato officiati nel Duomo alla presenza del Ministro Pisanu

Modena - Sarà allestita a partire dalla 9,30 di domani mattina la camera ardente per il giovane agente della Polstrada Stefano Biondi, barbaramente ucciso sull’autostrada A1, all’altezza del casella di Reggio Emilia, la scorsa notte, travolto da una Porche in fuga con a bordo due malviventi, uno dei quali e’ rimasto feriti a seguito di uno scontro a fuoco.



Da "EmiliaNet"

Modena, lutto cittadino per i funerali di Biondi
Lo ha disposto la Giunta comunale per venerdì 23 aprile dalle 16 alle 17.30

MODENA - Il Comune di Modena ha disposto il lutto cittadino dalle 16 alle 17.30 di venerdì 23 aprile in concomitanza con la celebrazione in Duomo dei funerali dell’agente scelto di Polizia stradale Stefano Biondi, ucciso la sera di martedì nei pressi di Reggio Emilia da due banditi in fuga.
Lo ha deciso, nel pomeriggio di oggi, la Giunta comunale, che ha accolto la proposta del sindaco Giuliano Barbolini e il parere favorevole della Conferenza dei capigruppo. Il Comune invita i cittadini ad osservare un minuto di raccoglimento alle 16, in occasione dell’inizio dei funerali.
Il Gonfalone di Modena sarà accompagnato in Cattedrale da agenti della Polizia municipale in alta uniforme e la bandiera della città sarà listata a lutto ed esposta a mezz’asta dal Palazzo del Municipio.



Da "Il Gazzettino"

Il poliziotto di 28 anni investito e ucciso da due banditi che trasportavano stupefacenti
Cocaina pura sulla Porsche-killer
Uno dei malviventi era stato condannato all’ergastolo in Austria e poi assolto in Cassazione

Vanni Zagnoli

Reggio Emilia - Due chili di cocaina purissima, su quella Porsche inseguita da Casalpusterlengo al casello autostradale di Reggio, dove i banditi hanno investito e ucciso il poliziotto Stefano Biondi, 28 anni, romagnolo di Cervia. A bordo anche passamontagna, un’arma tipo scacciacani e una valigia con effetti di una donna sudamericana.È questo ultimo particolare a gettare una luce di mistero su questa vicenda. La Porsche non risulta rubata come si pensava, ma intestata a una ditta di Bologna e in genere utilizzata da una terza persona, non coinvolta nell’inseguimento.
L’agente di polizia Stefano Biondi era già smontato dal turno, ma aveva sentito via radio le note di ricerca di una vettura. Qualcuno aveva visto una Porsche con due persone a bordo travisate da passamontagna. Si era così rimesso in servizio con un collega, per dare man forte alle altre pattuglie. A Parma la Porsche aveva subito un rallentamento, per via delle code, così la Stradale si era rifatta sotto. Nei pressi del casello di Reggio, in località Mancasale, la pattuglia di Stefano Biondi la intercetta. Riesce a fermarla facendosi tamponare. Da capopattuglia Biondi esce dalla macchina pistola in pugno, la Porsche riparte a tutta velocità, travolgendo in pieno l’agente che vola sull’asfalto per 35 metri. I banditi avevano spazio sufficiente per riprendere la fuga, non avevano alcun bisogno di travolgerlo: la manovra - secondo le indagini - è stata totalmente intenzionale. Prima di morire Biondi ha fatto in tempo a sparare all’automobilista alla guida, Michele D’Ambrosio, 31 anni.
La Porsche, danneggiata, si è fermata un centinaio di metri dopo e D’Ambrosio, in compagnia del complice, Fabio Montagnino, 28 anni, ha tentato la fuga a piedi, scavalcando la rete di recinzione dell’autostrada e finendo nel parcheggio della cooperativa di autotrasporti Transcoop. E’ scattata una vera e propria caccia all’uomo, con decine di pattuglie impegnate nelle ricerche. Poco dopo Montagnino e D’Ambrosio sono stati bloccati.
«È stato un omicidio barbaro. Di inaudita violenza. I due malviventi sembravano drogati, ma questo lo stabiliranno gli accertamenti», dice il Questore di Reggio Emilia, Antonio Sofia. «Una scena devastante», aggiunge il Questore di Modena, Benedetto Pansini. Ieri pomeriggio è stato ascoltato uno dei due arrestati, Fabio Montagnino, che risultava in affidamento ai servizi sociali. L’altro pregiudicato, Michele D’Ambrosio, quello che guidava, è piantonato nel reparto di terapia intensiva dell’ospedale Santa Maria Nuova, dopo un intervento chirurgico all’addome.«Ha una prognosi di poco conto», riferisce il Questore Sofia. L’uomo era già stato condannato all’ergastolo per un omicidio in Austria, poi la sentenza era stata cancellata dalla Cassazione. Oggi è prevista l’udienza di convalida dei fermi, mentre il funerale di Stefano Biondi si farà domani pomeriggio nel Duomo di Modena: poi la salma sarà trasferita a Cervia per un’altra cerimonia funebre e la tumulazione.
Stefano Biondi era nato e risiedeva a Montaletto, fra Cervia e Cesena: si è spento nel giorno del compleanno della sorella Marzia. Nel tempo libero organizzava iniziative benefiche per Telethon, appunto a Cervia. Un poliziotto modello, alla memoria del quale i colleghi hanno scritto una lettera: «Addio Stefano, non ti dimenticheremo mai. Grazie per quanto ci hai dato». «Era per tutti un amico - racconta una collega -, prima che un compagno di lavoro». Aveva intenzione di mettere su casa e famiglia con la propria fidanzata, Deanna. Il trasferimento atteso in Romagna non ha fatto in tempo ad arrivare.



