Trento, la procura usa il pugno di ferro contro gli urbiachi al volante |
(ASAPS)
TRENTO - Era già nell’aria da tempo, ma ora il Procuratore
della Repubblica di Trento Stefano Dragone ha dato forza alle parole.
Il magistrato ha infatti disposto interventi decisi contro i recidivi
della guida in stato di ebbrezza: alla terza ripetizione del reato le
forze dell’ordine dovranno sigillare l’auto, mentre in caso
di incidente mortale o nell’evenienza che l’episodio costituisca
particolare allarme, il provvedimento restrittivo scatterà anche
prima. "Il problema - ha dichiarato Dragone alla stampa trentina
- a questo punto non è giuridico. Lo dimostra il fatto
che proprio ieri il giudice di pace ha concesso un altro sequestro, ma
la procura ovviamente non può intervenire nell’immediatezza
del fatto, ma a distanza di settimane. La misura sarebbe più giusta
ed efficace se venisse disposta immediatamente dalla forze dell’ordine".
Concordiamo pienamente con il coraggioso magistrato, al quale non saranno
però sfuggite le ben altre tendenze di alcuni suoi colleghi. La
ragione di tanta (giusta) severità è da ricercare nella
serrata ricerca di altri deterrenti da mettere sulla strada degli etilisti
al volante, che in Trentino costituiscono un fenomeno piuttosto ricorrente.
Per arrivare a questa soluzione il procuratore ha partecipato ad
una fitta serie di incontri, nel corso dei quali si è andata formando
questa nuova strategia. Sarebbe interessante, ora che la linea guida sarà
trasmessa dalla procura a tutti i comuni della provincia autonoma e a
tutte le forze di polizia, prevedere una sanzione accessoria del genere
proprio nel codice della strada. Al magistrato l’Asaps offre tutta
la propria riconoscenza. (ASAPS)
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