Mobilità.
Patente ritirata? No problem |
Si
sono materializzate sulle strade di tutta Italia in gran quantità durante
gli scioperi di bus, tram e metro. Sono le minicar, definite quadricicli
per via delle quattro ruote, ma classificate come ciclomotori per i
loro 50 cv e quindi guidabili senza patente da chi ha almeno 14 anni.
Oltre a essere vendute, sono soprattutto noleggiate, per una spesa media
di 55 euro al giorno. I concessionari d’auto confermano il boom di questi
"motorini con il tetto", come li definiscono, come mezzo comodo per
viaggiare in città e accedere anche nei centri storici.
Un’ascesa
che, però, ha qualcosa di particolare: è coincisa con l’entrata in vigore
del nuovo Codice della strada. Dall’anno scorso, infatti, la sospensione
della patente è una delle sanzioni conseguenti a molte violazioni, tra
cui la guida in stato di ebbrezza, il sorpasso in curva. Inoltre, quando
vengono esauriti i "punti", scatta la revoca della licenza di guida.
Ma
a questo punto, fatta la legge trovato l’inganno: ancora freschi di
sospensione o revoca della patente, si va Da un concessionario di macchinette
che, alla firma del contratto di noleggio, chiede la carta di credito,
ma non la patente di guida.
L’escamotage
è diventato prassi, tanto che i noleggiatori hanno allineato i tempi
dell’affitto alla durata della sospensione prevista dalla legge. Accanto
a chi noleggia la minicar per un giorno soltanto, la maggior parte offre
pacchetti che vanno dai 15 giorni (tempo minimo di sospensione) in su.
Insomma,
chi è giudicato dalla legge come pericolo pubblico al volante, e per
questo allontanato dalla strada, torna nel giro di qualche ora a essere
un automobilista.
"Il problema esiste, ma è
stato reso poco visibile per interessi economici", considera
l’ispettore Giordano Biserni,
Presidente dell’associazione Amici della Polizia Stradale e membro della
Consulta nazionale per la sicurezza stradale.
"Nessuno vuole fare le crociate
contro le minicar, ma bisogna capire che sono auto a tutti gli effetti,
quindi la materia va ridisciplinata", conclude, "anche
perché il quadriciclo è destinato a diffondersi. I limiti sono necessari
perché altrimenti si rischia di riportare alla guida anche chi non ha
più l’età o non ci vede più tanto bene".
Queste
macchinette, essendo classificate come ciclomotori, possono essere guidate
da chi abbia compiuto almeno i 14 anni. Nei dati del boom vanno quindi
annoverate tutte le vendite fatte a favore dei ragazzi che preferiscono
la microcar al motorino. Una scelta che convince anche i genitori, che
trovano la macchinetta più protettiva rispetto alle due ruote e sono
disposti a sborsare dagli 8mila ai 14mila euro contro i 3.500 di un
normale motorino. E aspettando che il patentinoÝ per ciclomotori diventi realtà, in giro si
trovano anche baby automobilisti digiuni di segnaletica che, come fanno
con il motorino, applicano "lo strozzo" al motore per andare a velocità
superiore ai 50 km/ora.
"Siamo
contrari a questo uso delle minicar perché non rispetta i tempi
di maturazione dei ragazzi. Per questo stiamo lanciando una campagna
di sensibilizzazione", afferma Pina Cassariti Mastrojeni, presidente
dell’associazione Familiari e vittime della strada. "I problemi
sono due. Il primo riguarda i ragazzi, perché il corso per il
patentino non comprende lezioni pratiche, e quindi non offre una preparazione
completa. Il secondo invece riguarda gli adulti cui è stata ritirata
la patente. Le minicar sono una scappatoia. I pirati della strada tornano
a guidare anche nei casi in cui il ritiro segue a un reato, e perfino
quando nell’incidente è morto qualcuno"
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