Il
manifesto della campagna contro l’alcol alla guida lanciata dal Texas
Dipartement of Public Safety, con la foto di Jacqueline Saburido dopo
il tragico incidente, un duro monito a favore della sicurezza stradale
Jacqueline Saburido in una foto con i suoi amici prima del drammatico
incidente |
No, non girate pagina. Siamo in tema, siamo assolutamente in tema.
La ragazza così deturpata che vedete nell’immagine, e che prima era un
fiore (vedi foto piccola in bianco e nero), non è una vittima della
guerra in Iraq, non è vittima delle radiazioni di una centrale
nucleare, è "solamente" una vittima della strada. Il suo nome è
Jacqueline Saburido, cittadina statunitense di origine venezuelana,
che ha avuto la sfortuna di rimanere coinvolta in un grave incidente
causato da un conducente ubriaco.
Ecco in sintesi la sua storia ricavata da un sito internet, ripresa in
Italia da diversi giornali, compreso il supplemento "Salute" di
Repubblica e ha suscitato un acceso dibattito.
"La giovane ragazza venezuelana, vittima di un incidente
automobilistico, ha prestato il suo volto sfigurato ad una campagna
pubblicitaria contro gli effetti della guida in stato di ubriachezza. |
Il
19 settembre del 1999, alle prime ore del mattino, la vita dell’allora
ventenne Jacqueline Saburido ebbe una svolta drammatica. Quella tragica
domenica, lei e i suoi quattro amici, stavano tornando a casa dopo aver
passato la serata ad una festa di compleanno quando Reggie Stephey, un
diciottenne giocatore di football americano, andò a schiantarsi
con il suo fuoristrada contro l’auto in cui viaggiava Jaqueline.
Lei sola sopravvisse all’impatto, ma rimase gravemente ustionata per il
60% del corpo. Dai verbali della polizia e le successive indagini si scoprì
che il guidatore del fuoristrada, al momento dell’incidente, era completamente
ubriaco.
Da allora Jacqueline ha subito oltre 40 operazioni chirurgiche e molti
altri interventi di ricostruzione plastica la aspettano, ma niente e nessuno
la potrà fermare dall’unico scopo che ha intrapreso per il resto
della propria esistenza: essere il drammatico testimonial degli effetti
distruttivi che una persona sotto l’effetto dell’alcool è in grado
di causare. "
Jacqueline con un coraggio e una forza d’animo senza uguali si è
offerta, come si vede, quale testimonial di una campagna contro l’alcol
alla guida lanciata dal Texas Dipartiment of Public Safety e altre
associazioni texane contro l’alcolismo. Una risposta forte, un pugno
nello stomaco anche per le tante anime belle del nostro Paese che
pensano si stia facendo abbastanza nei controlli del fine settimana,
nell’educazione stradale e soprattutto nelle campagne pubblicitarie
sempre molto soft. E’ vero, forse non è necessario scioccare, però si
deve avere qualche volta il coraggio di urlare il dramma che si consuma
sulle strade del nostro Paese con decine di morti e feriti ogni fine
settimana, sui quali si allunga l’ombra dell’alcol. Ne facciano tesoro
quei politici e quelle amministrazioni regionali che vorrebbero un
ritorno al precedente limite di 0,8 g/l rispetto all’attuale 0,5 g/l.
Ne facciano tesoro quei giudici di pace dotati, in qualche caso, di
cancellina fulminante verso i verbali stilati ai sensi dell’articolo
186 del C.d.S. dalle forze di polizia. Ne facciano tesoro i
legislatori, l’impegno per la sicurezza stradale e il contrasto
all’alcol alla guida richiedono uomini ed etilometri senza risparmio e
tanta buona volontà. Jacqueline e migliaia di nostri giovani oggi
duramente colpiti ce lo richiedono. |