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Notizie brevi 02/03/2023

Continua la strage silenziosa degli autisti
da trasportoeuropa.it

Un camionista può morire sul lavoro in modo molto evidente, in una delle tante cabine accartocciate che chi viaggia molto in autostrada vede dal finestrino. Sono gli incidenti stradali, che spesso avvengono per tamponamento tra due o più veicoli pesanti. Ma può morire in modo più silenzioso, per un malore mentre è in pausa o anche quando guida e in quest’ultimo caso a volte è difficile riconoscere a prima vista la causa del decesso. Questa strage silenziosa – che emerge nella maggior parte dei casi sulle pagine dei quotidiani locali - causa numerose vittime sul lavoro. E talvolta finisce sotto i riflettori nazionali per un caso eclatante.

È successo il 24 febbraio 2023, quando le pagine web di diversi quotidiani nazionali hanno mostrato il titolo di un “camionista eroe”, Giovanni Gaito di 39 anni, che il 21 febbraio ha avuto un malore (si parla d’infarto) alla guida di un autoarticolato carico di liquido infiammabile (ossigeno) mentre viaggiava sull’A1 tra Frosinone e Ceprano in direzione di Napoli. Il camion ha cominciato a viaggiare a zig-zag e alcuni colleghi hanno formato una sorta di barriera intorno per evitare scontri. Poi Gaito è riuscito finalmente ad accostare senza creare incidenti, ma quando i soccorsi hanno aperto la cabina lo hanno trovato senza vita.

La notizia ha suscitato giustamente clamore, sulla stampa e sui social, proprio perché l’autista ha evitato un impatto che avrebbe potuto causare un gravissimo incidente, magari con altre vittime. Ma dall’inizio del 2023 le cronache registrano altri sei camionisti morti per malore di cui si è parlato in poche righe. Eppure questo è un risvolto dell’autotrasporto di cui si parla ancora poco, ma che è altrettanto grave per le vittime e più in generale per la sicurezza stradale degli incidenti “rumorosi”. Facciamo una breve cronaca partendo dal caso di Gaito.

Appena un giorno dopo l’incidente di Gaito, la sera del 21 febbraio, il suo collega Antonio Moscatella, di 59 anni, ha avuto un malore mentre guidava un autocarro sulla strada che porta da Sant'Ubaldo a Monsano, nei pressi di Jesi. Anche in questo caso l’uomo è riuscito ad accostare il veicolo, ma i soccorsi chiamati da un altro autista non hanno potuto fare altre che riscontrare la sua morte. Scorrendo indietro nel tempo, alle 5.20 del 17 febbraio Angelo Zenoni, di 55 anni, si era messo da poco alla guida del suo camion carico di acqua minerale dopo essere uscito di casa, quando il veicolo sbandò e uscì di strada a Endine Gaiano, in provincia di Bergamo. Anche in questo caso i Vigili del Fuoco, che sono dovuti intervenire per estrarre l'uomo dalla cabina, lo hanno trovato già morto.

Dieci giorni prima, il 7 febbraio un autista, di cui le cronache non riportano il nome, ha perso i sensi mentre scaricava il suo camion nell’area del porto di Civitavecchia, ed è deceduto in pochi minuti. Lo stesso giorno in un altro scalo dalla parte opposta della penisola, a Porto Nogaro, un autista, anch’esso rimasto anonimo, è stato trovato morto all’interno della cabina del camion in sosta. Retrocediamo di altri quattro giorni e ci spostiamo a Pressana, in provincia di Verona, dove Martino Vallarsa è caduto nella cisterna del suo camion mentre la stava controllando prima di caricare cereali, morendo sul colpo. In questo caso il decesso è stato causato dalla caduta, ma è probabile che abbia perso l’equilibrio per un malore.

A gennaio i casi mortali sono stati due. Nel tardo pomeriggio del 26 gennaio un camionista di 50 anni è stato trovato morto in cabina nell’area di servizio di Montepulciano Ovest, lungo l’autostrada A1, mentre i 2 gennaio il malore ha colto un altro autista alla guida lungo l’autostrada A28, tra Fontanafredda e Sacile, e pure in questo caso l’uomo è riuscito ad accostare il veicolo – che si è piegato su un fianco - prima di accasciarsi. E questi sono solo i casi mortali riportati da un qualche giornale, ma potrebbero essercene altri che non hanno raggiunto le cronache, per non parlare dei malori che fortunatamente non causano la morte.

da trasportoeuropa.it


 

Veramente troppo numerosi le morti silenziose dei autisti di veicoli pesanti. Decessi senza schianto, dovuti a malori improvvisi. Diversi i comportamenti eroici di conducenti che all’avvertire del malore in alcuni casi riescono ad accostare per non coinvolgere altri veicoli. Una situazione sulla quale si dovrebbe vedere chiaro. (ASAPS)

Giovedì, 02 Marzo 2023
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