di Paolo Carretta*
Il rispetto della dignità umana come limite alla sindrome di Giulio Cesare
Giulio Cesare voleva superare, anche nella gloria del suo trionfo (46 a.C.), l’antagonista Pompeo. Per questo esibì il suo più valoroso avversario in catene, il capo arverno Vercingetorige, che era stato lungamente detenuto a Corfinium proprio per tale scopo e sarebbe stato strangolato al culmine delle celebrazioni. Certe pulsioni non sono da sottovalutare e non sono certo estinte...
da il Centauro n. 244
Un interessante articolo sulla Comunicazione istituzionale in materia di indagini. Di Paolo Carretta Gen. B. (Ris) della Guardia di Finanza. Da il Centauro n. 244. (ASAPS)