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12 braccianti morti in un terribile incidente sulla Statale 16: arrestato imprenditore agricolo per sfruttamento del lavoro e intermediazione illecita

Dalle indagini coordinate dalla Procura di Foggia, è emerso che i braccianti coinvolti nel sinistro del 6 agosto 2018, di età compresa dai 21 ai 41 anni, quella mattinata avevano svolto l’attività di raccolta di pomodori sui terreni dell’azienda agricola della località marina di Capojale.

Sfruttò nei campi i dodici braccianti nordafricani morti nella tragedia stradale del 6 agosto 2018, arrestato imprenditore agricolo. Il risultato arriva nell’ambito dell’operazione ‘Tomato Harvest’, messa a segno dai carabinieri di Vico del Gargano, che hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare ai domiciliari nei confronti di imprenditore agricolo 53enne di Cagnano Varano, con gravi precedenti di polizia, ritenuto responsabile, in concorso, del reato di intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro.

Le indagini, condotte dalla Procura di Foggia, con l’ausilio dei reparti del comando provinciale dei carabinieri ed il Nucleo Ispettorato del Lavoro, sono partite dall’incidente stradale plurimortale, avvenuto il  6 agosto 2018, a Lesina, lungo la Statale 16, dove quattordici cittadini africani subsahariani, a bordo di un Ford Transit, diretti a Termoli e provenienti da Capoiale di Cagnano Varano, si sono scontrati frontalmente con autoarticolato (le immagini video).

Per le gravissime lesioni riportate, dodici braccianti sono morti sul colpo, altri due hanno subito gravi ferite (i nomi del 12 braccianti morti).

L’evento ebbe ampia risonanza mediatica, richiamando l’attenzione delle autorità nazionali sulla provincia di Foggia, nell’ambito della problematica riguardante lo sfruttamento della manodopera agricola straniera, della condizione e sicurezza dei luoghi di lavoro, del degrado alloggiativo dei braccianti e del loro trasporto con veicoli inadeguati e fatiscenti.

Al riguardo, la procura dauna fece emergere che, nei mesi di luglio-agosto 2018, l’allora 51enne cagnanese ed il figlio 26enne, avevano ed impiegato nei loro terreni per la raccolta di pomodori, 17 braccianti agricoli nord africani, reclutati da un caporale extracomunitario 39enne (deceduto nell’incidente), sottoponendo loro a sfruttamento e approfittando del loro stato di bisogno, desunto dalle condizioni di lavoro accettate e dalle condizioni alloggiative in cui erano costretti a vivere, caratterizzate da case rurali, distanti dai terreni di lavoro, privi di porte, finestre, servizi igienici e acqua corrente.

Dalle indagini svolte, è emerso che i 14 braccianti nordafricani coinvolti nel sinistro del 6 agosto 2018, di età compresa dai 21 ai 41 anni, quella mattinata avevano svolto l’attività di raccolta di pomodori sui terreni dell’azienda agricola della località marina di Capoiale.

Grave il quadro indiziario emerso a carico dei due indagati: reiterata retribuzione dei braccianti gravemente sproporzionata, metodica violazione della disciplina degli orari di riposo dei lavoratori, violazione della normativa sulla sicurezza dei luoghi di lavoro e sottoposizione dei lavoratori a condizioni di lavoro degradanti.

Tutte risultanze documentate dalle dichiarazioni rese da altri braccianti e da quelli sopravvissuti all’incidente stradale, dalle consulenze tecniche svolte e dall’analisi delle documentazioni aziendali.

Determinante, ai fini dell’attività investigativa, la difficile analisi e ‘decifrazione’ ad opera del pm, di un block-notes, rinvenuto all’interno del furgone il giorno dell’incidente, mediante il quale l’inquirente è riuscito a documentare che quel manoscritto altro non era che il ‘brogliaccio’ promemoria usato dagli intermediari per l’impiego degli extracomunitari.

I collegamenti riguardanti le responsabilità dell’attività di caporalato svolta dall’extracomunitario 39enne, ha portato gli investigatori ad attivare nel Molise analoga attività investigativa, in cui lo straniero risultava aver svolto quell’illecita attività a favore di un’altra azienda agricola, che aveva visti impiegati anche i braccianti deceduti nel sinistro.

In questi giorni, le importanti risultanze delle indagini, portavano il Tribunale del riesame di Bari, in accoglimento dell’appello proposto dal pubblico ministero, all’emissione dell’ordinanza di custodia cautelare ai domiciliari per i delitti di intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro, nei confronti dell’imprenditore agricolo 53enne Cagnanese, eseguita dai carabinieri di Vico del Gargano in collaborazione con i colleghi di Cagnano Varano.

da foggiatoday.it

Giovedì, 21 Ottobre 2021
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