Il poliziotto che ha salvato una bimba in mare; "Non dimenticherò mai come si aggrappava a me"
"Non dimenticherò mai come quella bambina si aggrappava a me. Io ne ho due della stessa età e sentivo lo stesso abbraccio, di una piccola che stretta al suo papà sente che non gli può accadere nulla di brutto. E' stata una grandissima emozione portarla in salvo".
Ispettore, ci racconti com'è andata. Siete stati costretti a buttarvi in mare e a fare una catena umana per portare in salvo quei bambini?
"Sì, ci siamo ritrovati in una situazione di estrema emergenza alle 21 di ieri sera. con un veliero incagliato che rischiava di ribaltarsi. Pioveva, c'era forte vento e risacca e la barca oscillava paurosamente. Abbiamo provato prima con una zattera gonfiabile, ma il vento se l'è portata via e a quel punto non c'era altro modo che buttarsi in acqua per salvare quella gente che si sporgeva dalla barca e gridava aiuto. I bambini erano terrorizzati, nessuno di loro sapeva nuotare, i genitori ce li porgevano disperati implorandoci di prenderli. Non abbiamo esitato un attimo. Mi sono tolto cinturone e anfibi e li ho gettati sulla spiaggia e i miei colleghi mi hanno seguito e abbiamo formato una catena umana".
Quanti bambini c'erano a bordo?
"Una quindicina. Quella che si è aggrappata a me viaggiava con il suo papà. Lui non parlava inglese ma capivo che nella sua lingua mi implorava di prendere sua figlia. Prima l'ha passata ad un collega e la bimba si è aggrappata ad un rosario che lui portava al polso. Poi me l'ha passata e lei continuava a tenere nel pugno quel rosario. Quando l'ho poggiata sulla spiaggia tra le lacrime, in inglese, mi ha detto: "Grazie, grazie, questo posso tenerlo io?".
A bordo c'erano anche tre disabili. Come li avete portati a terra?
"In spalla, come i bambini, per cinquanta metri fino a terra. E' stato faticosissimo e molto rischioso. Le tre persone disabili, che non erano in grado di stare in piedi, erano terrorizzate e si stringevano alla barca. Sono rimaste per ultime e più alleggerivamo la barca più il veliero rischiava di capovolgersi. Ci abbiamo messo più di due ore ma alla fine siamo riusciti a salvarli tutti. Ed è stata una emozione fortissiima, a ripensarci abbiamo rischiato anche noi ma in quei momenti non ci pensi un attimo. Vedi quei bambini, pensi che hanno affrontato un viaggio terribile e che la loro vita è nelle tue mani. E' un'esperienza che mi porterò dietro tutta la vita".
L'ha raccontato alle sue bambine?
"Sì, alla più grande che ha anche visto il video. A lei piace sempre disegnare il suo papà come un super-eroe ma nessuno di noi è un eroe. Siamo solo orgogliosi di quello che abbiamo fatto".
di Alessandra Ziniti
da repubblica.it
La catena umana della salvezza. Bravi. (ASAPS)