Giovedì 21 Novembre 2024
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La forza dell’abitudine
di Giordano Biserni*

E' tenace e subdola. E’ la forza dell’abitudine. Vedete quello che succede con la pandemia, non se ne parla(va) quasi più. Archiviata… ma solo dai media. Invece eccola che rimbalza.
E la guerra in Ucraina? Dopo tre mesi di immagini tragiche ci si fa l’abitudine e si comincia a cambiare i canali televisivi. Meglio un Grande fratello, che una grande strage nelle città ucraine…

E per gli incidenti stradali? Per carità argomento archiviato, anzi nel 2022 non c’era bisogno di archiviarlo perché il problema sui media non è di fatto mai esistito.
Ma come? Dicono quelli dell’ASAPS - cioè noi – i tignosi Osservatori dell’associazione spiattellano cifre da brividi! In ogni fine settimana primaverile si sono contate 30, 35, 40 vittime mortali. Con vere mattanze di motociclisti! Ne sono morti 132 nei soli fine settimana di aprile, maggio e giugno! Molti duplici mortali. Poi schianti con 3 – 4 morti. Anche diversi bambini. Ma chi ne ha parlato? Nessuno! Ormai ci si è fatta l’abitudine.
Ecco l’abitudine.

Se facciamo l’abitudine a qualcosa, vuol dire che arriviamo a non avvertirne più la presenza o gli effetti, piacevoli o spiacevoli che siano (è un rumore che all’inizio dà fastidio, ma poi si finisce col farci l’abitudine)”.
Enciclopedia Treccani.

Anche il rumore che fa spesso l’ASAPS su questo tema dello stragismo stradale all’inizio dà fastidio a molti, poi ci si fa l’abitudine. E quindi i decisori politici che dovrebbero fare seri interventi di riforma del codice della strada e i responsabili istituzionali che dovrebbero garantire presenze adeguate di pattuglie sulle strade, mentre invece vengono chiusi reparti e non si ripianano quelli esistenti con medie d’età degli agenti in alcuni casi vicine ai 50 anni, stanno tranquilli.

E nessuno pensa di attivare campagne sulla sicurezza stradale da trasmettere in tv almeno in estate al posto delle solite estenuanti repliche.
Ma perché tutto questo? Perché il problema non tira e lo si occulta.  E’ l’abitudine bellezza!
Gli unici che non si abitueranno mai alla fine sono solo i familiari delle centinaia di vittime della strada.
Loro no. Loro non ci faranno mai l’abitudine.

*Presidente ASAPS

 

 


 


 


 

Martedì, 28 Giugno 2022
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