Nell’autotrasporto non si muore sul lavoro solamente per incidenti stradali, ma anche per malori che avvengono in cabina, a veicolo fermo o in movimento. All’inizio di febbraio 2022 si registrano ben quattro casi di entrambi i generi in cinque giorni. Il primo è avvenuto il 3 febbraio, quando una pattuglia della Polizia Stradale di Alessandria Ovest ha notato nel primo pomeriggio un autoarticolato tedesco fermo in una piazzola di sosta dell’autostrada A21, all’altezza di Sarmato, tra Castel San Giovanni e Piacenza. Gli agenti hanno visto il corpo inerte del conducente e hanno chiamato la Croce Rossa, che ha potuto solo accertarne il decesso. Dai primi accertamenti, emerge che l’uomo, un sessantenne di nazionalità belga, sarebbe morto alcuni giorni prima e in seguito si è saputo che la figlia ne aveva denunciato la scomparsa.
La mattina del giorno successivo un malore ha colto un conducente aretino di 57 anni mentre stava guidando un autoarticolato in una strada di Campiglione di Fermo, nelle Marche. L’autista ha perso il controllo del veicolo, che ha invaso la corsia opposta e si è fermato contro il muro di cinta di una casa. Fortunatamente non stava passando nessuno sulla strada e sul marciapiede, ma i soccorsi hanno rilevato che l’uomo in cabina era già morto.
Il terzo caso è avvenuto il 7 febbraio sul raccordo autostradale Salerno-Avellino, nel territorio del Comune di Selino. Un arresto cardiocircolatorio ha colpito l’autista di un autoarticolato mentre stava guidando, ma l’uomo – che quest’anno avrebbe compiuto cinquant’anni – è riuscito ad fermare il veicolo su una piazzola d’emergenza prima di spirare, senza causare incidenti con altri automezzi. Infine, l’8 febbraio è stato trovato un autista morto nella cabina di un autoarticolato fermo nella piazzola di sosta Caselle di Sommacampagna dell’autostrada A22. È intervenuto l’elisoccorso di Verona Emergenza, ma anche in questo caso il medico ha potuto solo rilevare il decesso dell’uomo.