QUELLO CHE L’ASAPS SOSTIENE GIÁ DA GENNAIO. (ndr) Allarme alla presentazione del rapporto sulle due ruote. "Lontani dalla media europea" - "Patente a punti, l’effetto è finito" Il presidente dell’Aci: "Vittime di nuovo in crescita sulle strade" |
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ROMA -
"Gli incidenti stradali sono in aumento. La spinta propulsiva
della patente a punti si sta esaurendo". Il presidente dell’Aci,
Franco Lucchesi, rileva, dati alla mano, una tendenza preoccupante:
"La patente a punti è stata introdotta nel luglio scorso.
Nel primo mese gli incidenti su autostrade e strade statali, registrati
da polizia stradale e carabinieri, sono diminuiti del 30%. Ma già
da luglio a dicembre la percentuale media si era ridotta a un meno 18%.
Considerando anche le strade provinciali e i centri urbani, su cui abbiamo
dati parziali, il calo medio degli incidenti diventa meno 8, meno 10%.
Se non si interviene, tra un anno tutto ritornerà come prima".
Il presidente Lucchesi ha esposto le sue allarmanti valutazioni nel
corso della presentazione del "Rapporto Aci-Censis due ruote",
che si è svolta ieri a Roma (all’ordine del giorno l’introduzione
a luglio del patentino per i motociclisti al di sotto dei 16 anni).
Le percentuali allarmanti fornite da Lucchesi sono basate su cifre parziali. I dati sulle strade provinciali e sui centri abitati (dove mediamente si registra il maggior numero di incidenti) non sono ancora ufficiali. "Ma è significativo - avverte il presidente dell’Aci - che l’Italia sia scesa al di sotto del meno 20%. In tutti i Paesi dove la patente a punti è stata introdotta, Francia , Stati Uniti, Germania, dopo un consistente calo degli incidenti, c’è stata una tendenza di senso contrario, ma alla fine la percentuale si è stabilizzata su un meno 20%. In Italia sta andando peggio". Cosa produce questa tendenza? "Da una parte - risponde Lucchesi - è possibile che gli italiani, dopo un primo momento di attenzione, siano tornati alle vecchie abitudini di guida. Dall’altra, che i controlli delle forze dell’ordine siano diventati meno puntuali e diffusi rispetto ai primi mesi. I dati parlano chiaro". Proprio sui dati però al ministero degli Interni c’è qualche divergenza rispetto alle valutazioni del presidente dell’Aci. La Polizia stradale esclude categoricamente di aver diminuito i controlli e, considerando solo gli incidenti su autostrade e strade statali, dà un quadro più incoraggiante di quello rappresentato dal meno 8%. Gli incidenti, dal primo luglio 2003 al 22 marzo 2004, sono diminuiti del 16,8% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. "Una percentuale comunque preoccupante - nota Lucchesi - rispetto a quel 20% su cui si sono stabilizzati gli altri Paesi in cui è stata introdotta la patente a punti". Per contrastare la brutta tendenza, il presidente dell’Aci ha lanciato una sfida. La giornata mondiale della salute, il 7 aprile, quest’anno è stata dedicata alla sicurezza stradale. L’Aci, con l’appoggio di 90 tra aziende e istituzioni, ha organizzato una grande campagna di sensibilizzazione. Lo slogan prescelto può suonare temerario: "Il 7 aprile nessun morto sulle strade". Mediamente, ogni giorno, sulle strade italiane, i morti sono 18. Dalla prossima domenica le televisioni pubbliche e private manderanno in onda spot terrorizzanti, immagini di tragedie sulle strade. Unico commento sonoro lo stridore dei pneumatici, la sirena delle ambulanze, il pianto delle famiglie negli ospedali Claudio Lazzaro |