Roma, quando il traffico di auto si intreccia alla minaccia terroristica | |
(ASAPS)
ROMA – C’è un’indagine, coordinata dalla Procura
di Roma, destinata a far parlare di sé. Secondo indiscrezioni
riportate sulla stampa, infatti, la Polizia Stradale avrebbe scoperto
che numerose macchine destinate alla rottamazione sarebbero invece finite
nella disponibilità di cittadini extracomunitari clandestini.
Sull’inchiesta, ovviamente coperta dal massimo riserbo, lavorerebbero
gli investigatori dei reparti autostradali e dei compatimenti "Lazio"
e "Abruzzo", intervenuti con alcuni sequestri nel tratto abruzzese
della Roma L’Aquila (A24). Qui, agenti di pattuglia, avrebbero
accertato durante normali controlli di routine o in concomitanza a sinistri
stradali, che autovetture destinate alla rottamazione nel Comune di Roma
sarebbero invece ancora in circolazione, munite di carte di circolazione
ed assicurazioni contraffatte o falsificate: il rinvenimento di documenti
contraffatti è ormai routine, ma le investigazioni sono rese difficili
dall’ecosistema in cui certe "carte" vengono commercializzate,
passate di mano in mano a clandestini e individui davvero accorti a non
farsi sorprendere. Quello che però preoccupa è l’indiscrezione
secondo cui la Polizia Stradale e la Procura di Roma avrebbero rilevato
inquietanti legami – e sui riscontri il lavoro è durissimo
– con il mondo del terrorismo visto che si parla di auto messe in
mano senza alcuno scrupolo a persone senza un nome ed un cognome, rinvenute
spesso in zone a rischio. (ASAPS)
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