Incidente Reggio Emilia, il test: Orjol Lame era ubriaco e drogato
Reggio Emilia, 3 novembre 2022 - Era ubriaco al volante e sotto effetto di droga. "Positivo", è il responso dei test ai quali è sottoposto Orjol Lame, il 32enne alla guida della Fiat Stilo che si è schiantata contro un rustico di via Newton, a Villa Gaida sulla via Emilia, domenica sera. Un incidente terribile nel quale hanno perso la vita in quattro: la compagna di 22 anni, Shane Hyseni, il loro figlio piccolo Mattias di appena un anno e mezzo, Resat e Rejana, fratello e sorella di Shane, di 11 e 9 anni.
Orjol è ancora ricoverato in gravissime condizioni nel reparto di Rianimazione, al Santa Maria Nuova. Ieri sono arrivati i referti degli esami. Il verdetto è allucinante: varie positività. Sia alle sostanze stupefacenti sia a bevande alcoliche. I campioni saranno ora inviati all’istituto tossicologico di Modena, per la validazione; una sorta di controanalisi che se confermeranno i risultati, diventeranno a tutti gli effetti fonte di prova per l’eventuale dibattimento nel processo. La posizione giudiziaria del giovane albanese ora rischia di aggravarsi ulteriormente.
È indagato per omicidio stradale plurimo, nel fascicolo d’inchiesta aperto dal pm Marco Marano della Procura di Reggio. Inoltre, gli inquirenti hanno appurato che l’auto fosse priva di revisione e di copertura assicurativa, nonché intestata a una persona deceduta nel corso diquest’anno. Resta dunque da capire in primis come abbia ottenuto la vettura (tra le ipotesi quella di averla acquistata in nero o ricettata, ma anche di non potersela intestare perché clandestino) e anche su questo si stanno concentrando le attenzioni delle indagini, sul passato di Orjol che ha piccoli precedenti penali risalenti a due anni fa.
Stando a quanto ricostruito dalla polizia municipale, il veicolo quella maledetta sera, viaggiava ad altissima velocità. Il tachimetro, in ciò che resta nell’abitacolo, segnava i 220 km/h: il massimo presente sul display che però a causa del devastante impatto si è sballato completamente, con la lancetta andata ‘giù’; infatti quella velocità di punta non potrebbe mai essere raggiunta da una vecchia Fiat Stilo. Secondo gli investigatori, in realtà è complicato stabilire con certezza quanto veloce andasse, ma di sicuro oltre i 100 orari. E lo si capisce anche dalla voragine provocata nel muro della casa – fortunatamente disabitata – centrata dal veicolo.
Quella sera Shane e Orjol era andati a mangiare il sushi al ristorante; con loro c’erano il neonato e i fratellini di lei. Una volta finito avrebbero dovuto accompagnarli a Casaltone, frazione di Parma, dove vivevano con papà Ardian e Anjeza. Poi sarebbero dovuti tornare a casa, a Cadè, dove convivevano. Purtroppo però l’epilogo è stato un altro, così tragico non lo si poteva neppure immaginare. Due famiglie distrutte dalla morte e dal dolore.
Oggi le quattro salme – finora custodite nella camera ardente dell’obitorio di Coviolo – partiranno alla volta dell’Albania, per Durazzo – città d’origine della famiglia – dove si svolgeranno i funerali con rito islamico. Mentre sul luogo dell’incidente continua la processione di familiari, parenti, amici o semplici cittadini che vogliono lasciare un pensiero in memoria delle quattro giovanissime vittime. Fiori, messaggi, lumini, orsacchiotti di peluche e pupazzetti.
Mentre il Comitato Mattone su Mattone dei residenti nelle frazioni sulla via Emilia che da tempo chiede sicurezza sulla strada protagonista di numerosi incidenti, annuncia che – al contrario di quanto paventato nei giorni scorsi – non si terrà alcuna manifestazione per evitare strumentalizzazioni sulla vicenda. Ma il 3 dicembre in piazza Prampolini si terrà un sit-in in ricordo di Youness, il 12enne morto investito da un camion, due anni fa a Cella.
Maledetti alcol e droga!! Ormai il fenomeno è chiaramente incontenibile. È il frutto della tolleranza anzi indifferenza sul fenomeno. E se non si arriva ad una condanna di 18 anni a questo soggetto con la legge sull'Omicidio stradale, quando?
La vettura era anche senza assicurazione e revisione ed era intestata ad una terza persona deceduta. (ASAPS)