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«Don’t mess it up»
Nuova campagna per i giovani motociclisti

I giovani motociclisti sono esposti a un rischio di incidente particolarmente elevato: tra il 2016 e il 2020, 281 motociclisti tra 15 e 17 anni si sono feriti gravemente e 4 hanno perso la vita. E le cifre potrebbero aumentare ulteriormente visto che da quest’anno i giovani in questa fascia d’età possono guidare motociclette più potenti e veloci. L’UPI ha reagito lanciando una nuova campagna di prevenzione nei social media, alla cui realizzazione hanno partecipato anche i diretti interessati.

Con indipendenza e flessibilità da un posto all’altro: i giovani tra i 15 e i 17 anni attribuiscono grande importanza alla mobilità personale. Ecco perché le motociclette, con il loro costo contenuto, riscuotono tanto successo. I giovani motociclisti sono tuttavia esposti a un rischio di incidente elevato: tra il 2016 e il 2020, 281 di loro si sono feriti gravemente e 4 hanno perso la vita. In rapporto alla popolazione, nella loro fascia d’età gli incidenti motociclistici gravi sono particolarmente numerosi.

Nel 2021 questa tendenza potrebbe rafforzarsi. Da quest'anno infatti il limite di età per guidare motociclette e scooter con cilindrata fino a 45 km/h è stato abbassato a 15 anni e a 16 quello per le 125 cc. Con la velocità, aumentano anche il rischio e la gravità degli incidenti. A ciò si aggiunge che i giovani motociclisti mancano di esperienza, hanno una maggiore propensione al rischio, si comportano in modo impulsivo e si sopravvalutano facilmente, un mix che in sella a un bolide può diventare esplosivo. Sulla base di queste considerazioni l’UPI ha lanciato, in collaborazione con la Federazione motociclistica svizzera (FMS), una nuova campagna di prevenzione nei social media. Il progetto triennale è finanziato dal Fondo di sicurezza stradale (FSS).

Un’idea sviluppata con i giovani

«Ci era chiaro dall’inizio che avremmo dovuto imboccare nuove vie per raggiungere i giovani», spiega Claudia Bucher, responsabile della campagna all’UPI. «Abbiamo così pensato di coinvolgere i diretti interessati. A più riprese abbiamo chiesto la loro collaborazione per vedere come potevamo raggiungerli e se capivano i nostri messaggi. Abbiamo sottoposto loro diverse varianti», prosegue Bucher.

La sfida stava nel confezionare il messaggio di prevenzione in modo da riuscire a farlo passare nella realtà giovanile. Il risultato è una campagna che a prima vista non sembra affatto tale. Il suono e le immagini corrispondono ai format che i giovani usano nei loro smartphone nel tempo libero. Il claim «Don’t mess it up» riassume perfettamente l’essenza dei messaggi: «Chi non fa attenzione in moto, può finire davvero male. È estremamente pericoloso», afferma Christoph Jöhr, esperto di motociclismo all’UPI.

Messaggio diverso


Nella fase iniziale sono previsti cinque spot (esempio 1 / esempio 2 / esempio 3) da pubblicare ad esempio su Instagram, TikTok o Snapchat. Setting e cast fuori dal comune attirano l’attenzione. I cinque principali messaggi di prevenzione (guidare in modo predittivo, non distrarsi, tenere la distanza, frenare prima di una curva e indossare le protezioni)  sono presentati in modo molto plateale. Nelle prossime settimane se ne aggiungeranno altri. Inoltre, giochi a premi incoraggiano i giovani a confrontarsi su dontmessitup.ch con i messaggi principali della campagna che non verrà in ogni caso diffusa attraverso i canali tradizionali come manifesti o televisione.  La campagna è impostata sull’arco di tre anni e verrà sottoposta a valutazioni regolari.

Martedì, 24 Agosto 2021
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