Da "Giornale di Brescia"

C’erano 2 kg di cocaina sulla Porsche che ha travolto e ucciso il poliziotto
IL SACRIFICIO DELL’AGENTE DELLA STRADALE

REGGIO EMILIA - Un esempio e un punto di riferimento, un giovane che amava il proprio lavoro e impegnato anche nel volontariato. Così i colleghi del distaccamento della Polizia stradale di Modena Nord e i vicini di casa dei familiari, a Montaletto di Cervia (Ravenna), ricordano Stefano Biondi, 28 anni, l’agente scelto travolto e ucciso da una Porsche con due malviventi in fuga sull’Autosole, nei pressi del casello di Reggio Emilia, con più di 2 kg di cocaina a bordo. L’investimento è stato il tragico epilogo di una fuga cominciata molti km prima sull’Autosole, sembra dopo che automobilisti avevano segnalato una colluttazione nei pressi di Guardamiglio. Un inseguimento di un’auto sospetta e pulita, dunque, e non di una Porsche rapinata al proprietario. Stefano Biondi, che stava per staccare dal servizio alle 19, ha sentito via radio l’allarme e si è precipitato con un collega su un’auto di servizio e si è messo in pista per partecipare alle ricerche dell’auto. Quando l’auto è stata intercettata, Biondi e il collega hanno superata la Porsche, l’hanno stretta e sono stati tamponati. Biondi è sceso, pistola in pugno, ma la vettura è ripartita, travolgendolo. L’auto è poi finita contro il guard rail e i due malviventi sono fuggiti a piedi in una vicina ditta di autotrasporti, ma qui sono stati raggiunti e bloccati. Uno - Michele D’Ambrosio, 31 anni, ferito con un colpo d’arma da fuoco all’addome - è stato trasportato all’ospedale Santa Maria Nuova di Reggio, sottoposto a intervento chirurgico e ricoverato, piantonato, in terapia intensiva. L’altro, Fabio Montagnino, coetaneo dell’agente ucciso, ha riportato solo lievi escoriazioni ed è stato portato in carcere, dove è stato interrogato nel pomeriggio.



Da "L’Arena"

Biondi stava per terminare la giornata di lavoro
Due chili di cocaina nell’auto che ha travolto e ucciso l’agente

