Lunedì 01 Luglio 2024
area riservata
ASAPS.it su
Notizie brevi 13/01/2004

Da"Il Secolo XIX" - Colpi di pistola e folle inseguimento nella notte. Due ore di "corrida" nelle strade, poi l’epilogo al Santurario con la cattura dei ladri FAR-WEST IN CENTRO Due albanesi a bordo di un furgone rubato cercano di investire gli agenti

Da"Il Secolo XIX"

Colpi di pistola e folle inseguimento nella notte.
Due ore di "corrida" nelle strade, poi l’epilogo al Santurario con la cattura dei ladri FAR-WEST IN CENTRO Due albanesi a bordo di un furgone rubato cercano di investire gli agenti

SAVONA - Tentato omicidio e furto aggravato. Ecco di cosa dovranno rispondere due albanesi - Afrim Sedjiu, 27 anni, irregolare, e Mevlan Hysa, 22 anni, in possesso di regolare permesso di soggiorno - arrestati l’altra notte dalla polizia dopo un inseguimento da film nel centro di Savona, quasi un’ora di caccia delle pattuglie a un furgone impazzito, con tentativi di investimento subiti da cinque agenti, una decina di colpi d’arma da fuoco sparati in aria, speronamenti temerari, vie percorse contromano a velocità folle, zig zag degni degli stunt-men, infine corse a piedi nei boschi vicini al centro abitato.
Tutto s’inizia alle 4,45 sulla via Aurelia a Vado, dove - all’altezza del distributore di carburante Api (km 579) - è sistemato un posto di controllo della polizia stradale, ovvero due pattuglie impegnate a fermare soprattutto furgoni, nell’ambito di verifiche mirate ("Questi infatti sono mezzi di trasporto utilizzati solitamente per trasportare refurtiva proveniente da furti in appartamenti o ciclomotori rubati", spiega il comandante provinciale Luca Marchese).
Sopraggiunge, in direzione Savona, un Daewoo, con luci spente, e gli si intima l’alt: i poliziotti non sospettano minimamente che i due extracomunitari a bordo hanno rubato il furgone al titolare della ditta di Quiliano per la quale lavorano, né sanno che uno dei due è clandestino, per cui non possono immaginare la reazione al semplice segnale di stop. Alla guida c’è Sedju, il quale, anziché rallentare, lancia il furgone a tutta velocità verso due agenti (un ispettore e un assistente) che si gettano a terra per evitare di essere centrati in pieno. Gli albanesi proseguono la corsa, le due pattuglie della polstrada (quattro poliziotti in tutto) si gettano all’inseguimento e nel frattempo avvisano il 113. La centrale operativa della questura allerta un’auto della squadra volante (con tre agenti) che si posiziona, trasversalmente, all’incrocio fra corso Colombo e corso Viglienzoni, in attesa del Daewoo: poco dopo il furgone piomba lì, la scena è la medesima di qualche minuto prima, con i poliziotti decisamente puntati dal mezzo a quattro ruote e costretti a buttarsi sull’asfalto per evitare un impatto che sarebbe certo.
A quel punto anche la volante s’unisce ai colleghi della polstrada, la caccia delle tre auto al Daewoo si sviluppa proprio nel centro città, fra manovre spericolate, sensi di marcia disattesi, velocità da circuito, inchiodate improvvise. Gli albanesi infine imboccano la Provinciale 12 del Santuario, vanno a urtare una Fiat Punto parcheggiata sul lato destro della carreggiata, vengono affiancati da una delle pattuglie della polstrada, con gli agenti che intimano nuovamente di fermarsi.
La reazione? Una brusca sterzata, con speronamento della vettura (sulla parte destra) e proseguimento della fuga. Siamo ormai lontani da ogni abitazione, un poliziotto della stradale estrae la pistola ed esplode in aria undici colpi, a scopo intimidatorio: non serve ad alcunché, la pazza corsa continua ancora sinché, a causa delle condizioni del fondo stradale particolarmente viscido, il furgone sbanda paurosamente, fa testacoda, finisce per urtare il guard-rail posto sul lato sinistro della strada. Hysa, il passeggero, rimane incastrato all’interno ed è subito catturato, mentre l’autista scende e si dà alla fuga a piedi, nella boscaglia: viene rincorso dal personale della volante (un vicesovrintendente, un agente scelto, un assistente) e alla fine raggiunto. I due albanesi concludono così la loro folle notte al Sant’Agostino, dopo che il magistrato di turno - Danilo Ceccarelli - ne dispone l’inevitabile arresto.
 
 
Aldo Costa
 
Martedì, 13 Gennaio 2004
stampa
Condividi


Area Riservata


Attenzione!
Stai per cancellarti dalla newsletter. Vuoi proseguire?

Iscriviti alla Newsletter
SOCIAL NETWORK