CINQUANTINI,
SECONDO L’ANCMA TROPPO POCHI I CORSI PER IL PATENTINO
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Secondo
l’Ancma, l’associazione dei costruttori di moto, sono troppo pochi in
Italia i corsi per il patentino dei ciclomotori, a fronte di un milione
e 300 mila richieste in Italia. I corsi evaderanno solo l’8 per cento
del totale. In provincia di Padova va un po’ meglio. infatti saranno 488,
il numero più alto del Veneto, i corsi che verranno attivati nelle scuole
euganee nei primi mesi del 2004 nell’ambito del "Progetto patentino".
Si tratterà di lezioni a titolo gratuito per il conseguimento del certificato di idoneità alla guida del ciclomotore che nell’intero territorio regionale coinvolgeranno 62.700 studenti per un totale di 2.458 corsi e un monte di 49.160 ore. Gli alunni di terza media e del biennio superiore degli istituti del Padovano, che entro la fine dell’anno scolastico vedranno avviati all’interno del proprie classi corsi ad hoc per imparare le regole della strada e guidare il motorino con coscienza, saranno 12.200, 12.000 i vicentini, 8.140 i veneziani, 7.000 i trevigiani, 6.000 i veronesi, 4.350 i rodigini, 3.800 i bellunesi. Alcuni iter formativi sono già partiti a Treviso, Rovigo, Verona e Vicenza ma il "grosso" dell’iniziativa si svolgerà nei prossimi sei mesi. Il progetto, rivolto ai ragazzi tra i 14 e i 16 anni, si materializzerà in un "pacchetto" di venti ore di lezione: otto curricolari, gestite in classe dai docenti delle scuole e imperniate sulla convivenza civile, e dodici extracurricolari tenute da vigili urbani o esperti di autoscuole e incentrate sulle regole dell’educazione stradale. Al termine del monte ore i ragazzi potranno affrontare l’esame rivolgendosi alla Motorizzazione: 20 i quiz proposti, chi azzeccherà almeno 17 risposte giuste riceverà il patentino per il motorino, chi ne sbaglierà da 4 in su dovrà ripresentarsi. Per realizzare l’iniziativa, la Direzione generale delle Scuole del Veneto ha firmato un protocollo d’intesa a livello regionale che troverà attuazione nel territorio, attraverso i Centri servizi amministrativi (Csa) che li adatteranno alle necessità locali. In particolare l’Aci (Automobile Club d’Italia) si rende disponibile ad organizzare seminari per i docenti dei corsi di formazione e a predisporre un adeguato supporto allo sviluppo del progetto. L’Unasca e la Confedertai, associazioni di categoria del titolari di scuole guida, si impegnano a praticare tariffe concordate e calmierate su base oraria o forfettaria. Le aziende Ulss del Veneto sono pronte a fornire pacchetti formativi attinenti la prevenzione della sinistrosità stradale. La Fmi (Federazione motociclistica italiana) è d’accordo nel mettere a disposizione i propri tecnici per collaborare con le istituzioni scolastiche. L’Ancma (Associazione nazionale costruttori moto e accessori) offre consulenza sui programmi sia curricolari sia extracurricolari grazie alle esperienze maturate con i corsi sperimentali. Il Forum dei genitori contribuisce promuovendo corsi di formazione per genitori per favorire l’integrazione dei soggetti disabili. Il Mit (Ministero dei trasporti e delle infrastrutture) si impegna a stilare con i singoli Csa i calendari delle prove e a fornire équipes di esaminatori che si sposteranno nelle varie scuole oltre a fornire assistenza per la parte burocratica. Infine l’Anci regionale, l’associazione dei Comuni d’Italia, offre la propria disponibilità a collaborare per la buona riuscita del progetto attraverso il coinvolgimento delle Polizie municipali.Federica Cappellato |