Reggio Emilia - C’erano oltre due chili di cocaina a bordo della Porsche che l’altra sera ha travolto e ucciso l’agente scelto della Polstrada Stefano Biondi, 28 anni. Il ventottenne, in servizio a Modena ma originario di Montaletto di Cervia, nel Ravennate, era stato investito da due malviventi in fuga sull’Autosole nei pressi del casello di Reggio Emilia. L’inseguimento dell’auto sospetta era cominciato molti chilometri prima, dopo che alcuni automobilisti avevano detto di aver visto una colluttazione nei pressi di Guardamiglio. Stefano Biondi, che stava per staccare dal servizio alle 19, ha sentito via radio l’allarme e - nonostante che fosse ormai libero - si è precipitato con un collega su un’auto di servizio e si è messo alla ricerca dell’auto, scegliendo la zona del casello di Mancasale, a Reggio Emilia. Qui, quando l’auto è stata intercettata dopo una serie di rallentamenti sulla carreggiata provocati dai cantieri e dalle manovre a tenaglia messe in atto dalla polizia per ostacolare la fuga, Biondi e il collega si sono messi all’inseguimento della Porsche, l’hanno superata, l’hanno stretta e sono stati tamponati. Biondi è sceso, pistola in pugno, ma la vettura è ripartita, travolgendolo e trascinandolo per molti metri , nonostante che ci fosse, sembra, una via di fuga tra l’auto della polizia e il guardrail. L’auto è poi sbandata, è finita contro il guardrail e i due malviventi sono fuggiti a piedi, scavalcando la recinzione dell’A1 e finendo nell’area di una cooperativa di autotrasporti , dove sono stati bloccati. Uno - Michele D’Ambrosio, 31 anni, ferito con un colpo d’arma da fuoco all’addome - è piantonato in terapia intensiva; l’altro, Fabio Montagnino, 28 anni, è in carcere.
Entrambi gravitano negli ambienti dei giostrai. D’Ambrosio, in particolare, fu condannato all’ergastolo per l’omicidio di un gioielliere avvenuto a Vienna nel maggio ’98, ma in appello fu assolto e la Cassazione confermò la sentenza. L’uomo fu anche arrestato per una rapina da più di due miliardi di lire compiuta nell’ottobre ’98 alla Ludova Bank a di Bratislava (Repubblica Slovacca).
I funerali si terranno domani pomeriggio in Duomo a Modena, poi la salma sarà tumulata sabato a Cervia, presente anche la bandiera di Telethon, con cui Biondi aveva collaborato a lungo.



Da "La Provincia di Cremona"

L’agente ucciso. Uno dei due banditi aveva avuto una condanna all’ergastolo
"Era uno dei migliori"
Sulla Porsche degli assassini due chili di coca

REGGIO EMILIA - Un esempio e un punto di riferimento, un giovane che amava il proprio lavoro impegnato anche nel volontariato. Così i colleghi del distaccamento della Polizia stradale di Modena Nord e i vicini di casa dei familiari, a Montaletto di Cervia (Ravenna), ricordano Stefano Biondi, 28 anni, l’agente scelto travolto e ucciso l’altra sera da una Porsche Carrera con due malviventi in fuga sull’Autosole, nei pressi del casello di Reggio Emilia, con più di due chili di cocaina a bordo. L’investimento è stato il tragico epilogo di una fuga cominciata molti chilometri prima sull’Autosole. Stefano Biondi, che stava per staccare dal servizio alle 19, ha sentito via radio l’allarme e, nonostante fosse ormai libero, si è messo in pista per partecipare alle ricerche. Intercettata l’auto al casello di Reggio Emilia, Biondi e il collega si sono messi all’inseguimento della Porsche, l’hanno superata, l’hanno stretta e sono stati tamponati. Biondi è sceso, pistola in pugno, ma la vettura è ripartita, travolgendolo e trascinandolo per molti metri. L’auto è poi finita contro il guard rail e i due malviventi sono fuggiti a piedi dentro l’area di una cooperativa di autotrasporti. Qui sono stati bloccati. Uno — Michele D’Ambrosio, 31 anni, ferito con un colpo di pistola all’addome — è stato trasportato all’ospedale. L’altro, Fabio Montagnino, coetaneo dell’ agente ucciso, ha riportato solo escoriazioni. Entrambi graviterebbero negli ambienti dei giostrai. D’Ambrosio, in particolare, fu condannato all’ergastolo per l’ omicidio di un gioielliere a Vienna avvenuto nel maggio ’98, ma in appello fu assolto e la Cassazione confermò la sentenza. Sulla Porsche, intestata a un ditta bolognese sulla quale si stanno svolgendo accertamenti, oltre alla droga con la quale i due stavano probabilmente tornando verso Bologna, la loro area di provenienza, è stata trovata una valigia.



