Il risparmio energetico spegne le luci e le associazioni insorgono: "Sicurezza in pericolo sulle strade"
Il piano della Ue per ridurre i consumi energetici - con l'obiettivo di tagliare l'uso di energia del 7 per cento - è già operativo. Per ora con una campagna pubblicitaria per sensibilizzare i cittadini a risparmiare con misure di contenimento per luce e gas, limitando l'uso di termosifoni e luce pubblica. Il piano punta - per quanto riguarda la luce - a tenere al buio gli uffici durante la notte, a spegnere le insegne dei negozi e a una serie di accorgimenti che possono essere interpretati in modo ampio da Comuni e Regioni. Tra le prime città che hanno già avviato un piano di ridimensionamento dei consumi c'è, per esempio, Belluno, che ha deciso di spegnere la luce su vie e piazze fino a metà settembre dalle 2,30 alle 5 del mattino.
Ora il comune medita di estendere l'iniziativa a due gallerie stradali, Belluno e Maraga, per ragioni di bilancio. "Un'idea folle dai costi sociali inquantificabili, e che comporta un evidente incremento dei rischi per la circolazione e la sicurezza della comunità", denuncia il Codacons. "Sembra anzi incredibile - spiega l'associazione - che si possa anche solo concepire una misura del genere: se in tutta Italia, per protesta contro il "caro-bollette", si era scelto a febbraio di lasciare al buio i principali monumenti o edifici, lo si era fatto appunto come forma di denuncia simbolica ed estrema dei rincari in atto. Tutt'altra cosa è invece prendere sul serio e applicare concretamente questa strada assurda e sbagliata, senza evidentemente rendersi conto dei benefici apportati dall'illuminazione e dai rischi che la sua assenza comporta. Una città sicura e vivibile non può fare a meno di una pubblica illuminazione perfettamente funzionante".
Sul tema è scesa in campo anche l'Asaps, la grande associazione di sicurezza stradale italiana: "Le ore notturne - ha spiegato a Green&Blue il presidente Giordano Biserni - hanno un indice di mortalità per incidenti stradali (morti su 100 incidenti) molto più elevato che le ore diurne, specie per i pedoni e i ciclisti. Siamo molto preoccupati dall'iniziativa di spegnere le luci nelle ore notturne nelle città, in quanto l'oscuramento delle strade potrebbe avere conseguenze gravi appunto per gli utenti più deboli della strada".
Quanto sia importante avere strade bene illuminate fino a tarda nostra lo dimostra l'iniziativa dei sindacati della Basilicata. Lo Uilm regionale ha infatti appena sollecitato interventi per la pubblica illuminazione nella zona industriale di San Nicola di Melfi, dove operano Stellantis e importanti stabilimenti dell'agroindustria. Pochi giorni fa "i lavoratori che hanno smontato dal secondo turno e coloro i quali hanno iniziato le proprio attività sul turno di notte - afferma il sindacato - hanno purtroppo dovuto imbattersi nel buio dell'area industriale di San Nicola di Melfi. Luci spente, lavoratori che attraversano la strada o che scendono dai propri autobus con la paura e l'ansia di essere travolti. La morte assurda di Rossella non ha insegnato nulla a chi ha un dovere: quello di garantire la sicurezza delle tante lavoratrici e lavoratori di Melfi".
Il riferimento dell'organizzazione è all'operaia Rossella Mastromartino, investita nel dicembre 2021 da un autobus in una strada buia dell'agglomerato produttivo a fine turno, di notte. Alla Uilm non basta la spiegazione del "problema tecnico" e chiede alla Regione "atti concreti, una volta per tutte illuminare sempre le aree industriali della nostra regione". Proprio nei giorni scorsi la giunta regionale della Basilicata ha approvato il piano di interventi per il rilancio, la messa in sicurezza delle nove aree industriali della provincia di Potenza. Il soggetto attuatore sarà l'azienda regionale Api Bas spa, istituita l'anno scorso. Si tratta di un piano che vedrà uno stanziamento complessivo di 8.818.230 euro e riguarda soprattutto l'area di San Nicola di Melfi. Sempre che questo piano non venga stravolto dalla nuova tendenza dei comuni a spegnere le luci stradali.
Anche all'estero il piano Ue per il risparmio energetico ha già avuto i primi effetti sulla vita delle città di notte. In Francia è stato imposto il divieto in tutto il Paese di pubblicità luminosa e illuminata durante la notte, dall'1 alle 6 del mattino. Berlino spegne le luci di 200 monumenti per risparmiare energia: a partire da agosto, le luci notturne saranno progressivamente spente per il Duomo, la Marienkirche, la Staatsoper, la Deutsche Oper, il castello di Charlottenburg e numerosi altri edifici, incluso lo stesso Rotes Rathaus, il palazzo del municipio. Pochi giorni fa, anche il presidente della repubblica federale, Frank-Walter Steinmeier, aveva annunciato lo spegnimento dell'illuminazione notturna della sua residenza berlinese nel castello di Bellevue (tranne che in occasione di visite di stato). In Spagna sono in vigore da mercoledì scorso le direttive del Governo per l'attuazione del piano Ue, che prevedono , per quanto concerne l'illuminazione, luci delle vetrine spente a partire dalle dieci di sera.
L’articolo riprende le preoccupazioni dell’ASAPS sul versante della sicurezza stradale.