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Notizie brevi 30/01/2023

Bologna, seconda chance per chi ha causato incidenti: saranno gli «angeli custodi» dei pedoni

Intesa Comune-Associazione familiari vittime della strada: 20 persone, condannate, formate per aiutare davanti a scuole e incroci

«Quale miglior modo per riparare se non proprio sulla strada, il luogo dove hanno commesso il reato?». È con questo spirito che l’associazione familiari e vittime della strada (Afvs) ha siglato con il Comune di Bologna e la Polizia Locale un protocollo d’intesa per avviare in città il progetto di sicurezza stradale «Ruote ferme, pedoni salvi».

Obiettivo rieducazione
Entreranno a breve in servizio nuovi «assistenti pedonali», persone che sono state condannate o sono indagate per reati in violazione al codice della strada. «Si tratta di persone che sono state condannate per guida in stato di ebbrezza o sotto effetto di stupefacenti e hanno chiesto una conversione di pena, oppure che hanno causato un incidente stradale sotto effetto dell’alcol e possono accedere alla sospensione del procedimento penale con messa alla prova», spiega Silvia Frisina, delegata dell’Afvs. Il progetto, che è già stato adottato in altre sei città italiane (Torino, Chieti, Arezzo, Pordenone, Udine e Oristano), ha il patrocinio del Ministero della Giustizia e dell’Anci. «Un’iniziativa che ha una duplice finalità — chiarisce la delegata dell’associazione — : la tutela degli utenti deboli della strada come i pedoni e la rieducazione di chi ha commesso un reato e ha così la possibilità di riparare, di ricucire quel patto violato con la società».

Venti in lista d'attesa per partecipare
Gli imputati, indagati, condannati affidati all’associazione e presi in carico dall’Ufficio interdistrettuale di esecuzione penale esterna di Bologna che potranno aderire al progetto al momento sono 20, la metà per messa alla prova e metà condannati ai lavori di pubblica utilità quale pena sostitutiva. Al momento cinque persone sono pronte a iniziare, 20 in lista d’attesa. Prima di entrare in servizio saranno formati dagli agenti di Polizia locale: «È un protocollo importante che s’inserisce nei progetti che portiamo avanti sulla sicurezza ed educazione stradale — sottolinea il comandante della Polizia Locale Romano Mignani — Nelle prossime settimane partiremo con la formazione, non dobbiamo costruire degli operatori di polizia, ma insegnare loro a dare indicazioni e fornire competenze su come relazionarsi con le persone in strada; stiamo anche definendo i luoghi della città dove introdurre queste attività nella logica della prevenzione».

Pettorina e paletta
In particolare, si pensa di utilizzare i nuovi assistenti, muniti di pettorina e paletta, negli attraversamenti pedonali più critici, invitando i conducenti dei mezzi a fermarsi e i pedoni a usare le strisce correttamente. Tra le aree scelte ci saranno soprattutto le scuole: «Questo protocollo diventa uno strumento di integrazione delle politiche di mobilità scolastica sia rispetto ai pedibus che alle piazze scolastiche pedonali— commenta l’assessore alla Scuola Daniele Ara — partiremo da via di Vincenzo con la chiusura della strada davanti alle scuole Testoni, poi procediamo con un’altra strada scolastica, Vicolo Bolognetti davanti alla Guido Reni».

In futuro anche gli accusati di omicidio stradale
In aree scolastiche, per esempio, l’assistente potrà anche assicurare che la discesa e salita dall’autobus o dallo scuolabus avvenga in ordine. In altre città che hanno aderito all’iniziativa, questo lavoro di pubblica utilità, ovviamente svolto gratuitamente, coinvolge anche persone che hanno commesso omicidio stradale: «Speriamo di farlo anche a Bologna — aggiunge Frisina — Noi siamo sempre a favore della possibilità di riparazione. In caso di omicidio stradale, si muore in due, la vittima e in qualche modo anche chi lo ha causato. Partecipare a progetti di questo tipo è un messaggio importante, un po’ come fosse la pena del contrappasso e magari si può salvare la vita a qualcun altro».

da corrieredibologna.corriere.it


«Si tratta di persone che sono state condannate per guida in stato di ebbrezza o sotto effetto di stupefacenti e hanno chiesto una conversione di pena, oppure che hanno causato un incidente stradale sotto effetto dell’alcol e possono accedere alla sospensione del procedimento penale con messa alla prova», spiega Silvia Frisina, delegata dell’Afvs.
Speriamo che questa nuova modalità di messa alla prova sia proficua. (ASAPS)
 

Lunedì, 30 Gennaio 2023
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