Da "Corriere Adriatico"

L’agente travolto e ucciso aveva terminato il servizio ma era rientrato per aiutare i colleghi
La Porsche della morte imbottita di droga

REGGIO EMILIA- Un esempio e un punto di riferimento, un giovane che amava il proprio lavoro ("era sempre in prima fila negli interventi") e impegnato anche nel volontariato. Così i colleghi del distaccamento della Polizia stradale di Modena Nord e i vicini di casa dei familiari, a Montaletto di Cervia, ricordano Stefano Biondi, 28 anni, l’agente scelto travolto e ucciso l’altra sera da una Porsche Carrera con due malviventi in fuga sull’ Autosole, nei pressi del casello di Reggio Emilia, con più di due chili di cocaina a bordo.
Un inseguimento di un’auto sospetta e "pulita", dunque. Stefano Biondi, che stava per staccare dal servizio alle 19, ha sentito via radio l’allarme e - nonostante fosse ormai libero - si è precipitato con un collega su un’auto di servizio e si è messo in pista per partecipare alle ricerche dell’auto, scegliendo la zona del casello di Mancasale, a Reggio Emilia. Qui, quando l’auto è stata intercettata dopo una serie di rallentamenti sulla carreggiata provocati dai cantieri e dalle manovre a tenaglia messe in atto dalla polizia per ostacolare la fuga, Biondi e il collega si sono messi all’inseguimento della Porsche, l’hanno superata, l’hanno stretta e sono stati tamponati.
Biondi è sceso, pistola in pugno, ma la vettura è ripartita, travolgendolo e trascinandolo per molti metri.
L’auto è poi sbandata, è finita contro il guard rail e i due malviventi sono fuggiti a piedi, scavalcando la recinzione dell’A/1 e finendo nell’area di una cooperativa di autotrasporti. Qui dopo una rapida e concitata caccia all’uomo i due malviventi sono stati bloccati. Uno - Michele D’Ambrosio, 31 anni, ferito con un colpo d’arma da fuoco all’addome - è stato trasportato all’ospedale Santa Maria Nuova di Reggio, sottoposto a intervento chirurgico e ricoverato, piantonato, in terapia intensiva; le sue condizioni, hanno detto fonti di polizia, non sarebbero gravissime. L’altro, Fabio Montagnino, coetaneo dell’ agente ucciso, ha riportato solo lievi escoriazioni ed è stato portato in carcere, dove è stato interrogato nel pomeriggio.
Per capire da chi è stato ferito D’Ambrosio sarà necessario attendere l’esito delle perizie balistiche che sono state disposte dal Procuratore Italo Materia. Entrambi graviterebbero negli ambienti dei giostrai. D’Ambrosio, in particolare, fu condannato all’ergastolo per l’omicidio di un gioielliere a Vienna avvenuto nel maggio ’98, ma in appello fu assolto e la Cassazione confermò la sentenza. L’uomo fu anche arrestato per una rapina da più di due miliardi di lire compiuta nell’ottobre ’98 alla ’Ludova Bankà di Bratislava.



Da "Il Mattino"

INVESTITO E TRAVOLTO SULL’AUTOSTRADA
Poliziotto ucciso, cocaina nell’auto degli assassini

Avevano due chili di cocaina in macchina Michele D’Ambrosio e Fabio Montagnino i due malviventi che martedì sera hanno ucciso l’agente della Polstrada Stefano Biondi sull’autostrada A1 investendolo con la loro Porsche. Biondi era a fine turno quando, dopo aver ascoltato l’allarme via radio si è messo all’inseguimento dell’auto sospetta con il collega. Uno dei due arrestati, Michele D’Ambrosio, fu condannato all’ergastolo per l’ omicidio di un gioielliere a Vienna,poi assolto in appello mentre la Cassazione confermò la sentenza. Fu poi arrestato per una rapina a Bratislava.



