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Articoli 25/10/2022

di Sandro Vedovi*
Ubriachi, drogati e pure senza patente fanno strage sulle strade.
Come fermarli?

Sempre con maggiore frequenza assistiamo ad omicidi stradali commessi da guidatori ubriachi e drogati a cui era stata ritirata la patente. Le cronache stanno riempiendo i giornali e sembra che questa strage quotidiana non si riesca a fermare. Anche le leggi severe che sono state introdotte, come quella sull’omicidio stradale, sembrano non avere portato a dei risultati in termini di deterrenza e “paura” della pena prevista, il carcere per diversi anni.

Registriamo anche il grido d’allarme lanciato dalla Commissione medica locale ASL Roma 1 (la più grande Azienda sanitaria italiana) che racconta come alla stessa persona la patente venga sospesa per tre, quattro, anche cinque volte ma non si riesca a ritirarla definitivamente. Non c’è infatti nessuna legge che imponga un limite di violazioni. Soggetti pericolosi a cui viene comunque restituito “il porto d’armi-patente” e concessa la “licenza di uccidere” con l’auto.
Inoltre dal 6 febbraio 2016 la guida senza patente è stata depenalizzata. Pertanto chi viene trovato alla guida (di un ciclomotore, una moto, un autoveicolo) senza patente perché non l'ha mai conseguita o perché gli è stata revocata con provvedimento definitivo non commette un reato ma solo un illecito amministrativo sanzionato con una multa con il fermo amministrativo del mezzo per 3 mesi. Una sanzione diventata blanda che spinge diverse persone, guarda caso proprio quelle più pericolose, a rischiare, tanto, tutto al massimo finisce versando un po' di euro alle casse dello stato. L’effetto deterrente della pena è svanito. Ecco spiegato perché sempre più spesso quando i pirati della strada vengono rintracciati dalla giustizia si scopre che non hanno la patente. Anche se va ricordato che alla seconda violazione dell’art.116 c.15 e c-17 per reiterazione della guida senza patente nel biennio la sanzione diventa penale (pena dell’arresto fino ad un anno e la confisca del veicolo).
Vanno trovate delle rapide soluzioni ed il nuovo Governo, deve riprendere in mano l’ormai dimenticato da troppo tempo dossier della sicurezza stradale.

Uno dei primi interventi sarebbe quello di recepire la DIRETTIVA (UE) 2015/653 che ha invitato gli Stati membri a predisporre una normativa che preveda l’introduzione di sistemi alcol-lock, in grado di impedire l’accensione del veicolo se il guidatore ha assunto sostanze alcoliche. Sistemi già utilizzati in diversi Paesi europei ed anche negli Stati Uniti.

La proposta di legge c’è già, elaborata da un gruppo di lavoro composto da esperti della Consulta Nazionale per la Sicurezza Stradale del Cnel dal Servizio Polizia Stradale e Fondazione ANIA volta a modificare gli articoli 126 e 186 bis del Codice della Strada ed è stata recepita dal CNEL che nell’ambito dei propri poteri costituzionali ha depositato un Disegno di Legge (n°38 del 28 luglio 2020) assegnato (A.C. n. 26239) all’esame della Commissione Trasporti della Camera. Al momento la proposta di legge giace in Parlamento in attesa di essere presa in considerazione.
Lo scopo della norma sarebbe proprio quello di consentire che persone già condannate per guida in stato d’ebbrezza possano tornare a mettersi alla guida solo se la loro auto è dotata di un sistema elettronico (alcol-lock) che consente l’accessione dell’auto solo dopo aver verificato che il guidatore non abbia assunto bevande alcoliche.
La tecnologia ci consente di migliorare la sicurezza stradale, utilizziamola. Fermiamo la strage.

 *Risk manager


Riflessioni sul fenomeno della violenza stradale, con una proposta. (ASAPS)

 

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Martedì, 25 Ottobre 2022
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