Caserta, picchiavano bambini per ferirli e simulare incidenti stradali
Un sistema organizzato in maniera capillare, per truffare le compagnie assicurative denunciando incidente stradali in realtà mai avvenuti. Nei quali, spesso, figuravano coinvolti anche dei minorenni. Che arrivavano al pronto soccorso feriti, spesso in maniera seria, non per uno schianto tra auto ma perché venivano picchiati per causare traumi che dovevano essere stati provocati dall’incidente simulato. L’organizzazione è stata smantellata da una indagine dei carabinieri di Caserta, coordinati dai magistrati di Santa Maria Capua Vetere, che ha portato agli arresti di sei persone (cinque ai domiciliari e una in carcere) con l’accusa di associazione a delinquere finalizzata alla commissione di truffe e - visto che alcuni componenti della banda era indaffarati anche in altre attività illecite - furto, estorsione e traffico di sostanze stupefacenti.
Coinvolti due avvocati
Tra le persone coinvolte ci sono due avvocati, che si occupavano delle pratiche e delle richieste di risarcimento. L’organizzazione, inoltre produceva anche certificati medici falsi, ottenuti raggirando il personale sanitario degli ospedali sulle lesioni refertate. Le indagini, partite nel gennaio del 2018 dopo un tentativo di negoziazione di un assegno clonato in un ufficio postale, hanno portato a individuare anche i minorenni che erano costretti a fingere gli incidenti. Si tratta, in tutti i casi verificati, di ragazzi o bambini legati da parentela con i truffatori. In un finto incidente, un bambino di 11 anni è stato picchiato da tre degli indagati, compresa la madre, per provocargli un trauma facciale con escoriazioni al labbro e allo zigomo e la frattura di due denti. Ai sanitari che l’hanno curato, hanno dichiarato che le ferite erano state causate da un incidente.
di Felice Naddeo
da corrieredelmezzogiorno.corriere.it
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