FRANCIA,
STANGATA DI PUNTI AI NEOPATENTATI CHE PER TRE ANNI POTRANNO CONTARE SULLA
METÀ DEI PUNTI CONVENZIONALI. LA NOVITÀ SI CHIAMA "PERMIS
DE CONDUIRE PROBATOIRE"
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(ASAPS)
PARIGI - L’offensiva del governo francese alla trasgressione
sulla strada non conosce davvero tregua: proprio ieri è stata approvata
dall’esecutivo una vera e propria stangata di punti per tutti i neopatentati
francesi. In sostanza, con la nuova norma, i conducenti appena sfornati
potranno contare non più sui tradizionali 12 punti previsti dal
Permis de Conduire, ma bensì su 6. L’operazione, definita
dai media francesi "molto salutare", prevede inoltre che
i 6 punti contenuti nel documento rosa appena conseguito dovranno essere
oculatamente amministrati nei tre anni successivi, vista la severità
delle sanzioni traqnsapline: solo allora la patente da probatorie diverrà
definitiva. È l’ultima trovata di una nazione che, dodici
anni fa, ha iniziato un percorso di progressiva legalizzazione della
strada, con sanzioni certe e durissime, che hanno portato le routes francesi
dal fanalino di coda dell’Unione Europea ad essere molto più
sicure. Parigi considera la riforma la più importante finora adottata
dall’entrata in vigore della patente a punti e il ministro del Trasporto
Gilles de Robien ha lanciato la nuova legge con spot televisivi e i consueti
manifesti. "I neopatentati - ha detto al Journal du Dimanche
- devono capire che la loro patente di guida è fragile
come la porcellana". Lo stesso ministro ha poi dichiarato al quotidiano
Le Figaro che "...la patente diventa così un bene prezioso".
Secondo i dati forniti dal suo dicastero ogni anno un milione e
mezzo di persone si presentano agli esami per conseguire l’ambita
"licenza di condurre", ma solo la metà riesce nel proposito.
Gli esperti di sicurezza stradale si aspettavano che per sfuggire alle
nuove regole i candidati si sarebbero precipitati a sostenere gli esami
antecedentemente al 29 febbraio, ultimo giorno utile prima dell’entrata
in vigore della riforma. "Fortunatamente - ha detto Daniel Blot,
presidente del Consiglio nazionale dei professionisti dell’automobile,
settore auto scuole (CNPA) - non è stato così: tenuto
conto del numero di esaminatori disponibili non avremmo mai potuto far
fronte a una tale emergenza". Paradossalmente però, proprio
dal portavoce dei professionisti dell’automobile giungono perplessità
sulla misura; monsieur Blot per primo, che la giudica troppo severa. "I
giovani saranno continuamente sotto pressione - ha detto a Le Figaro
- e sarà sufficiente una mancanza per eccesso di alcol per
perdere la patente di guida e non poterla riconseguire prima di sei mesi.
Sette punti sarebbero stati meglio di sei". È probabile che
il portavoce delle autoscuole si riferisca non tanto all’effetto
punitivo, quanto a quello preventivo che una riforma del genere avrebbe
potuto comportare. "Con 6 punti - ha precisato - i giovani
avrebbero avuto un’ammonizione e avrebbero potuto essere chiamati
a seguire un corso di recupero. Molte categorie di persone rischieranno
così di avere una patente in prova per tutta la vita" . Tanto
per dare un’idea della condivisione che c’è in Francia
per questa battaglia, Le Figaro dimostra di non condividere quanto detto
dal rappresentante delle scuole guide, che potrebbe aver parlato in questo
modo per sollecitare ulteriori impegni (a pagamento) presso le scuole
guide. L’autorevole quotidiano francese replica testualmente all’intervista
di Blot: "Bene. Ognuno ci penserà due volte prima di commettere
un‘infrazione". E se altri hanno manifestato timori per la severità
della riforma che potrebbe ingenerare altre più gravi infrazioni,
come la guida con patente ritirata, a questi scettici risponde l’Ifop,
un istituto demoscopico, secondo cui l’83% dei cittadini francesi
giudica eccellente la riforma, condividendone la forma e la sostanza.
Anche l’82% dei giovani, interpellato in merito, ha manifestato assoluta
condivisione, nonostante il costo salatissimo previsto per frequentare
un corso (230 euro per 60 ore di lezione, più i 92 euro dell’esame
da sostenere nuovamente!). Ora il ministro Robien punta a completare l’opera:
rendere il documento un permesso a termine e imporre ulteriori restrizioni
ai giovani. Secondo il politico la nuova legge consentirà di abbassare
la mortalità del 25% in appena 18 mesi. Dopo, nel suo mirino, ci
sono gli anziani: secondo indiscrezioni filtrate al Journal du Dimanche
uno staff di esperti starebbe valutando l’applicabilità di
norme clamorose da imporre ai "meno giovani", come impedire
loro di allontanarsi per più di cinquanta chilometri da casa o
di guidare dopo il tramonto. (ASAPS)
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