INDAGINE
DELLA POLIZIA STRADALE E DELL’OSPEDALE DI PADOVA: GUIDARE DOPO ALCOL
E DROGA? UN FENOMENO TROPPO DIFFUSO
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(ASAPS)
PADOVA - è più diffuso di quanto si possa pensare il
costume di guidare sotto l’effetto di alcol e droghe: lo rivela uno
studio condotto dal Servizio di tossicologia forense e Antidoping dell’Azienda
ospedaliera di Padova, dal Compartimento Polizia Stradale per il Veneto
e la Croce Rossa italiana. L’indagine ha rilevato come il 29,5% dei
conducenti rimasti coinvolti in sinistri si trovasse sotto l’influenza
di alcol o sostanze psicoattive. L’identikit della trasgressione
a base di alcol è inquietante: il soggetto è in media un
ultratrentenne, di livello culturale molto basso, occupato, coniugato.
Il pirata della strada drogato appartiene invece ad una fascia d’età
compresa tra i 20 e i 30 anni e spesso ha un lavoro fisso; non è
sposato ed ha un livello culturale decisamente scarso. Le sostanze preferite?
Hascisc, cocaina o anfetamine. Ne è nato un piano operativo che
si chiamerà "on the road" e servirà a dare nuovo
impulso all’attività di repressione delle stragi del sabato
sera. Niente pattuglioni in assetto da combattimento, ma più semplicemente
uomini della legge e della sanità che visiteranno le scuole superiori
di Padova e provincia. In tutto 2000 studenti, che ascolteranno uomini
della Stradale e della Polizia Municipale, medici e infermieri, in cattedra
per "lezioni di prevenzione", in cui spiegheranno che chi guida
dopo birra e drink o cocaina e spinelli avrà le percezioni
falsate, riflessi più bassi e non avvertirà la presenza
di pericolo. Mutuando i protocolli sanitari gruppi di studenti saranno
formati all’istruzione ed alla divulgazione dei concetti chiave,
divenendo a loro volta educatori dei propri compagni. (ASAPS)
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