SENTENZE... PARTICOLARI! A SCIACCA UNA RAGAZZA EBBRA REDUCE DA UN INCIDENTE STRADALE DOVRA’ STARE 20 WEEK END A CASA. NEGLI USA UN AUTOMOBILISTA RUMOROSO CONDANNATO AD ASCOLTARE LA TRAVIATA, IN FINLANDIA UN ECCESSO DI VELOCITA’ COSTERA’ 170MILA EURO |
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(ASAPS) SCIACCA - è davvero una sentenza destinata a far discutere quella emessa d’imperio dal giudice di pace di Sciacca. Sul banco degli imputati una giovane donna di 24 anni, che aveva provocato un incidente mentre si trovava alla guida in preda ai fumi dell’alcool e che ora dovrà ubbidire all’ordinanza emessa dal magistrato, che le ordina di stare chiusa in casa per i prossimi 20 fine settimana. Lo ammettiamo: anche noi, che gradiamo, siamo rimasti un poco sconcertati, perché la decisione è di fatto inedita nel nostro paese, dove di solito la magistratura giudicante per tale tipo di reato, ora di nuovo di competenza del tribunale, ha semmai manifestato in passato tendenze opposte, mostrando di considerare il dettame di legge previsto e punito dagli articoli 186 (guida in stato di ebbrezza alcolica) e 187 (guida in stato di ebbrezza da stupefacente) come un reato di danno e non di pericolo, come invece dovrebbe essere. In numerose occasioni infatti alcuni giudici di pace hanno mandato assolti conducenti ubriachi per il semplice fatto che non avevano causato alcun incidente: esattamente come annullare una contravvenzione per una cintura di sicurezza non allacciata perché contestata in assenza di un sinistro (sic!). Il fatto: qualche tempo fa la ragazza torna a casa da una festa. Guida ma è alticcia ed alla fine sperona una vettura in sosta. Intervengono i carabinieri che le ritirano la patente perché in stato di ebbrezza, circostanza negata fino all’ultimo istante del dibattimento da parte dell’imputata, rimasta nel frattempo senza patente e auto. Sarà stata la negazione all’eccesso dell’indagata o forse la severità del giudice a innescare la sua reazione? Fatto sta che alla fine una semplice oblazione, ormai accettata anche dalla maggior parte dei penalisti difensori, non è bastata, ed ecco aggiungersi la misura, de facto restrittiva della libertà personale; una misura di sicurezza a tutti gli effetti che imporrà alla giovane donna di non allontanarsi di casa nei fine settimana. Come dire che è troppo pericoloso fidarsi di una semplice circostanza in cui i fatti sono stati accertati. Sentenze... il tempo ci dirà come andrà a finire, perché c’è da scommettere che il difensore cercherà di annullare il provvedimento. Ma se in Italia una decisione come questa costituisce un fatto assolutamente eccezionale (e noi ringraziamo il giudice di pace per aver avuto tanto coraggio), in paesi come gli Stati Uniti l’interpretazione della legge e la personalizzazione della pena da parte del giudice è un fatto comune. Si pensi che pochi giorni fa un automobilista è stato denunciato dalla stradale di Miami (Florida) per disturbo della quiete pubblica: con l’impianto stereo a tutto volume scorrazzava per la città a suon di musica rap. Arrestato, è stato portato in manette innanzi al giudice di notte, che lo ha condannato per violazione della legge federale sulle emissioni sonore (!!!). La pena? Dovrà ascoltare per un’ora al giorno La Traviata di Giuseppe Verdi. La motivazione? “Così come l’arrestato aveva imposto al giudice e ai cittadini di Miami la sua musica, così ora lo stato della Florida (per interposta persona, ndr) imporrà all’arrestato la sua”. Arrestato che, per ironia della sorte, si chiama proprio Carreras, come il celebre tenore amico di Pavarotti. Ma le sorprese dei giudici non finiscono qui. In Finlandia, dove l’importo delle multe è proporzionato sempre al conto in banca del trasgressore, un giudice ha imposto a un inquieto rampollo di una famiglia di imprenditori, una sanzione amministrativa di 170mila euro, perché aveva oltrepassato in città il limite di velocità, alla guida di una Porsche. Forse non trarremo profitto, come Stato, a imporre a un automobilista l’ascolto forzato di Pavarotti, ma certi capitani d’industria italiani, che fanno "guidare" le proprie fuoriserie a 250 all’ora in autostrada ai propri dipendenti extracomunitari, sicuramente non gradirebbero la legge finlandese, nazione dove uno scippo nella capitale Helsinki finisce in apertura delle prime pagine. (ASAPS) |