(ASAPS)
ROMA - Allora sembra che sia davvero così: le assicurazioni
non vanno a genio al 60% degli italiani. La notizia viene da un’indagine
condotta da Eta Meta Research per il Giornale delle Assicurazioni ed
effettuata su 50 broker del settore assicurativo, ai quali sono stati
rivolte domande sull’atteggiamento e sulle lamentele che
i clienti rivolgono alle assicurazioni al momento di sottoscrivere una
polizza.
Mancherebbero, secondo il questionario, prodotti studiati per le singole
esigenze e soprattutto per i giovani, preoccupati del futuro della pensione
integrativa, alternativa a quella statale. Secondo lo studio il 36%
dei broker rileva un modello di cliente non più "sempliciotto",
ma desideroso di vedersi preparare un piano personalizzato e su misura.
Assicurazioni dunque preparate al grande mercato ma poco attente alle
esigenze del singolo ed alla formazione dei propri consulenti. Il 15%
degli intervistati sottolinea l’importanza crescente per il cliente
di trovare un consulente assicurativo competente e in grado di individuare
o creare il prodotto più adatto. La trasparenza e la necessità
di accantonare la formula dei codicilli capestro sono altre argomentazioni
dei broker contro la politica dei cartelli: basta, insomma, con le decine
di pagine di articoli scritti in caratteri microscopici e le clausole
forcaiole. Elemento di riflessione per le compagnie è che le
lamentele non riguardano più le tariffe esose, ma gli interminabili
tempi di liquidazione (segnalati rispettivamente dal 21% e dal 18% degli
esperti intervistati e la mancanza di un vero rapporto di fiducia con
l’assicuratore (67%). (ASAPS)