di Stefano Guarnieri*
Il valore delle parole
La narrazione sbagliata della violenza stradale
“Furgone investe madre e figlio”; “Auto impazzita entra nello stabilimento balneare”; “Ecco la curva maledetta”; “Fatale il cordolo della ciclabile”; “Non mi sono accorto di niente”; “Il ragazzo è letteralmente volato”; sono solo alcuni dei numerosi esempi su come i media usino spesso, nel caso della violenza stradale, un linguaggio assurdo che tende a giustificare chi ha comportamenti sbagliati alla guida, umanizzando le cose e spostando spesso l’attenzione sulle vittime e attribuendo loro qualche volta anche un ruolo attivo nella loro morte...
da il Centauro n. 252
Stefano Guarnieri ci spiega bene l’uso sbagliato delle parole quando si parla della violenza stradale. Da il Centauro n. 252. (ASAPS)
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