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Crotone, la bimba ucraina travolta e uccisa: padre e figlio sul furgone denunciati per omicidio stradale

Tasia e la mamma Luda avevano lasciato il loro Paese il 26 febbraio, due giorni dopo l’invasione. La piccola era con la cugina 16enne e il fidanzato di lei, con il quale l’investitore aveva litigato giorni prima, episodio sul quale ora indaga la procura

Tasia aveva cinque anni. Era arrivata a Crotone il 26 febbraio, con la mamma Luda. Una fuga precipitosa dall’Ucraina, invasa due giorni prima dalle armate russe. Avevano lasciato la casa dalle parti di Tersipol, a Ovest di Kiev e non lontano dal confine con la Polonia, caricando l’auto con poche cose, jeans, maglie, scarpe. La vita della bimba è terminata alla periferia della città, lungo una strada provinciale non lontano dall’incrocio con la statale Jonica. È morta sul colpo, centrata da un furgoncino Doblò. Alla guida c’era un diciottenne con il foglio rosa che venti giorni fa era già stato segnalato per guida senza patente. Accanto a lui sedeva il padre, un uomo di 44 anni.

Tasia era uscita di casa — una stanza all’agriturismo «Casa del Principe» dove lavora la sorella di Luda, in Calabria da anni — per fare due passi, all’imbrunire, con la cuginetta sedicenne e il fidanzatino di lei, un sedicenne che la teneva in braccio. Il Doblò è arrivato come un missile — sull’asfalto non ci sono segni di frenata — falciando il ragazzino, ora in prognosi riservata ma non in pericolo di vita, e centrando la bimba. Miracolosamente illesa l’altra giovane.

Il procuratore di Crotone Giuseppe Capoccia ha denunciato padre e figlio a bordo del furgone per omicidio stradale aggravato in concorso. Ma c’è dell’altro. Sulla vicenda ci sarebbero molte zone d’ombra. Tanto che il magistrato ha dato mandato a un sostituto di verificare l’ipotesi di un’altra ricostruzione legata alla sfera privata dei ragazzi coinvolti, quello alla guida e quello travolto. I due si conoscevano e addirittura qualche settimana fa avevano avuto un’accesa lite. Il motivo era la cuginetta di Tasia, entrambi volevano frequentarla e per questo sarebbero giunti all’alterco.

Erano circa le 19 quando è avvenuto l’investimento. Quando sono arrivati i soccorsi — è il racconto fatto dal quotidiano cittadino il Crotonese per Tasia non c’era più niente da fare. Sul luogo dell’incidente i carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di Crotone, coadiuvati dal Reparto Operativo Provinciale, hanno trovato solo il padre. Inizialmente l’uomo ha detto che era lui alla guida. Più tardi, messo alle strette in caserma, ha ammesso: «Al volante c’era mia figlio». In nottata il corpicino di Tasia è stato portato all’obitorio. Sarà effettuata l’autopsia.

«Come ogni crotonese, come ogni genitore, resto devastato dalla notizia della morte della piccola ucraina. Davanti a questo tragico evento avvertiamo tutti la profonda ingiustizia di un destino atroce ed un dolore immenso». Lo scrive su Facebook il sindaco di Crotone, Vincenzo Voce, dopo la morte di Tasia. «Solo pochi giorni fa — prosegue il sindaco — ero andato personalmente ad accogliere i primi fratelli provenienti dall’Ucraina. Tra essi tanti bambini sfuggiti da un terribile scenario di guerra. Li avevamo accolti con gioia e con calore. Oggi piangere la scomparsa così assurda di una bambina è devastante. Non ci sono parole. Solo un profondo dolore. Un dolore che accomuna tutta la comunità cittadina». A Crotone sarà proclamato il lutto cittadino.

da corriere.it


Dinamica poco chiara.  Denunciati padre e figlio a bordo del furgone per omicidio stradale aggravato in concorso. Sulla vicenda ci sarebbero molte zone d’ombra. Tanto che il magistrato ha dato mandato a un sostituto di verificare l’ipotesi di un’altra ricostruzione legata alla sfera privata dei ragazzi coinvolti,  quello alla guida e quello travolto. (ASAPS)

Martedì, 22 Marzo 2022
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