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Notizie brevi 16/03/2004

UE: Ponte Stretto; Governi lo hanno rimesso nella lista

Da "Ansa.it"
UE: Ponte Stretto; Governi lo hanno rimesso nella lista
(ANSA) - BRUXELLES - Il Ponte sullo stretto non è crollato per effetto del voto di giovedì del Parlamento europeo, che lo ha cancellato dall’elenco delle opere prioritarie. I governi dell’Unione hanno, infatti, deciso di rimetterlo subito nella lista della rete transeuropea dei trasporti (Ten), pronti a tentare una mediazione o affrontare un braccio di ferro con l’assemblea di Strasburgo. La decisione, secondo quanto apprende l’Ansa da fonti della presidenza di turno irlandese, è stata presa - appena 24 ore dopo il voto degli eurodeputati - dal Coreper 1, il Comitato dei rappresentanti permanenti, che comprende i numero due delle ambasciate preso le istituzioni europee. Una consultazione a 25, quindi anche con la partecipazione dei dieci stati membri che entreranno a far parte dell’Ue dal primo maggio prossimo. I governi, con parere sostanzialmente unanime, hanno nell’occasione scelto di non accogliere grosse modifiche alla lista delle 29 opere proposta a suo tempo e, comunque, di non accettare tagli. La presidenza di turno irlandese è stata formalmente incaricata di prendere contatto già lunedì prossimo con il Parlamento europeo, che ha votato una relazione - redatta dal conservatore britannico Philip Charles Bradbourn - che apporta diverse variazioni al progetto preparato dalla Commissione e varato dai ministri dei trasporti. La cancellazione del Ponte sullo stretto di Messina dalle opere prioritarie non faceva parte della relazione ed è stata inserita con l’approvazione di un emendamento proposto da Verdi, gruppo del Partito socialista europeo (Pse) e sinistra. Dublino, secondo quanto si apprende, comunicherà al relatore Bradbourn ed al presidente della commissione trasporti dell’ Europarlamento che i governi sono pronti ad accogliere solo piccole integrazioni alla lista ed ha il mandato di tentare di definire un elenco concordato da presentare alla plenaria dell’Europarlamento del 22 aprile. I deputati europei che vogliono depennare il progetto del Ponte hanno sostanzialmente due possibilità per ostacolare il suo reinserimento tra le opere prioritarie: fare in modo che l’argomento non sia intanto incluso nell’ordine del giorno o raccogliere una maggioranza qualificata quando il provvedimento tornerà in aula. La seduta di aprile è l’ultima prima dello scioglimento dell’assemblea di Strasburgo. Il 13 giugno si terranno le elezioni - a quella data saranno già entrati i nuovi dieci paesi - ed i parlamentari europei passeranno dagli attuali 626 a 732. Commissione e Consiglio premono perchè il progetto sia varato prima, per timore che a 25 sia rimesso tutto in discussione. Ma il Parlamento europeo terrà ancora solo due sessioni prima di chiudere la legislatura, una tra due settimane e l’altra a fine aprile. Entrambe hanno già un’agenda molto affollata perchè deputati e gruppi ci tengono a concludere i progetti avviati che, altrimenti, possono andare perduti. Anche perchè molti parlamentari non si ripresenteranno o rischiano di non essere rieletti. Quindi i gruppi che contestano la lista dei governi possono fare ostruzione per impedire che sia messa in esame prima dello scioglimento. Nel caso che, invece, il provvedimento torni in aula - trattandosi della seconda lettura - ci vorrà la maggioranza qualificata, pari a 314 voti. Nella votazione di giovedì l’emendamento contro il Ponte ha avuto 231 voti a favore, 198 contrari e 17 astenuti. Al blocco di coloro che contestano l’opera ne occorrono pertanto almeno altri 83. Giovedì mancavano nell’aula 180 deputati, ma con la legislatura agli sgoccioli le defezioni tendono a aumentare. La procedura prevede che se passa l’elenco proposto da Commissione e Consiglio il progetto va avanti, se resta il veto del Parlamento al Ponte ed i ministri dei trasporti insistono per volerlo, si passa alla conciliazione, che puo’ prendere da un minimo di sei ad un massimo di dodici settimane. Vale a dire che se ne dovrà riparlare nella prossima legislatura.(ANSA). VS
Martedì, 16 Marzo 2004
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