L’AMI, L’ASSOCIAZIONE MOTOCICLISTI INCOLUMI, DENUNCIA
LA PERICOLOSITÀ DELLE STRADE ITALIANE. ALLE STAMPE IL PRONTUARIO DEL MOTOCICLISTA |
(ASAPS)
FORLI’ - è un vero e proprio prontuario "del buon centauro", quello proposto
dall’Associazione Motociclisti Incolumi (Ami), il movimento di amanti
delle due ruote nato nel marzo del 2003 ed impegnato sul fronte della
sicurezza stradale. L’associazione, tramite il presidente Marco Guidarini,
suggerisce una serie di comportamenti per guidare sicuri e ridurre al
massimo il rischio di incidenti: consigli semplici ma decisivi che spesso
lo staff insegna in corsi di mototurismo. Prima di pensare alla sicurezza
passiva, l’Ami denuncia lo stato in cui versano le strade italiane: "strade
insicure ‚ dicono -, in pessimo stato. Tra le peggiori d’Europa assieme
a Grecia e Portogallo. Ecco spiegati i 3500 motociclisti che vi perdono
la vita ogni anno". Per tentare di porre un freno all’altissimo numero
di centauri uccisi ogni anno, ecco le proposte di Marco Guidarini e Davide
Barin. "Utilizzare sempre e mantenere in buone condizione i dispositivi
di sicurezza passiva: casco, paraschiena, calzature e guanti. Fondamentale
è la manutenzione del mezzo con particolare attenzione a pneumatici e
dispositivo frenante. E naturalmente è indispensabile rispettare le regole
del codice della strada: i motociclisti devono prestare attenzione a distanza
e velocità di sicurezza. Ipericoli sulle strade per noi motociclisti
sono moltissimi - spiega il presidente Marco Guidarini, giovane medico
toscano del 118, ex-pilota di motocross - e per guidare sicuri è fondamentale
rispettare qualche regola. E poi serve qualche rudimento di psicologia
per capire prima cosa farà l’automobilista che troviamo di fronte. Bisogna
cogliere i piccoli segnali che lanciano con i loro comportamenti gli altri
utenti della strada". L’Ami sostiene inoltre che solo dopo anni di
esperienza in sella possano portare il motociclista a fare propri piccoli
trucchi che aiutano a prevenire gli incidenti. Un bagaglio di esperienza
in un prontuario che sarà dato alle stampe il mese prossimo che l’Asaps
recensirà immediatamente. "Rispettare il codice della strada e prestare
attenzione alla sicurezza passiva non serve se prima non vengono adeguate
le strade - spiega Guidarini -,Asfalti pericolosi, guardrail
che risalgono agli anni 50, pali, paletti e muretti che si trasformano
in ostacoli letali". L’Associazione Motociclisti Incolumi si batte
infatti per eliminare tutte le "barriere architettoniche" che rappresentano
un grave pericolo per l’incolumità di chi guida le due ruote. "Il
costo sociale di un decesso per la collettività è di 500mila euro - spiega
il vice presidente Davide Barin - , cifra che sale a un milione di
euro in caso di invalidità. E’ ora di fare qualche cosa. Le nostre strade
sono tra le peggiori d’Europa assieme a quelle di Grecia e Portogallo".
(ASAPS)
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