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Notizie brevi 02/03/2004

PARIGI - FRANCIA, STANGATA DI PUNTI AI NEOPATENTATI CHE PER TRE ANNI POTRANNO CONTARE SULLA METÀ DEI PUNTI CONVENZIONALI. LA NOVITÀ SI CHIAMA "PERMIS DE CONDUIRE PROBATOIRE"

FRANCIA, STANGATA DI PUNTI AI NEOPATENTATI CHE PER TRE ANNI POTRANNO CONTARE SULLA METÀ DEI PUNTI CONVENZIONALI. LA NOVITÀ SI CHIAMA "PERMIS DE CONDUIRE PROBATOIRE"
(ASAPS) PARIGI - L’offensiva del governo francese alla trasgressione sulla strada non conosce davvero tregua: proprio ieri è stata approvata dall’esecutivo una vera e propria stangata di punti per tutti i neopatentati francesi. In sostanza, con la nuova norma, i conducenti appena sfornati potranno contare non più sui tradizionali 12 punti previsti dal Permis de Conduire, ma bensì su 6. L’operazione, definita dai media francesi "molto salutare", prevede inoltre che i 6 punti contenuti nel documento rosa appena conseguito dovranno essere oculatamente amministrati nei tre anni successivi, vista la severità delle sanzioni traqnsapline: solo allora la patente da probatorie diverrà definitiva. È l’ultima trovata di una nazione che, dodici anni fa, ha iniziato un percorso di progressiva legalizzazione della strada, con sanzioni certe e durissime, che hanno portato le routes francesi dal fanalino di coda dell’Unione Europea ad essere molto più sicure. Parigi considera la riforma la più importante finora adottata dall’entrata in vigore della patente a punti e il ministro del Trasporto Gilles de Robien ha lanciato la nuova legge con spot televisivi e i consueti manifesti. "I neopatentati - ha detto al Journal du Dimanche - devono capire che la loro patente di guida è fragile come la porcellana". Lo stesso ministro ha poi dichiarato al quotidiano Le Figaro che "...la patente diventa così un bene prezioso". Secondo i dati forniti dal suo dicastero ogni anno un milione e mezzo di persone si presentano agli esami per conseguire l’ambita "licenza di condurre", ma solo la metà riesce nel proposito. Gli esperti di sicurezza stradale si aspettavano che per sfuggire alle nuove regole i candidati si sarebbero precipitati a sostenere gli esami antecedentemente al 29 febbraio, ultimo giorno utile prima dell’entrata in vigore della riforma. "Fortunatamente - ha detto Daniel Blot, presidente del Consiglio nazionale dei professionisti dell’automobile, settore auto scuole (CNPA) - non è stato così: tenuto conto del numero di esaminatori disponibili non avremmo mai potuto far fronte a una tale emergenza". Paradossalmente però, proprio dal portavoce dei professionisti dell’automobile giungono perplessità sulla misura; monsieur Blot per primo, che la giudica troppo severa. "I giovani saranno continuamente sotto pressione - ha detto a Le Figaro - e sarà sufficiente una mancanza per eccesso di alcol per perdere la patente di guida e non poterla riconseguire prima di sei mesi. Sette punti sarebbero stati meglio di sei". È probabile che il portavoce delle autoscuole si riferisca non tanto all’effetto punitivo, quanto a quello preventivo che una riforma del genere avrebbe potuto comportare. "Con 6 punti - ha precisato - i giovani avrebbero avuto un’ammonizione e avrebbero potuto essere chiamati a seguire un corso di recupero. Molte categorie di persone rischieranno così di avere una patente in prova per tutta la vita" . Tanto per dare un’idea della condivisione che c’è in Francia per questa battaglia, Le Figaro dimostra di non condividere quanto detto dal rappresentante delle scuole guide, che potrebbe aver parlato in questo modo per sollecitare ulteriori impegni (a pagamento) presso le scuole guide. L’autorevole quotidiano francese replica testualmente all’intervista di Blot: "Bene. Ognuno ci penserà due volte prima di commettere un‘infrazione". E se altri hanno manifestato timori per la severità della riforma che potrebbe ingenerare altre più gravi infrazioni, come la guida con patente ritirata, a questi scettici risponde l’Ifop, un istituto demoscopico, secondo cui l’83% dei cittadini francesi giudica eccellente la riforma, condividendone la forma e la sostanza. Anche l’82% dei giovani, interpellato in merito, ha manifestato assoluta condivisione, nonostante il costo salatissimo previsto per frequentare un corso (230 euro per 60 ore di lezione, più i 92 euro dell’esame da sostenere nuovamente!). Ora il ministro Robien punta a completare l’opera: rendere il documento un permesso a termine e imporre ulteriori restrizioni ai giovani. Secondo il politico la nuova legge consentirà di abbassare la mortalità del 25% in appena 18 mesi. Dopo, nel suo mirino, ci sono gli anziani: secondo indiscrezioni filtrate al Journal du Dimanche uno staff di esperti starebbe valutando l’applicabilità di norme clamorose da imporre ai "meno giovani", come impedire loro di allontanarsi per più di cinquanta chilometri da casa o di guidare dopo il tramonto. (ASAPS)
Martedì, 02 Marzo 2004
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