di Stefano Guarnieri*
La necessità di cambiare il linguaggio delle tragedie sulle strade
“Furgone investe madre e figlio di 4 anni: il bimbo è grave” è il titolo di un giornale che mi manda Marco, padre di Tommy, ragazzo di 15 anni ucciso mentre si stava allenando sulla sua bici da un uomo che guidava un furgone e lo ha investito dopo un sorpasso di tre auto con linea continua. E continua scrivendomi “proprio non ce la fanno i giornalisti: chi uccide è una cosa, chi lo subisce è un umano!”...
da il Centauro n. 243
Anche il linguaggio ha la sua importanza per la sicurezza stradale. Ce lo spiega nel suo articolo Stefano Guarnieri, vice presidente ALG. Da il Centauro n.243. ASAPS