GENOVA:
DISTRUGGE L’AUTO DEL PADRE IN AUTOSTRADA E PER IL RIMORSO SI LANCIA
DAL VIADOTTO
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(ASAPS)
GENOVA - Un giovane di 20 anni si è lanciato nel vuoto di
un viadotto dell’A/26, la Genova - Gravellona Toce, per
il rimorso di aver distrutto, in un incidente stradale, l’auto
che il padre gli aveva prestato per andare in discoteca con gli
amici. Il giovane si chiamava Francesco Zunino, aveva 20 anni, ed abitava
a Ovada, in provincia di Alessandria: alle 3 di domenica mattina, Francesco
ed altri quattro coetanei, tutti di Ovada, erano a bordo della Lancia
Delta, dopo aver trascorso una serata in riviera. Gliela aveva prestata
in via eccezionale il papà, dopo che la sua utilitaria era rimasta
coinvolta in un incidente ed era per questo inutilizzabile. Improvvisamente,
in galleria, lo schianto: a causa purtroppo dell’eccessiva velocità
Francesco ha perso il controllo dell’auto, che è finita contro
la volta della galleria. In quattro escono illesi, mentre uno riporta
ferite non gravi per la frattura di un braccio. Francesco però,
spaventato e sotto choc per l’incidente, scende dall’auto e soccorre
gli amici; si dispera per l’accaduto. Poi, in preda ad una crisi,
si avvicina al bordo dal viadotto, dove inutilmente i suoi compagni di
viaggio tenteranno di trattenerlo. Francesco si divincola dagli abbracci
degli amici, finge di calmarsi e con uno scatto decide di porre fine alla
sua vita, scavalcando il guard rail e lanciandosi nel vuoto. Muore nel
bosco, 30 metri più in basso (ASAPS).
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