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Notizie brevi 14/02/2004

dal "Corriere della Sera" del 14 febbraio 2004 - La patente a punti «frena» gli incidenti

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dal "Corriere della Sera" del 14 febbraio 2004

La patente a punti «frena» gli incidenti
Nel 2003 la flessione è stata del 18 per cento. In calo anche il numero delle vittime, scese da 416 a 365


 

MILANO - Se qualche dubbio ancora sussisteva sull’efficacia della patente a punti, i dati relativi agli incidenti con morti e feriti del 2003, sia a livello nazionale sia a livello regionale, confermano nette diminuzioni, intorno al 18 per cento. L’uso ormai generalizzato della cintura di sicurezza (chi non la indossa paga 5 punti e, nel biennio, una seconda infrazione costa la sospensione del permesso di guida) ha portato il più grosso contributo a questo successo che, naturalmente, non è solo italiano: a suo tempo, in Inghilterra nel primo anno di cinture obbligatorie la mortalità scese del 25- 30 per cento e del 40 nel primo biennio.
Un andamento positivo che trova conferma da una statistica dell’Asaps (l’associazione degli agenti in servizio sulle strade) su dati Istat: rispetto al 2002 (anno nel quale vigeva ancora il vecchio codice della strada), il calo della mortalità registrato sulle strade nel 2003 è stato intorno al 5,3 per cento. Questo dato è tanto più valido in quanto la statistica elaborata dall’Asaps per il 2003 include i rilievi di polizia stradale, carabinieri e polizie municipali.


PATENTE A PUNTI - In soli sei mesi di applicazione, la patente a punti ha raggiunto risultati eccezionali in Lombardia, regione da sempre al primo posto nella graduatoria dell’incidentalità nazionale. La grande rete stradale, il gran numero di veicoli circolanti, la miriade di locali frequentati dai giovani il venerdì e il sabato sera contribuiscono in modo sostanziale a questo primo posto della classifica. Ma i controlli fatti da polstrada e carabinieri, per quel che riguarda soprattutto velocità e alcol, si sono intensificati dopo l’introduzione della patente a punti, dal 30 giugno, cioè, dello scorso anno.


POLIZIA STRADALE - Nel 2003 la Polstrada ha rilevato in Lombardia 14.917 incidenti, di questi 5.447 sulle autostrade e 9.470 sulla viabilità ordinaria. L’anno precedente, gli incidenti rilevati erano invece stati 18.272 (11.349 sulle strade ordinarie e 6.923 in autostrada). Risultato: 3.355 incidenti stradali in meno, una percentuale superiore al 18 per cento. Meno incidenti significano, anche, meno risarcimenti da parte delle assicurazioni le quali, recentemente, sono state sollecitate a diminuire le tariffe della Rc auto.
Gli incidenti mortali (da 384 a 333) sono diminuiti invece del 13,2 per cento: la viabilità ordinaria è quella che ha fatto i progressi maggiori, in senso positivo. Il numero delle persone decedute in questi incidenti è stato nel 2003 di 365 contro un totale, nell’anno precedente, di 416 (97 sulle autostrade e 319 sulla viabilità ordinaria). Cinquantun vite risparmiate grazie ai controlli che le pattuglie operano, nei fine settimana, soprattutto intorno alla miriade di locali da ballo nelle province di Bergamo e Milano. Un calo considerevole anche per ciò che riguarda il numero dei feriti, che sono passati dai 14.847 del 2002 ai 12.222 dell’anno scorso (anche in questo caso il calo è intorno al 18 per cento).
La patente a punti, comunque, sta funzionando da deterrente anche per i casi di omissioni di fuga e omissioni di soccorso: 34 in meno in tutta la Lombardia, 10 sulle autostrade e 24 sulla viabilità ordinaria.


MAGGIORE SICUREZZA - Il calo di incidenti e vittime sull’intera rete stradale nazionale è in linea con la flessione registrata in Lombardia. Nel 2003 il numero di incidenti è sceso del 13 per cento (dell’1,3 per cento quelli mortali), mentre il calo complessivo di vittime è stato dell’11 per cento e il numero dei feriti del 15 per cento.
In conclusione, completando i dati nazionale e lombardo con i rilievi forniti anche dalle Polizie urbane, sui cui territori avviene oltre il 65 per cento degli incidenti stradali, si potrà definire con esattezza la portata della patente a punti. Un’indicazione abbastanza incoraggiante: in sostanza, sembra che gli automobilisti tendano a rispettare con maggior attenzione le regole del codice della strada per timore di perdere punti e patenti.
Una tendenza che viene ulteriormente confermata se si prendono in considerazione i primi sette mesi dall’entrata in vigore del nuovo codice della strada (dal 1° luglio 2003 al 31 gennaio di quest’anno): il numero dei morti è diminuito di circa il 18-20 per cento rispetto al periodo compreso tra luglio 2002 e gennaio 2003.

Nestore Morosini 


 

 

 

 

Sabato, 14 Febbraio 2004
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