Gli italiani
hanno ricominciato a commettere infrazioni? Lo vedremo alla fine dell’anno
Meno scontri, le compagnie d’assicurazione ora non possono più
fare finta di niente
Per il ministro dei Trasporti, Pietro Lunardi, quella di oggi è
una giornata importante: l’Organizzazione Mondiale della Sanità
ha dedicato la "Giornata mondiale della salute" alla sicurezza
stradale. E per la prima volta, grazie all’introduzione della patente
a punti, il nostro Paese può disporre di una strumentazione capace
di invertire il trend degli incidenti. Ministro, il bilancio è
tutto positivo?
"Il bilancio è senz’altro positivo. Tre dati su tutti. Incidenti
mortali: meno 17 per cento. Persone decedute: meno 18,2 per cento. Incidenti
con feriti: meno 18,9 per cento. Questo nel periodo tra luglio 2003
e marzo 2004 rispetto all’analogo periodo dell’anno precedente".
Eppure c’è chi, come l’Aci, ma anche l’Asaps, Gli amici della
Polizia stradale, gettano un grido di allarme perché l’andamento
positivo sta rallentando.
"Guardi, io dico che i risultati sinora ottenuti sono confortanti,
non entusiasmanti. Fintanto che ci sarà un solo morto sulle strade
a causa di un incidente non saremo soddisfatti".
Sì, ma nello specifico, ammette che gli italiani stanno riprendendo
a commettere infrazioni?
"Quello che accade va valutato nell’arco di un anno perché,
ad esempio, a gennaio si fanno più incidenti per via delle peggiori
condizioni atmosferiche. Allora non si deve fare terrorismo psicologico
come mi sembra abbia fatto l’Aci ...".
Forse sarebbe più giusto dire che i controlli non devono diminuire.
"Certo, siamo ben coscienti che non si deve abbassare la guardia:
i controlli sono alla base di tutto. Ma ripeto: fino al 2003 nessuno
aveva fatto niente. Perciò mi dispiace quando qualcuno vuole
ricreare un clima di lassismo".
C’è qualche problema anche nella generazione dei dati: al
momento sono certi solo quelli rilevati dalla polizia stradale. E gli
altri? Cosa avviene nelle città?
"È un problema reale che tenteremo di risolvere con l’Associazione
delle Province e dei Comuni. Starà a loro riversare i dati in
un unico cervellone. Ma costa: dobbiamo tenerne conto".
Intanto però le compagnie assicurative puntano proprio su questa
incompletezza dei dati per negare un ritocco delle tariffe Rc Auto .
Condivide?
"Ne ho parlato con il ministro delle Attività produttive,
Antonio Marzano. Riteniamo che si possa già da ora iniziare a
fare un discorso serio sulla base dei dati esistenti. Non si può
più far finta di niente".
Antonella
Baccaro