Da "L’eggo" 

Fuggivano con la loro Porsche carica di coca.
Uno dei due è rimasto ferito nella sparatoria

Sono bolognesi i killer dell’agente

di Luigi Paoletti

Sono due malviventi bolognesi, Michele D’Ambrosio di 31 anni e Fabio Montagnino di 28, i due giovani che l’altra sera hanno investito ed ucciso con la loro Porsche un agente della polstrada ad un posto di blocco nei pressi del casello dell’autostrada a Reggio Emilia. D’Ambrosio è rimasto ferito da un colpo d’arma da fuoco all’addome nelle concitate fasi dell’ inseguimento ed stato sottoposto a un intervento chirurgico.
Inseguita dalla Polstrada di Parma, la Porsche dei due malviventi, carica di circa due chilogrammi di cocaina, è stata bloccata a Reggio Emilia. Nel tentativo di fuga, i due malviventi hanno speronato una volante e travolto l’agente che è morto sul colpo. Poi l’auto, malconcia per il colpo subito, si è fermata e i due banditi hanno tentato un ’inutile fuga a piedi, finendo in manette.
Entrambi i malviventi hanno un lungo curriculum di precedenti penali per spaccio e reati contro il patrimonio. D’Ambrosio, in particolare, aveva già subito una condanna all’ergastolo in primo grado per omicidio, cancellata però dal processo di appello. Originario di Pieve di Cento, D’Ambrosio venne condannato nel dicembre del 2000 dalla Corte di Assise di Bologna per l’omicidio di un gioielliere durante una fallita rapina a Vienna. Gli accertamenti fatti dalla polizia austriaca e dalla squadra mobile di Bologna rivelarono l’esistenza di un gruppo bolognese specializzato in colpi all’ estero. Ma, mentre due delle persone arrestate, si trovano ancora in carcere, D’Ambrosio venne prosciolto in appello e la Cassazione respinse il ricorso presentato dalla Procura.



Da "Gazzetta del Sud" 

Lo sgomento dei colleghi: avrebbe a breve cambiato sede.
Noti alle forze dell’ordine i due arrestati

Poliziotto ucciso, sempre in prima fila negli interventi

(f.d.f.)

REGGIO EMILIA Era un giovane che amava il proprio lavoro («sempre in prima fila negli interventi»), impegnato anche nel volontariato e che da poco aveva ottenuto il trasferimento nel Ravennate per avvicinarsi ai propri cari e dove sarebbe stato operativo da giugno. Così i colleghi del distaccamento della polizia stradale di Modena Nord e i vicini di casa dei familiari, a Montaletto di Cervia (Ravenna), ricordano Stefano Biondi, 28 anni, l’agente scelto travolto e ucciso avantieri sera da una Porsche Carrera con due malviventi in fuga sull’Autosole, nei pressi del casello di Reggio Emilia, con più di due chili di cocaina a bordo. L’investimento è stato il tragico epilogo di una fuga cominciata molti chilometri prima sull’Autosole. Biondi, che stava per staccare dal servizio, ha sentito via radio l’allarme e – nonostante fosse ormai libero – si è precipitato con un collega su un’auto di servizio e si è messo in pista per partecipare alle ricerche dell’auto, scegliendo la zona del casello di Mancasale, a Reggio Emilia. Qui, quando l’auto è stata intercettata dopo una serie di rallentamenti sulla carreggiata provocati dai cantieri e dalle manovre a tenaglia messe in atto dalla polizia per ostacolare la fuga, Biondi e il collega si sono messi all’inseguimento della Porsche, l’hanno superata, l’hanno stretta e sono stati tamponati. Biondi è sceso, pistola in pugno, ma la vettura è ripartita, travolgendolo e trascinandolo per molti metri nonostante ci fosse, sembra, una via di fuga tra l’auto della polizia e il guard-rail e non dandogli scampo. L’auto è poi sbandata, è finita contro il guard-rail e i due malviventi sono fuggiti a piedi, scavalcando la recinzione dell’A1 e finendo nell’area di una cooperativa di autotrasporti. Qui, dopo una rapida e concitata caccia all’uomo, i due malviventi sono stati bloccati. Uno – Michele D’Ambrosio, 31 anni, ferito con un colpo d’arma da fuoco all’addome – è stato trasportato all’ospedale Santa Maria Nuova di Reggio, sottoposto a intervento chirurgico e ricoverato, piantonato, in terapia intensiva; le sue condizioni, hanno detto fonti di polizia, non sarebbero gravissime. L’altro, Fabio Montagnino, coetaneo dell’agente ucciso, ha riportato solo lievi escoriazioni ed è stato portato in carcere, dove è stato interrogato. Per capire da chi è stato ferito D’Ambrosio sarà necessario attendere l’esito delle perizie balistiche. Entrambi graviterebbero negli ambienti dei giostrai. D’Ambrosio fu condannato all’ergastolo per l’omicidio di un gioielliere a Vienna avvenuto nel maggio ’98, ma in appello fu assolto e la Cassazione confermò la sentenza. L’uomo fu anche arrestato per una rapina da più di due miliardi di lire compiuta nell’ottobre ’98 alla «Ludova Banka» di Bratislava.



