Travolse
un agente, chiesto il processo
Il conducente della Fiat Bravo che "centrò" il poliziotto è accusato di omicidio colposo |
Montebelluna
- Il pubblico ministero del Tribunale di Milano, Luigi Orsi ha chiesto
il rinvio a giudizio di Luigi Orlando, 24 anni, residente a Pieve Emanuele,
in provincia di Milano, difeso dal parlamentare di An, Ignazio La Russa.
Il giovane era alla guida della Fiat Bravo che il 17 gennaio dello scorso
anno travolse e uccise l’agente della polizia stradale Massimo Michielin,
27 anni, montebellunese, al lavoro presso la Polstrada di Milano. L’accusa
contestata è omicidio colposo. L’incidente avvenne lungo la Tangenziale
est di Milano, all’altezza dello svincolo di Mecenate. Il giovane alla
guida della Fiat Bravo, secondo l’accusa, avrebbe percorso la tangenziale
a velocità elevata nonostante la scarsa visibilità, violando il limite
di novanta chilometri orari previsto in quel tratto di strada. In particolare,
secondo l’accusa la Fiat Bravo era "lanciata" a circa 180 chilometri orari.
Massimo Michielin ed il collega della Polstrada, Maurizio Morganti, 35
anni, stavano lavorando sulla tangenziale est per un incidente stradale.
Stavano sistemando dei segnalatori luminosi, indossavano entrambi dei
giubbotti con catarifrangenti. Proprio mentre posizionavano i segnalatori
luminosi sarebbero stati "centrati" dal bolide. Morganti sarebbe riuscito
in parte a schivare la vettura, che invece travolse Michielin. Il giovane
fu sbalzato in vanti e dopo un volo di alcuni metri finì rovinosamente
contro il guard rail. La vettura su cui viaggiava il milanese terminò
la sua folle corsa contro il guard rail. I feriti furono subito soccorsi
e trasportati in ospedale, ma Massimo morì tre ore dopo. Quaranta giorni
di prognosi, invece per il collega della polizia stradale. Ieri è arrivata
la richiesta di rinvio a giudizio per il conducente della Fiat Bravo,
al giovane è stata anche contestata l’accusa di ricettazione. Il motore
dell’auto su cui viaggiava era stato rubato a maggio del 2001 sempre nel
milanese. La famiglia Michielin è difesa dall’avvocato Stefano Froio.
MANUEL SCORDO |