(ANSA)
- ROMA, 29 MAR - Sulle strade del mondo ci sono un milione e duecentomila
morti e da 20 a 50 milioni di feriti e disabili ogni anno: e’ questa
la nuova epidemia alla quale l’Organizzazione Mondiale della Sanita’
(OMS) ha dichiarato guerra e alla quale dedichera’ la giornata Mondiale
della salute, prevista il prossimo 7 Aprile proprio col tema della sicurezza
sulle strade.
E’ quanto riferito da Margie Peden, coordinatrice del Dipartimento di
prevenzione delle ferite dell’Oms nella giornata di apertura della quarta
conferenza europea di Travel Medicine intitolata ’Travel and Safely’
che si tiene fino al 31 Marzo al Consiglio Nazionale delle Ricerche
di Roma e vede riuniti i massimi esperti internazionali del campo.
E proprio a fronte di questi numeri e del fatto che durante le vacanze
estive il maggior numero di vittime viene sempre da incidenti in viaggio,
aggiunge il direttore del Centro per la salute dei turisti e per la
Travel Medicine, Walter Pasini che coordina l’incontro, c’e’ la volonta’,
in accordo con il Ministero della Salute rappresentato oggi dal sottosegretario
Antonio Guidi, di intraprendere una campagna di prevenzione degli incidenti
stradali che sara’ ufficialmente annunciata a breve e che dovrebbe partire
a maggio.
Di tutte le vittime di incidenti, prosegue la Peden, il 90% riguarda
persone che vivono in nazioni dal reddito medio-baso, quindi in Africa,
in Cina, in America Latina, si tratta soprattutto di pedoni o individui
che girano in bicicletta ma anche di motociclisti, mentre le macchine
sono il veicolo principale di incidenti nei paesi ricchi.
La fascia d’eta’ piu’ colpita e’ quella che va dai 15 ai 44 anni e per
il 75% si tratta di uomini che spesso, rileva l’esperta, si sentono
invincibili e si lasciano tradire da questa convinzione.
Poiche’ l’Oms considera le morti su strada una vera epidemia, sottolinea
Pasini, il suo intento e’ da una parte di arrivare alla gente per renderla
consapevole dei rischi e delle responsabilita’ alla guida, dall’altra
di individuare i ’focolai’ di questa epidemia, cioe’ le zone piu’ a
rischio-incidente. Nel corso della campagna di prevenzione stradale,
anticipa Pasini, sara’ stilato un vademecum del guidatore e un piano
dei fattori di rischio in strada, dall’alcol al sonno, dal calore al
fumo, inoltre saranno coinvolte le amministrazioni locali. La patente
a punti ha fatto abbastanza, rileva Gaetano Maria Fara del Dipartimento
di Scienze di Sanita’ Pubblica ’Edificio G. Sanarelli’ ex Igiene, ma
si deve fare di piu’, perche’, aggiunge, ’’gli incidenti stradali sono
tutti evitabili’’.
L’Oms focalizzera’ l’attenzione su cinque parole ’magiche’ nella prevenzione:
velocita’ in strada, uso di cinture e seggiolini per i bimbi, caschi
per le due ruote, consumo di alcol, l’abitudine a indossare indumenti
rifrangenti. E la Peden ha anche ricordato che la prossima settimana
sara’ pubblicato il primo report mondiale dell’Oms sul traffico stradale
e la prevenzione delle lesioni, redatto da oltre cento esperti di tutti
i settori, dal trasporto all’ingegneria, dalla salute alle istituzioni,
dall’educazione alla sociologia.
Non e’ sufficiente, sostiene l’esperta, imporre dei divieti a chi guida,
e’ necessario puntare alla collaborazione di tutti. Inoltre bisogna
considerare di primo piano la prevenzione dedicata ai giovani ed anche
intensificare la presenza di forze dell’ordine all’uscita dai locali,
per indurre i ragazzi ad evitare il consumo di sostanze pericolose prima
di mettersi alla guida, conclude la Peden. (ANSA).