Da "Corriere Romagna"

"Se muoio in servizio seppellitemi in divisa"

CESENA - "Mamma promettimi una cosa: se muoio in servizio seppelitemi con la divisa e con i miei stivali in pelle". Mamma Loredana lo aveva abbracciato forte. Poi, con un sorriso, gli aveva risposto: "Ma cosa ti viene in mente. Queste cose non si dicono neanche per scherzo". Non era uno scherzo. Era solo una frase come tante, ad uso e consumo del destino. Che il destino, purtroppo, ha preso al volo. Stefano, in giugno, doveva essere trasferito a Ravenna. Magari dopo aver passato l’estate a Cervia o a Cesenatico, nel posto di polizia estivo. Quando Cervia e Cesenatico diventano più grandi di Modena e la Ss16 a più pericolosa dell’A1.I colleghi raccontano come l’anno scorso ci fossero problemi logistici a Cervia per la piazzola d’atterraggio elicotteri. "C’era l’erba alta - dice un poliziotto - pensavamo di chiamare il Comune ma ci sarebbero voluti giorni. Stefano senza dir nulla si è procurato un tagliaerba". Poche ore dopo l’elicottero della Polizia atterrò senza problemi. "Era uno dei più conosciuti a Cervia. Durante l’estate metteva a disposizione la sua esperienza per controllare il traffico sull’Adriatica. Sapeva come posizionare le volanti, gestiva le forze a disposizione senza sprechi di uomini e mezzi. In cambio voleva solo una mano per Telethon e le sue raccolte fondi pro Unicef".La manualità l’aveva ereditata dal padre Luciano, agricoltore di Montaletto. Stefano era legatissimo anche alla sorella maggiore Marzia. Madre e sorella sono operaie dell’Amadori. In serata hanno saputo dal Tg1 di un poliziotto morto a Modena, mentre festeggiavano il compleanno di Marzia. Poco dopo fuori dalla finestra la madre ha visto le volanti, un ambulanza, i colleghi fuori dalla porta e i loro volti scuri. Mamma Loredana fino all’alba ha parlato con loro. Poi la mattina le hanno detto di prepararsi. Un’auto della polizia l’avrebbe scortata a Reggio in obitorio. Prima di uscire ha aperto l’armadio, dentro una scatola c’erano i suoi stivali in pelle preferiti. Li ha presi con sé. Glielo aveva promesso.



Da "Ansa.it"

Poliziotto travolto e ucciso: Asaps, era un vero Leader Biserni: sempre disponibile, bravo, orgoglioso del suo lavoro

(ANSA) - CERVIA (RAVENNA), 21 APR - Un agente esperto,  impegnato nel volontariato, sempre disponibile, con una grande professionalità e un’ immensa passione per la divisa che portava. I colleghi ricordano così Stefano Biondi, 28 anni, travolto e ucciso ieri sera da una Porsche con a bordo due malviventi in fuga nei pressi del casello dell’Autosole di Mancasale, a Reggio Emilia.
C’e’ angoscia, rabbia, sconforto a Forlì nella sede nazionale dell’Asaps, l’associazione nazionale sostenitori e amici della polizia stradale, di cui Biondi era referente per il distaccamento di Modena Nord. Il giovane era uno dei più anziani del reparto, dove lavorava da oltre sette anni, anche se a quanto risulta all’Associazione aveva già ottenuto il trasferimento a Ravenna, dove sarebbe arrivato nei prossimi mesi per avvicinarsi alla famiglia: al padre Luciano, agricoltore, alla mamma Loredana (e non Marilena come si era appreso in un primo momento) e alla sorella Marzia. Aveva frequentato il corso di specializzazione nella Polstrada a Cesena, poi la prima destinazione, Modena appunto. L’estate scorsa aveva deciso di tornare per un po’ nella sua terra ed era stato distaccato al posto di polizia estivo di Cervia; il suo compito era quello di pattugliare in moto le strade della Riviera con le squadre anticriminalità.

