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Orsa investita e uccisa in Val di Sole da un pirata della strada: «È fuggito dopo averla travolta»

Tragedia in alta Val di Sole. Un’orsettta di circa sette mesi d’età e 20 chili di peso è morta nella notte tra il 31 agosto e l’1 settembre. La causa? Un investimento: l’ha colpita un’automobilista sulla Statale 42 del Tonale, e non si è fermato. È deceduta sul colpo, riportando un trauma cranico fatale. Per questo l’Ente nazionale di protezione animali (Enpa) ha lanciato una campagna: «Chi ha visto parli!», per stigmatizzare l’omissione di soccorso per gli animali.

L’orsa con due cuccioli già conosciuta e seguita
L’identità dell’orsetta potrebbe essere nota. «Sappiamo che lì c’è un’orsa con due piccoli. La nostra ipotesi è che la cucciola sia di quel nucleo familiare, anche se dobbiamo accertarlo», rivela Claudio Groff del servizio Grandi Carnivori della provincia. Benché le orse con cuccioli siano pericolose e tendano a mettere in campo comportamenti minacciosi in difesa dei figli, per gli abitanti della Val di Sole non dovrebbero esserci problemi particolari. «In alcune condizioni le orse possono essere stressate negli incontri ravvicinati — prosegue Groff — è tutto spiegato sul nostro sito (grandicarnivori.provincia.tn.it). Ma in questo caso è successo tutto molto velocemente. L’orsa deve avere realizzato che la cucciola non poteva più seguirla e ha continuato la sua strada. Adesso si dedicherà all’altro piccolo».

L’assicurazione per chi investe gli orsi
Che si tratti di un investimento non c’è dubbio, dato che l’animale è stato trovato a bordo strada. Quando sul posto sono arrivati i pompieri e la forestale la piccola era già morta da qualche ora. L’identità dell’automobilista non è nota. In passato gli incidenti di questo tipo venivano coperti da un’assicurazione pubblica. Questo portava a un maggior numero di segnalazioni per eventi di questo tipo. Mentre ora la polizza è individuale e non tutti la stipulano. Da qui è calato l’interesse a comunicare alle autorità gli investimenti a danno della fauna selvatica. Una logica questa rifiutata dall’Enpa, proprio perché le omissioni di soccorso agli animali metterebbero in pericolo il processo di re-inserimento in natura degli orsi, che sono in via di estinzione.

La condanna dell’Enpa: «Di fronte a cose simili non si scappa»
La condanna da parte dell’Enpa è netta: «Incidente? Il dubbio c’è, perché chi investe involontariamente un animale si ferma, chiama i soccorsi, non scappa come un ladro nella notte — così si legge nella nota diffusa dopo l’accaduto — Anche perché l’urto con un corpo di 20 chili di peso fa sbandare e danneggia il mezzo investitore. Il dubbio è tanto più forte, perché poco tempo fa, nella notte fra il 13 e il 14 maggio un giovane orso più pesante e più grande, è stato investito e abbandonato in località Crescino in Val di Non: se non fosse stato visto da chi transitava sulla strada, sarebbe certamente morto».

Il precedente di M-78 liberato dopo le cure veterinarie
Il riferimento è a M-78, orsetto liberato nella bassa Val di Non lo scorso giugno dopo le cure dei veterinari della Provincia. «L’abbiamo seguito per qualche mese con il radiocollare — rivela Groff — ha dimostrato una mobilità notevole, anche su terreni accidentati. Questo dimostra una buona salute. Ha dimostrato un comportamento elusivo tipico della specie e questo è molto positivo. Qualche settimana fa si è sfilato da solo il radiocollare. È una cosa che succede».

da corriere.it

Venerdì, 02 Settembre 2022
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