Palermo, mazzette alla Motorizzazione per immatricolare auto straniere: 21 arresti A casa di un funzionario trovati 590mila euro
A Palermo, c'è ormai il boom di immatricolazioni di auto straniere. Un trend in continua crescita, che ha insospettito gli investigatori del Compartimento della polizia stradale. Un'indagine durata mesi, coordinata dalla procura diretta da Maurizio de Lucia e dall'aggiunto Sergio Demontis, ha portato questa mattina a un blitz. Sono 21 le persone arrestate: ai domiciliari sono finiti 8 funzionari della Motorizzazione civile di Palermo e 13 responsabili di agenzie di disbrigo pratiche, tutte nel capoluogo e nella provincia. Numerosi i reati contestati: corruzione, accesso abusivo a un sistema informatico e falsità ideologica commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici. Ben 187 i capi di imputazione e 42 i soggetti indagati.
"L'attività di indagine ha preso le mosse da un'attività di analisi delle pratiche di nazionalizzazione evase dalla Motorizzazione di Palermo", spiega un comunicato della Stradale, diretta da Gaetano Cravana: "E' emerso un costante trend in queste pratiche, che sono passate dalle 7.740 del 2016 alle 20.465 del 2019". Il dato che immediatamente saltava in evidenza, spiegano gli investigatori, "era la circostanza che gli intestatari fossero per oltre l'ottanta per cento residenti fuori la provincia di Palermo e che la quasi totalità di tali pratiche fosse stata commissionata da un ristretto numero di agenzie palermitane, che, di fatto, hanno esercitato una sorta di monopolio del fiorente mercato delle nazionalizzazioni, falsando in tal modo il libero mercato a danno delle altre agenzie concorrenti".
I soldi per sistemare le pratiche viaggiavano dentro le carpette con i documenti delle vetture, consegnate dai responsabili delle agenzie ai funzionari della Motorizzazione. Soldi per nascondere tante irregolarità. La polizia ha scoperto che non venivano fatti i collaudi dei veicoli, "con ciò mettendo a rischio la sicurezza della circolazione stradale", soprattutto quando non venivano revisionati gli impianti a gas. Adesso, sotto accusa ci sono otto funzionari dell'Area veicoli della Motorizzazione, che avrebbero chiuso un occhio, anche due, per immatricolare le vetture straniere. Sono oltre 60 gli episodi per cui i pubblici ufficiali risultano indagati per specifici reati di corruzione in relazione alla trattazione di pratiche riguardanti circa 100 veicoli. Il gip ha disposto il sequestro di 35 mila euro, tanto sarebbe stato pagato ai funzionari corrotti.
I nomi degli arrestati: Luigi Costa, Giuseppe Palermo, Rosario Crapa, Giuseppe Gullo, Giovanni Genova, Alfredo Gioietta, Maurizio Caruso, Giuseppe Calabrese, Giovanna Passavia, Maurizio MIlitello, Rosario Rubino, Paolo Salvia, Francesco Biondo, Giuseppe Biondo, Antonio Passavia, Gerlando Cracolici, Ignazio Di Chiara, Nadia Abitabile, Walter Bacile, Salvatore Caravello, Lelio Calabrese. A casa di Costa i poliziotti hanno trovato 590 mila euro, nascosti in vari posti. Una vera sorpresa per gli investigatori.
Costa, accusato di corruzione, abuso e violazione del sistema informatico, nel 2013 era stato coinvolto in un'altra indagine e aveva patteggiato la pena di un anno e 3 mesi per falso e, anche allora, per accesso abusivo al sistema informatico. Il funzionario era stato spostato all'assessorato regionali ai Trasporti, ma dopo qualche anno era tornato alla Motorizzazione.
Una storia che si ripete. Troppo spesso! Bel colpo della Polizia Stradale di Palermo. (ASAPS)