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Ciclista travolto da cinghiale in strada Dogana, risarcimento di 15mila euro dalla regione

Viterbo – Risarcito dalla Regione Lazio un ciclista sessantenne viterbese travolto da un cinghiale durante una pedalata in comitiva sulla strada Dogana la vigilia di Capodanno del 2017.

Il giudice Maria Carmela Magarò del tribunale civile di Viterbo, lo scorso 5 ottobre, ha riconosciuto alla vittima, difesa dall’avvocato Luca Chiodi, un risarcimento di 15mila euro, che sono stati pagati nei giorni scorsi dalla Regione Lazio, che ha così preso atto della condanna.  

Era un sabato mattina a cavallo delle festività di fine anno. L’incidente, che solo per caso non è finito in tragedia, è avvenuto attorno alle dieci di mattina del 30 dicembre 2017 all’altezza del chilometro 9.100 della strada provinciale Dogana, che dall’immediata periferia di Tuscania si congiunge con la Castrense, nei pressi di Montalto di Castro. 

“Anche se la strada Dogana è provinciale, a provocare il danno è stato un cinghiale, che è invece animale di proprietà della Regione, colpevole di non avere vigilato sullo stato di abbandono del sito che ha favorito la crescita di boscaglia adiacente all’arteria, un habitat ideale per i cinghiali ma pericolosissimo per l’uomo, come ha dimostrato l’accaduto”, sottolinea il difensore del ciclista.

“Il mio assistito si trovava in compagnia di una ventina di altri ciclisti quando, all’improvviso, è stato travolto da un grosso cinghiale che, uscendo a tutta velocità dalla boscaglia, ha attraversato in maniera obliqua la strada, senza che la parte offesa potesse vederlo in tempo, impattando sulla ruota anteriore della bicicletta e scaraventandolo violentemente a terra”, spiega l’avvocato Chiodi.

“La Regione – ricorda il legale – è obbligata ad adottare tutte le misure idonee a evitare che la fauna selvatica arrechi danni a terzi, è responsabile dei danni cagionati da un animale selvatico a persone o cose”.

La Provincia può essere chiamata a rispondere del danno non in quanto ente proprietario o custode dell’animale ma di proprietario della strada sulla quale si è verificato il sinistro, sempre che non abbia provveduto a far installare l’idonea segnaletica di pericolo circa la presenza di animali selvatici.

“Il ciclista coinvolto nel sinistro, in pratica, non si è neanche accorto del cinghiale che gli stava piombando addosso. Ma l’impatto è stato talmente violento da fargli perdere i sensi. Portato in ambulanza al pronto soccorso dell’ospedale di Tarquinia, ha riportato un trauma cranico commotivo e la frattura di una clavicola, per cui ne ha avuto per oltre un mese. Senza contare che a causa del trauma subito e dello shock dovuto al gravissimo incidente, da quel giorno non è più riuscito ad andare in bicicletta come faceva prima, per la paura che possa succedere ancora”, prosegue il legale. 

Chiodi ha prodotto in giudizio, tra l’altro, sentenze del tribunale di Viterbo, statistiche relative a analoghi incidenti tratte dal portale “Asaps”della sicurezza stradale, interpellando inoltre Coldiretti in merito all’escalation del fenomeno della eccezionale crescita demografica della popolazione di cinghiali nel territorio della Tuscia.

“La Regione Lazio – sottolinea – deve essere ritenuta responsabile unica dell’evento, in quanto ha negligentemente omesso di dispiegare tutte le cautele dirette a evitarlo. In particolare di apprestare, in quanto proprietaria dell’animale, in una zona dove la sua presenza poteva risultare prevedibile, taluni opportuni accorgimenti consistenti nel prevedere un’idonea attività di cattura o di abbattimento mirata. Nonché nel far installare strutture di recinzione nei pressi della strada e apparecchi luminosi o di altra natura aventi efficacia impeditiva o deterrente”.

di Silvana Cortignani
da tusciaweb.eu


 

 

Una sentenza interessante. Spesso i danni per incidenti con animali non sono stati risarciti. (ASAPS)

Mercoledì, 01 Febbraio 2023
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