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Editoriali 17/12/2021

di Giordano Biserni*
Quel grande affetto e stima per Maurizio
Il maggior pericolo per le divise della Polizia Stradale e le altre: la strada!
Ma di sicurezza si parla poco e sempre meno (anche nel PNRR)

Il tratto autostradale della A23 dove l’Assistente Capo Tuscano è stato investito

I messaggi, i commenti sui social, gli articoli di stampa traboccano di manifestazioni di affetto e stima per Maurizio Tuscano lo sfortunato Assistente Capo che nell’alba tragica di un quasi natalizio sabato mattina, proprio quando stava per smontare dal suo servizio notturno  di pattuglia in autostrada (a 58 anni) è stato travolto è ucciso sulla A23  al termine dei rilievi di un precedente incidente stradale, nel quale uno dei protagonisti -  per inciso  - era risultato positivo all’uso di alcolici.
Che cosa ci dice questo evento? Che Maurizio era veramente un elemento speciale nella Specialità. Era stimato e amato dai suoi colleghi della Sottosezione di Amaro (UD) che hanno diviso con lui il nastro stradale della A23, dal comandante Sost. Commissario Sandro Bertolotti al più giovane degli agenti. Maurizio, che lascia la moglie e un figlio di 25 anni che era il suo orgoglio, era anche amato e stimato nella sua comunità di Moggio Udinese dove, nel tempo libero, era impegnato nel sociale nel quale si tuffava con grande generosità, guadagnandosi il rispetto e l’affetto di tanta gente. La sua gente.

Ma l’incidente sposta il coperchio su una situazione che a noi dell’ASAPS non può sfuggire. Lui Maurizio a 58 anni era ancora impegnato in servizi faticosi e pericolosi come tanti suoi colleghi che sono impiegati in quella sorta di Bronx autostradali nelle Sottosezioni che si chiamano Pian del Voglio, Firenze Nord, Bologna sud, Roma Nord, Milano Ovest in una girandola di punti cardinali della rete autostradale a cui potremmo aggiungere Modena Nord, Battifolle (AR), Cassino, Sala Consilina e altri ancora. Reparti in prima linea nei quali si comincia a correre ad inizio servizio per la sequela di emergenze fino al termine del turno e anche oltre. Reparti da tempo asfittici di personale, che vedono molti pensionamenti e pochi rincalzi di forze fresche, con ragazzi che magari con soli sei mesi o un anno di servizio si ritrovano a fare i capipattuglia ancora poveri di quella esperienza basilare che si acquisisce stando a contatto con le saggie teste grigie di quelli che si sono fatti milioni km là fuori, là sopra al servizio degli automobilisti e camionisti che, lo vediamo, possono diventare in velocità dei “nemici”.

E’ ora che qualcuno nelle istituzioni ci dica che fine si vuol far fare alla Stradale vista la penuria di personale, vista la chiusura di numerosi Distaccamenti posizionati sulle strade statali, le più pericolose in assoluto, ormai abbandonate a se stesse. Visto il ridimensionamento del Caps di Cesena in qualcosa di molto diverso dalla Università della Stradale di un tempo. Con corsi di qualche settimana, magari da remoto, sufficienti per indossare sulla manica lo scudetto del Centauro alato rispetto ai sei mesi o un anno di corso dei tempi migliori.
Quanta indifferenza e negligenza nel riconoscere indennità accettabili a questi uomini e donne impiegati sulla rete autostradale (e parlo anche ai sindacati), quanta inadeguatezza nel fornire mezzi e materiali. Penso in piccolo anche a quel berrettino modello baseball di cui sono dotati gli agenti anche ni turni notturni, copricapo sul quale non si può neppure sovrapporre una calotta rifrangente.

Si chiude il 2021 un anno difficile con poche luci: il vaccino contro il covid, una ripresa economica evidente, i grandi successi sportivi nel calcio e alle forse irripetibili Olimpiadi e molte ombre: il covid che comunque non si piega facilmente, le famiglie povere che sono passate in pochi anni da 900 mila a due milioni, gli incidenti stradali che dopo il calo dovuto ai blocchi della circolazione da pandemia tornano prepotentemente a crescere. Ma di questo non si occupa nessuno. Al massimo su questo versante si sente parlare di monopattini...
Vogliamo allora qui ricordare che la prima causa di morte per le divise è proprio la strada. Nel 2021 fino al 12 dicembre sono 15 gli appartenenti alle forze di polizia dello Stato e delle Polizia Locali morti in incidenti stradali di cui 5 in servizio e 10 in itinere.
Intanto la sicurezza sulle strade sta palesando la sua evidente inadeguatezza. Speriamo che col PNRR si destinino sufficienti fondi per il miglioramento e adeguamento delle strutture stradali.
Ecco che siamo molto preoccupati perché nel PNRR si parla giustamente di tante cose: salute, istruzione, edilizia, cablaggi ma la parola SICUREZZA non ci sembra di averla mai letta né sentita citare.
Quella sicurezza sempre più debole della quale la morte di Maurizio che era in prima linea per garantire la sicurezza di tutti è il manifesto.
Grazie amico Centauro per quello che hai fatto per tutti.

*Presidente ASAPS

 

Maurizio Tuscano con i suoi colleghi, è l’ultimo a destra
Maurizio Tuscano il primo a sinistra con i colleghi


 


La tragica morte di Maurizio Tuscano deve far scaturire doverose riflessioni sul più frequente rischio per la Stradale e le altre polizie operative sulla strada.
Sabato 18 dicembre le esequie di Stato dell’Assistente Capo nel duomo di Udine

 

 

 

La tragica morte di Maurizio Tuscano deve far scaturire doverose riflessioni sul più frequente rischio per la Stradale e le altre polizie  operative sulla strada.
Sabato 18 dicembre le esequie di Stato dell’Assistente Capo nel duomo di Udine

Venerdì, 17 Dicembre 2021
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