’’Quel ragazzo mi e’ stato descritto come uno dei migliori elementi della sottosezione Modena Nord’’, ha commentato il Questore modenese Benedetto Pansini. ’’Ed e’ proprio così’’, conferma - visibilmente commosso - il presidente dell’Asaps, Giordano Biserni. ’’Il fatto stesso che ieri sera sia uscito nuovamente dopo aver finito il servizio lo dimostra. Stefano non si e’ mai risparmiato, per i colleghi era un punto di riferimento, il lavoro e la Polstrada erano parte essenziale della sua vita’’.
’’A Modena - ricorda Biserni - era spesso su ’Provida’, la Subaru civile dotata di una telecamera nascosta che in tempo reale permette di contestare velocità elevate agli automobilisti, e non più tardi della scorsa settimana aveva spiegato i dettagli tecnici di questa vettura in un incontro a Reggio con un gruppo di poliziotti tedeschi. Stefano Biondi era un ’tuttologo’ della Stradale, si occupava di reati, spesso aveva svolto mansioni di Polizia giudiziaria. Non dimentichiamo che Modena Nord e’ il Bronx autostradale dell’Emilia-Romagna, uno snodo delicatissimo anche per la sua posizione geografica e logistica. Un ispettore mi aveva confidato qualche mese fa: ’Qui e’ dura, temiamo che succeda qualcosa’. Quel qualcosa ora purtroppo e’ accaduto’’.
Biserni ricorda l’impegno dell’agente romagnolo nell’Associazione: ’’A Natale aveva acquistato venti copie del nostro calendario 2004 per distribuirlo a parenti e amici. Una testimonianza forte del legame che aveva con la polizia e con quella che viveva come una missione quotidiana. E sapete - aggiunge, rivolto al cronista - cosa mi ha risposto quando, qualche tempo fa, gli ho parlato dell’opportunita’ di riconoscergli un rimborso spese per la sua attività e le sue trasferte per l’Asaps? Non voglio niente, datemi solo una copia aggiornata del Codice della strada!’’. Anche a Cervia - aggiunge - tutti lo conoscevano per il suo impegno e la sua disponibilità: lo scorso inverno, ad esempio, si era dato da fare per organizzare una manifestazione in Romagna nell’ambito di Telethon.
Il presidente dell’Asaps ripercorre il triste elenco degli agenti della Stradale caduti in servizio: Stefano Biondi e’ il ventisettesimo dal ’94 in Italia, il secondo in Emilia-Romagna in poco meno di un anno. ’’E questo nonostante meno del 25% degli agenti della Stradale presti servizio in autostrada’’, sottolinea Biserni. Il 24 maggio 2003 un agente della Polstrada di Forlì, Pierluigi Giovagnoli, 46 anni, morì in un incidente frontale con un furgone guidato da un conducente ubriaco tra Casalfiumanese e Borgo Tossignano, mentre precedeva in moto la tappa imolese di un Giro ciclistico per dilettanti. Il 70% di questi agenti - ricorda l’Asaps - ha perso la vita sulle autostrade, solo in tre casi in conseguenza di un conflitto a fuoco. ’’Con un organico che rappresenta il 12-13% dell’intera forza della Polizia di Stato (circa 11.500 su un organico di 13.000 sulla carta, rispetto a un organico complessivo di circa 105.000-108.000 unità della Polizia di Stato), la Polstrada - aggiunge il presidente - ha pagato un prezzo almeno cinque volte superiore a quello dell’intera Polizia’’.
Biserni parla anche della disperazione dei colleghi, dei tanti poliziotti che hanno telefonato all’Associazione per manifestare il loro dolore e la loro rabbia. ’’A Modena - ribadisce Biserni - anche se era solo un agente, Stefano era un capo, un leader, un punto di riferimento per ogni necessità.
Vogliamo ricordarlo così. (ANSA).



Da "RomaOne.it"

Mercoledì, 21 Aprile 2004

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