Braccio di ferro tra
automobilisti e i vigili dei vari municipi che "si affacciano" sulla
strada. Tanti casi di liti |
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PERUGIA
- Nelle aule giudiziarie umbre, già invase da altri processi, da qualche
tempo si sta combattendo silenziosamente una guerra tra automobilisti
e amministrazioni comunali. Al centro della vertenza ci sono le lettere
con bollettino postale di versamento che arrivano a casa e portano la
notizia, spiacevole, di una multa salata presa "al volo" con l’autovelox.
Ma ad un esame più attento si scopre poi che non si tratta di una multa
elevata dalla Polizia Stradale, bensì da vigili urbani di piccoli Comuni.
L’Umbria è solo sfiorata dalla A-1, l’autostrada "del Sole", ma ha una grande arteria di scorrimento, la superstrada E-45 da Orte a Ravenna. E’ una strada a "velocità limitata", dove non si può correre a più di 110 chilometri all’ora, per di più con molti tratti dove i segnali impongono di togliere il piede dall’acceleratore e scendere ad un massimo di 90 chilometri orari. Ma poi ci sono spesso cantieri, che riducono la carreggiata a corsia unica e al limite di 40 chilometri orari. Inoltre è una arteria piena di camion, furgoni e Tir. Insomma è difficile correre su questa strada. Malgrado tutto questo la E-45 è giornalmente teatro di un confronto tra automobilisti e "controllori", sulla velocità, dove umbri e non vengono bersagliati dalle multe. Presi nel mirino dei "telelaser" della Polizia Stradale, versione più moderna e precisa dei vecchi "autovelox", per chi supera i limiti di velocità scattano multe salate, perdita di punti sulla patente, quando non addirittura la sospensione del permesso di guida. Centinaia gli automobilisti colpiti ogni mese, anche se negli ultimi tempi, sottolineano i dirigenti della Polstrada, la situazione è migliorata, con una maggiore prudenza da parte dei conducenti dopo che le nuove norme sulla "penalizzazione a punti" hanno agito da deterrente per i conducenti indisciplinati. E sono calati gli incidenti mortali. Resta il fatto che piovono multe per eccesso di velocità sulla testa degli automobilisti umbri, in particolare per infrazioni rilevate lungo la E-45. I tratti più bersagliati dai controlli sono quelli tra Terni e Orte, poi attorno a Todi, e tra Città di Castello e Sansepolcro. Ma se molti accettano senza fiatare le contestazioni d’infrazione della Polstrada, non altrettanto avviene per quelle che provengono da vigili urbani. In qualche caso si parla di pochi chilometri di più del limite. E partono i ricorsi ai giudici di pace. Perché molti umbri non capiscono per quale ragione la E-45 debba essere controllata da vigili urbani di piccoli Comuni. Si avanza anzi il sospetto che l’autovelox, usato in questo modo, sia visto come un mezzo per produrre multe con cui rimpinguare le casse comunali. Una sorta di pedaggio moderno. Obiezione che sembra venga accolta poi in tribunale in più di un caso. Ma pare anche che sui ricorsi a queste multe, che ormai stanno diventando una ondata in piena, si risponda con pesi e misure diversi a Terni o a Perugia. Inoltre la presenza di vigili urbani sulla E-45 solleva anche un problema più generale di utilizzo delle forze dell’ordine, per evitare sovrapposizioni e duplicazione di controlli. di LUCIANO GIANFILIPPI |