Presa la
banda dei Tir. Quattro persone sono finite in manette con l’accusa di
aver sequestrato l’autista di un camion e rapinato il prezioso carico
di abbigliamento in pelle, borse e scarpe firmate. Un colpo da maestri.
A tradirli l’alta velocità lungo la superstrada. I rapinatori erano
le otto e venti di ieri mattina camminavano come pazzi sulla corsia
mare-monti, direzione Roma. All’altezza dello svincolo per Pollenza
hanno incrociato una pattuglia della Polstrada di Macerata, distaccamento
di Camerino. Gli agenti, che procedevano sulla corsia opposta, hanno
sollecitamente cambiato senso di marcia e si sono messi alle costole
dello Scania, un autotreno telonato color giallo. Con la paletta hanno
intimato l’alt ma il mezzo invece di fermarsi ha speronato la "pantera",
buttandola fuori strada. Neutralizzata la polizia, il camion ha proseguito
la folle corsa. Per poco. I due agenti, lievemente feriti (10 giorni
di prognosi salvo ulteriori accertamenti), danno l’allarme. I rinforzi
arrivano a sirene spiegate.
Lo Scania, intanto, viene abbandonato in mezzo alla superstrada, poco
più avanti. Lo ritrova uno dei due agenti della "pantera" speronata,
che ferma un’auto di passaggio e raggiunge così il camion. Dalla cuccetta,
nella cabina, l’agente sente provenire dei lamenti, è l’autista del
camion un kosovaro di 40 anni, residente a Tolentino, corriere di una
ditta di trasporti di Montegiorgio ha mani e piedi legati con nastro
adesivo, altro scotch sulla bocca. E’ terrorizzato, in un italiano stentato
racconta: ´Mi hanno rapito e derubatoª e indica il camion dove sono
rimasti bidoni di vernice, pezzi in acciaio e collettame da consegnare
affidato allo spedizioniere come la più preziosa merce (anche borse
Luis Vuitton) sparita. L’autista dice di essere partito da Milano la
sera prima alle 19 e di essersi fermato a riposare in una stazione di
servizio sull’autostrada, a Riccione. Alle quattro di notte è stato
aggredito da due banditi armati e con calzamaglia in testa, è stato
legato e buttato a faccia in giù nella cuccetta. Rivede la luce quando
la polizia lo libera. Sono quasi le nove del mattino. Intanto i malviventi,
abbandonato il camion, sono scappati a piedi ma la fuga dura poco. Con
un grosso spiegamento di forze (20 agenti della Polstrada, in supporto
Volante, Mobile, carabinieri ed elicottero dell’Arma) 4 persone cadono
nel rastrellamento antirapina. La Polstrada, a 10 chilometri di distanza
in direzione Civitanova, blocca una Volkswagen "Polo": a bordo ci sono
due romani (oltre a una "Beretta" calibro 7,65 carica e con numero di
matricola cancellato, un paio di manette made in China uguali
a quelle in dotazione alla polizia e un coltello): vengono portati nella
caserma di via dei Velini e sottoposti ad accertamenti: R. P e M. M.,
34enni noti alle forze dell’ordine, sono in arresto. Il sospetto è che
i due siano fiancheggiatori (probabilmente nell’auto che seguiva a mo’
di scorta lo Scania). Presi anche i due banditi del camion: gli agenti
della Mobile e della Volante ne fermano uno nelle campagne di Pollenza,
l’altro viene bloccato vicino al bar della Stazione di Pollenza dai
carabinieri (sono sottoposti a fermo di Pg). Il cerchio si chiude con
la scoperta, a Civitanova, del deposito dove è stata ritrovata la refurtiva
di
ROSALBA EMILIOZZI