di Gioia Bucarelli
Verità e Giustizia per le vittime di omicidi stradali
Alla notizia della seconda richiesta di archiviazione sorgono spontanee alcune riflessioni. Il Pubblico Ministero della Procura di Ancona ha richiesto di nuovo l'archiviazione per i titolari della società di trasporti proprietari del camion e del rimorchio che si staccò il 29 marzo 2019 ad Agugliano (AN), schiacciando l'auto in cui si trovava l'ingegnere olandese Huub Pistoor, da 28 anni residente a Osimo. A giugno la Gip aveva accolto l'opposizione presentata dai nostri legali ordinando al Pm di effettuare indagini integrative sulla manutenzione dei mezzi fino al 20 ottobre ma il 7 ottobre abbiamo ricevuto la notifica della nuova richiesta di archiviazione, depositata a luglio.
Per l'omicidio stradale è già stato condannato il conducente che ha patteggiato 1 anno e 3 mesi, pena sospesa. Gli avvocati hanno sempre affermato che le maggiori responsabilità sono dei proprietari e di chi aveva il compito della manutenzione dei mezzi. La perizia del consulente del Tribunale mette infatti in luce le pessime condizioni dell'autocarro e del rimorchio, l'usura del perno del gancio di traino e del sistema frenante del lato destro. L'inefficienza dei freni ha impedito al rimorchio di fermarsi, nonostante si fosse attivato il sistema automatico di frenatura di emergenza. Se i freni fossero stati efficienti, il mezzo si sarebbe arrestato nello spazio di pochi metri. Ciò che si legge nelle perizie rende con chiarezza l'idea di un mezzo totalmente fuori controllo, una vera e propria mina vagante. Erano presenti altre gravi carenze tecniche, facilmente rilevabili anche da un occhio poco esperto, riparazioni casalinghe e in economia con cavi e pezzi volanti che nessuna officina avrebbe potuto fare senza l'autorizzazione dei proprietari dei mezzi.
La richiesta del Pm causa dolore, sconcerto, amarezza, delusione. Presenteremo di nuovo opposizione, è una questione di principio e di civiltà. L'ASAPS ci ricorda sempre che la sicurezza stradale riguarda tutti ed è una questione di salute pubblica, ancora purtroppo trascurata, nonostante i numeri impressionanti di persone coinvolte e colpite ogni giorno nel nostro Paese dalla violenza stradale. Richieste di archiviazione non aiutano certo a migliorare la percezione e la consapevolezza della gravità del problema. Accertare la verità e le reponsabilità di un omicidio stradale dovrebbe essere sentito come un dovere da parte delle istituzoni ed è un segno di rispetto nei confronti delle vittime e dell'intera società che non può tollerare comportamenti che mettono a rischio l'incolumità pubblica. Solo attraverso indagini approfondite si può fare prevenzione per evitare che accada ancora. Archiviare vuol dire far vincere la violenza stradale, l'ncuria, la superficialità, la negligenza, la mancanza di rispetto delle regole e della vita. Fino a quando saranno sottovalutati reati così gravi non saremo una società civile e non potranno essere garantiti ai cittadini i diritti alla vita, alla mobilità, alla sicurezza. E alla Giustizia.
Sempre alla tenace ricerca di una vera giustizia. La testimonianza di Gioia Bucarelli. (ASAPS)